Diana Del Bufalo: «Mi metto in gioco e vi faccio ridere in tv»
Intervista all'attrice, che debutta alla conduzione dello show comico "Enjoy – Ridere fa bene", in onda da domenica 2 febbraio su Italia 1. Nel cast anche Diego Abatantuono, Dino Abbrescia, Gigi e Ross e Francesca Manzini
Altro giro, altra sfida. Dopo tanto cinema e parecchia fiction, Diana Del Bufalodebutta ufficialmente alla conduzione (in solitaria): da domenica 2 febbraio sarà infatti alla guida di Enjoy – Ridere fa bene, il nuovo show di Italia 1 in cui due squadre di comici si sfideranno in una serie di prove, con l'obiettivo di vincere e finanziare i progetti di solidarietà ideati e promossi da Mediafriends. «Per me è una sfida impegnativa, un salto inaspettato dopo tante esperienze diverse», racconta a Panorama.it alla vigilia del debutto nel programma - che la vedrà al fianco di Diego Abatantuono e di una fitta squadra di comici, da Gigi e Ross a Francesca Manzini – e di un 2020 di intenso lavoro.
Diana, rispondi di getto: è stato più emozionante o divertente condurre Enjoy – Ridere fa bene?
Entrambe le cose. Ho fatto diverse cose in tv ma mai la conduzione in solitaria e dunque avevo parecchi timori. La mia idea di conduttrice è una donna con padronanza scenica e dialettica: io sembro molto sicura di me, invece non lo sono, sono autocritica e quando m'incarto su qualcosa di semplice, mi arrabbio.
Quando te l'hanno proposto, cos'hai pensato?
Ero titubante ed emozionata ma Maurizio Totti credeva così tanto in me che mi sono fidata di lui. Anche quando, scherzando, mi ha detto: "Non sai chiudere, sei troppo chiacchierona". In effetti, lo sono. Alle prove ho imparato a muovermi e grazie agli autori ho capito quando fermarmi, senza essere prolissa.
Come lo definiresti questo show?
Un grande varietà, in cui le due squadre capitanate da i PanPers e Gigi e Ross si sfidano a colpi di musical, balletti, gag, cavalli di battaglia, interviste e parodie: ogni sfida permetterà di aggiudicarsi un importo in denaro e il montepremi finale accumulato servirà per finanziare il progetto rappresentato.
Con te ci sarà anche Diego Abatantuono: che ruolo gioca?
Sarà un capo popolo, chiamato a influenzare il pubblico. È un fuoriclasse, lo stimo molto.
Chi ti ha stupito di più?
Umanamente e professionalmente Gigi e Ross, perché mi sono stati molto vicini e mi hanno tranquillizzato. "Quanto sei in difficoltà, facci un cenno e noi interveniamo", mi hanno detto e così è stato. Ma stimo tutti, da Francesca Manzini a Barbara Foria, passando per Francesco Cicchella, che è un super talento.
La tua carriera ribalta il cliché secondo cui i giovani in tv non fanno più gavetta.
Io sono partita da Amici, che è un concentrato tale d'impegno e lavoro che in qualche modo è una super gavetta. Sono stata fortunata perché Maria De Filippi mi amava molto: l'affetto me l'ha dimostrato con i fatti, parlando bene a Massimo Boldi, che poi mi volle in un suo film, e poi con la Gialappa's Band che mi chiamò a lavorare.
Poi lo slancio definitivo te l'ha dato il web.
Più che slancio, il rilancio. Dopo tanto lavoro la mia carriera subì uno stop di due anni. Ho ringranato grazie alle canzoni-parodia: il web mi ha aiutato a ripartire e da quel momento non ho più smesso.
Il 2020 sarà un anno importante per te. In primavera sarai una dei 14 vip in fuga di Celebrity Hunted, il reality di Amazon Prime Video, con Fedez e Francesco Totti. Che esperienza è stata?
Eccitante da morire. Ho avuto problemi solo per la mancanza del telefono, perché sono un'addicted del cellulare (dire ridendo). Il paradosso è che mi hanno chiamato a fare un provino proprio per colpa dei social: mi hanno notato dopo che su Instagramavevo chiesto ad Amazon di produrre la seconda stagione di Hanna, una serie che ho amato molto. "Ci sei piaciuta, ti vogliamo", mi hanno detto.
In questi giorni si parla di te per diverse cose…
Della mia storia finita con Paolo Ruffini, intendi?
No, mi riferivo a Che Dio ci aiuti 6, la serie di Rai 1 con Elena Sofia Ricci: è vero che torni nella prossima stagione?
Ancora non ho firmato nulla ma diciamo che potrebbero esserci dei risvolti positivi. È stata un'esperienza bellissima, con ritmi pazzeschi e un affetto dal pubblico inaspettato. Ancora oggi mi fermano e mi dicono: «Oddio, c'è Monica». Elena Sofia Ricci poi è stata la mia maestra: mi osservava, mi correggeva, ci siamo confrontate a lungo. La stimo tanto.
A proposito della fine della storia con Ruffini, invece, a Verissimo hai detto: "Ho vissuto il mio dolore, sono stata male ma la psicoterapia mi ha reso di nuovo felice".
Diciamo che non mi sono fatta mancare nulla. Come dice uno dei protagonisti de Il diavolo veste Prada: "Fammi sapere quando la tua vita va completamente all'aria, vuol dire che è l'ora della promozione". Nel mio caso la vita privata è uno schifo ma si bilancia con un momento lavorativo molto bello.
Il tuo grande sogno professionale?
Un film d'azione di quelli internazionali e di successo, in cui sono la figa che salva il mondo. Pagherei oro per un ruolo così.