Fabrizio Frizzi ischemia
ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
Televisione

Perché ci mancherà Fabrizio Frizzi, il gentiluomo della tv

Trentotto anni di carriera, tra grandi successi e svolte inattese, Da Scommettiamo Che? a L'Eredità. Fabrizio Frizzi aveva condotto anche Miss Italia

Un uomo per bene, professionale, mai volgare o cinico, lontano dagli eccessi e dalla retorica. Era il gentiluomo della tv Fabrizio Frizzi, uno dei pochi capaci di surfare sull'onda del successo per quasi quarant'anni senza mai una sbavatura: un mediano di talento, di quelli capaci di entrare ogni sera nelle case degli italiani in punta di piedi, con un garbo e uno stile unici. Persona più che personaggio. Ecco perché ci mancherà. 

Perché Fabrizio Frizzi ci mancherà

Vale la pena di cominciare dall'ultimo capitolo della storia. Lo aspettavano tutti agli studi della Dear, a Roma, Fabrizio Frizzi. L'appuntamento era alla solita ora, lunedì 26 marzo, per ricominciare le registrazioni de L'Eredità: nonostante la malattia (e la sofferenza), dopo l'ischemia che lo aveva colpito lo scorso 23 ottobre, a metà dicembre era tornato alla guida del preserale di Rai 1 e non aveva perso una sola sfida contro i competitor di Canale 5.

"L’Eredità è una gioia, fa bene anche al fisico. L’adrenalina sento che mi aiuta a stare meglio", aveva raccontato al Tg1 ricominciando le registrazioni, nello stesso studio dove era stato male appena qualche settimana prima. Del resto continuare a vivere era la sua "missione": lo doveva a se stesso, alla figlia Stella (5 anni) e alla moglie Carlotta Mantovan, cui lo legava da 12 anni un sentimento intenso, sempre vissuto lontano dai riflettori. 

Grazie amico mio per tutto

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Il 5 febbraio scorso aveva compiuto 60 anni, tempo di bilanci e di punti fermi da mettere per guardare al futuro. "Sto combattendo, non è ancora finita", aveva raccontato in una delle poche interviste rilanciate negli ultimi tempi. "Continuo a essere un entusiasta e non rinuncio a sperare di riprendere un’esistenza piena di forza, anche se con le gambe un po’ fiaccate", raccontava con una punta di malinconia.

Il dolore e il sorriso tirato c'erano, ma restavano sottotraccia quando si accendeva la lucetta rossa della telecamera, perché davanti al suo pubblico - quello che non lo ha mai abbandonato - voleva continuare ad essere il Frizzi di sempre: persona più che personaggio, con il suo stile garbato e mai urlato che mancheranno molto alla televisione italiana.

Quei 2 dell’eredità con il mitico Vincenzo Mollica !!!! #raiuno #tg1

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Dalla tv dei ragazzi a Scommettiamo Che?

Ne ha macinate così tante di ore di diretta Frizzi in trentotto anni di carriera, che tenere il conto è impossibile. Come molti altri grandi del piccolo schermo, basti pensare a Conti o Bonolis, anche lui ha iniziato con la tv dei ragazzi: nel 1980 debutta con Il barattolo e in meno di dieci anni diventa un volto solido e portante di Mamma Rai. Arrivano Donna sotto le stelle (un cult dei '90 televisivi), poi Miss Italiache conduce per 17 edizioni (non consecutive) e ancora Europa Europa e Castrocaro

La svolta però arriva con Michele Guardì, che lo vuole alla conduzione de I Fatti Vostri: il sodalizio con il regista siciliano è di quelli granitici e la consacrazione è definitiva con Scommettiamo Che?, programma iconico del sabato sera di Rai 1, che conduce in coppia con Milly Carlucci e con cui sfonda i 10 milioni di spettatori a serata. Un successo clamoroso che spinge Frizzi nell'olimpo dei numeri uno della tv. 

La carriera tra grandi show e programmi cult

È difficile riassumere in poche righe il curriculum di Fabrizio Frizzi, perché dentro ci sono pezzi di storia della tv italiana e snodi centrali del costume del nostro paese. Del resto sono in pochi quelli che possono dire di aver fatto di tutto, da Domenica In (nel cast con l'amica Antonella Clerici) a preserali cult come Luna Park - a rotazione lo conducevano i big della Rai degli anni '90, da Baudo alla Venier - passando per i TeleGatti, TeleThon (la solidarietà è un altro cardine della sua vita professionale e privata, basti pensare alla Partita del cuore) e ancora Per tutta la vita, in coppia con Romina Power, lui reduce dall'addio a Rita Dalla Chiesa lei dal divorzio da Al Bano.

Gli anni '90 segnano la sua stagione d'oro, vissuta da protagonista assoluto, con incursioni nella fiction e persino nell'operetta (all'Arena di Verona è nel cast de La vedova allegra con Bocelli e la Gasdia), sedimentando il rapporto speciale con il pubblico, che lo accoglie come se fosse uno di famiglia. Poi la rottura, dopo i dissidi con l'allora direttore di Rai 1 Fabrizio Del Noce, nel 2002, e la scelta inaspettata di lasciare la Rai. 

Quella volta che Frizzi seppe ricominciare da zero

C'è un passaggio della carriera di Fabrizio Frizzi che in pochi ricordano: dopo la rottura con la Rai, passò a Mediaset, nel 2003, ma qualche mese dopo tornò in Rai dove seppe ricominciare da zero. A dargli una seconda chance fu ancora una volta Guardì, poi, dimostrando grandezza e umiltà, scelse la strada meno scontata e ripartì dal mattino di Rai 3 - in coppia con Elsa Di Gati - dove  condusse Cominciamo Bene.

È solo un tassello di una lunga carriera, ma dice molto sull'uomo Frizzi, che in quel momento si rimette in gioco e si riguadagna sul campo il rapporto (mai interrotto) con il pubblico, mattino dopo mattino, con un genere televisivo per lui inedito. Il resto è storia recente: il ritorno su Rai 1, le tante prime serate, il lancio de I soliti ignoti (oggi programma campione di ascolti con Amadeus), l'ironia dimostrata durante la partecipazione a Tale e Quale Show(la sua imitazione di Piero Pelù è indimenticabile) e l'arrivo in pianta stabile, nel 2014, a L'Eredità.

A volerlo è l'amico di sempre Carlo Conti, che lo aveva sostenuto nei momenti difficili della malattia e che, con Antonella Clerici, progettava un programma e tre - una sorta di best of de I migliori anni - da realizzare quando Frizzi sarebbe guarito. Del resto, anche nei duri mesi della battaglia contro la malattia, Frizzi non aveva smesso di lavorare e guardava al futuro: "Le priorità, dopo la paura e il ricovero, sono la famiglia e la salute. Se guarirò racconterò tutto nei dettagli, perché diventerò testimone della ricerca". Purtroppo il finale è stato più amaro di quanto tutti s'immaginavano.

Addio Fabrizio, il gentiluomo della tv

Il conduttore della porta accanto, l'artista garbato, forse il vero erede di Corrado (anche se con stili completamente diversi). Se ne va il "fratello maggiore" degli italiani, un pezzo di storia della tv, di quella mai cinica e sfrontata, cui ognuno è legato con un ricordo personale. "Con Fabrizio se ne va un pezzo di noi, della nostra storia, del nostro quotidiano”, commenta la Rai in una nota ufficiale.

"Non scompare solo un grande artista e uomo di spettacolo, con Fabrizio se ne va un caro amico, una persona che ci ha insegnato l’amore per il lavoro e per l’essere squadra, sempre attento e rispettoso verso il pubblico. Se ne va l’uomo dei sorrisi e degli abbracci per tutti. L’interprete straordinario del coraggio e della voglia di vivere. È impossibile in questo momento esprimere tutto quello che la scomparsa di Fabrizio suscita in ognuno di noi". Fabrizio Frizzi ci mancherà molto

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Francesco Canino