Grand Tour d'Italia: Elena Sofia Ricci star della prima puntata
È partita con ottimi ascolti la nuova edizione del road show di Panorama, su Rete 4. Il meglio della prima puntata di Grand Tour d'Italia 2018
Colta, ricca di fascino e cosmopolita. È partita da Firenze, culla del Rinascimento, la nuova edizione di Grand Tour d'Italia, il format di Rete 4 che racconta Panorama d'Italia e il suo viaggio inedito tra le meraviglie del nostro paese, attraverso i suoi geni contemporanei, siano essi artisti, grandi imprenditori e ambasciatori di cultura e ingegno. Ecco il meglio della prima puntata, andata in onda venerdì 1° giugno.
Grand Tour d'Italia, Elena Sofia Ricci star della prima puntata
È cominciato con ottimi ascolti Grand Tour d'Italia - Sulle orme dell'eccellenza, che ha registrato 319.000 telespettatori e uno share del 6,37%, triplicando gli ascolti di Rete 4 in quella fascia oraria. A fare da padrone di casa è stato il direttore di Panorama, Raffaelle Leone, che ha condotto per mano i telespettatori alla scoperta di "Firenze la bella", capitale di arte e architettura, ma non solo. "Siamo venuti a raccontare la Firenze che fu e la Firenze che è", ha spiegato a inizio puntata.
Poi, via all'inedita carrellata di ospiti, a cominciare da Elena Sofia Ricci, fiorentina doc ma romana d'adozione. Figlia della prima scenografa donna del cinema italiano, l'attrice ha ripercorso la sua carriera in un dialogo serrato con Lucilla Agosti, la nuova conduttrice del programma, dall'incontro con Pupi Avati agli snodi fondamentali del suo cambiamento artistico e personale.
"Avevo sette anni quando mamma mi portò con se a Roma. Ma l'essere pungente e il sarcasmo dei fiorentini ogni tanto vengono fuori. E appena arrivo a Santa Maria Novella riemerge il mio accento", ha raccontato divertita la protagonista del film Loro. "La prima a capire a intuire il mio lato artistico fu nonna: vide in me un fermento, capiva mi dovevo esibire. Avevo una passione per la danza e per la musica ma la parola era il mezzo con cui mi esprimevo meglio: per questo sono diventata attrice".
Per Sgarbi è Santa Maria Novella, dove si apre il Rinascimento, "l'invenzione più straordinaria di Firenze. Da qui parte una fusione tra architettura e pittura che ha la sua identificazione nella prospettiva. La Trinità del Masaccio è un punto di partenza per un lungo viaggio". Nel corso della puntata, l'inviato Cataldo Calabretta e la Agosti hanno poi incontrato tra gli altri l'attore Paolo Ruffini, l'ex calciatore Giancarlo Antonioni la PFM e lo psicologo scrittore Paolo Crepet. Appuntamento a venerdì 8 giugno con la tappa di Bergamo.
Per saperne di più:
- Lo showcooking di Fabio Picchi a Panorama d'Italia
- La lezione d'arte di Vittorio Sgarbi a Firenze
- La musica e i tatuaggi emotivi della PFM
Le ricette dello chef Fabio Picchi
Non chiamatelo chef ma cuoco. È Fabio Picchi, conosciuto come "il cuoco filosofo e poeta", la gastro-star del primo appuntamento con Grand Tour d'Italia 2018: del resto Firenze è anche una delle capitali enogastronomiche italiane e Picchi è uno degli astri cittadini in materia. "Siamo come dei circensi, ma stanziali, e facciamo in modo che siano gli altri a venirci a trovare", ha spiegato nel "faccia a faccia" con la Agosti.
"La mia ossessione? L'atto della nutrizione: quando qualcuno mangia, la materia si fa spirito. Su questo gioco ho impostato la mia vita". Poi si è cimentato nella preparazione della carabaccia, una sorta di antesignana fiorentina della zuppa di cipolle. "Il segreto della ricetta? La cipolla bruciacchiata. Il pane raffermo, il formaggio e il pepe nero fanno il resto".
I tesori di Firenze raccontati da Vittorio Sgarbi
È ancora una volta Vittorio Sgarbi il Cicerone di Grand Tour d'Italia. Con la sua retorica trascinante e la sua immensa cultura, il critico porta per mano i telespettatori alla scoperta di ogni città in cui fa tappa Panorama d'Italia. "Cosa sarebbe l'Italia senza Firenze?", ha chiesto al critico il direttore di Panorama, Raffaele Leone. "L'Italia è una bellezza naturale potenziata da una bellezza monumentale: Firenze e Venezia sono metà della bellezza monumentale del nostro paese. Senza Firenze, l'Italia non sarebbe la stessa cosa", ha osservato.