Erano i tempi della brillantina e del juke-box, così vividi e leggiadri in Happy Days. Il 15 gennaio 1974 faceva il suo esordio sulla rete televisiva ABC la serie tv americana destinata a entrare nell’immaginario e nei dolci ricordi di generazioni di tutto il mondo. Era l’appuntamento degli adolescenti italiani, ma anche una lieta visione per gli adulti, un momento imperdibile di spensierata condivisione in cui tutta la famiglia si radunava davanti al piccolo schermo.
I Cunningham, gli amici stralunati di Richie e quel rubacuori di Fonzie erano le facce pulite dei miti di allora.
Volutamente retrò, ideata da Garry Marshall, Happy Days narrava le vicende di una famiglia borghese di Milwaukee degli anni ’50-’60, guardando ai decenni felici della storia americana post bellica, in maniera idealizzata. In Italia Rai 1 cominciò a trasmetterla nella stagione ’77-’78 con successo enorme per almeno una decina d’anni: il giubbotto di pelle scura di quel vanesio di Fonzie era diventato oggetto dei desideri e il suo gesto di alzare il pollice esclamando “Ehi!” una sorta di rituale. Faceva il meccanico e si sentiva irresistibile.
Erano storie leggere che portavano nelle stanzette dei ragazzi scenari e ambienti lontani e diversi: il fast food, ad esempio, o meglio il family restaurant (da noi si può dire che fatti così non sono ancora mai arrivati). Il capofamiglia Howard Cunningham era proprietario di un negozio di ferramenta; era un po’ brontolone ma di simpatia irresistibile, interpretato da Tom Bosley, morto nel 2010 a 83 anni. La mamma Marion (Marion Ross), con i capelli rigorosamente cotonati, era ovviamente una casalinga sempre intenta a infornare, e poi c’erano i due figli, il maggiore Richie e la minore Joanie Louise (Erin Moran), la famosa “Sottiletta”, così chiamata da Fonzie perché troppo magra. Quel pennellone rosso di Richie è diventato oggi uno dei registi di Hollywood più acclamati, quel Ron Howard che ci ha da poco regalato l’avvincente film sulla Formula 1 Rush.
E poi c’era il gruppetto di compagni di Richie, Ralph Malph (Donny Most) e Potsie (Anson Williams), e pure Chachi (Scott Bajo), che frequentavano ogni giorno Arnold’s con annessi hamburger, patatine e coca cola. C’erano i primi amori, storie semplici e gonne a ruota.
A quarant’anni da quei “giorni felici”, riviviamo Happy Days in foto, canticchiando intanto la sua mitica sigla…
Sunday Monday, Happy days.
Tuesday Wednesday, Happy days.
Thursday Friday, Happy days.
The weekend comes,
The cycle hums,
Ready to race with you.