La ricetta perfetta di MasterChef Italia
Torna la settima edizione del talent culinario con tante novità a partire dalla giuria
"L'arrivo di Antonia ci ha permesso di superare la proverbiale crisi del settimo anno con una sfrezata di novità che serviva a noi e al programma", parola di chef Bruno Barbieri che, in questo modo, ha commentato l'arrivo in giuria di chef Antonia Klugmann, stella Michelin per il suo ristorante Argine a Vencò, locale da 15 tavoli fuori dai tradizionali circuiti enogastronomici dove la chef propone la sua cucina a impatto zero, fatta della materia prima del territorio e curata con perfezionismo asburgico.
L'arrivo di Antonia Klugmann a MasterChef
Lei, classe 1979, triestina di nascita ma friulana d'adozione, ha salutato la stampa senza false timidezze, consapevole di aver ereditato una potrona pesante, quella lasciata libera da Carlo Craccodopo sei edizioni del cooking show di Sky Uno, ma conscia anche di avere gli strumenti per affrontare questa importante sfida con se stessa e con la televisione.
"Se lei avesse di fronte una bambina di sette anni che le dice che da grande vorrebbe fare la chef cosa le risponderebbe" chiediamo a Klugmann. Lei ci guarda con quegli occhi tanto dolci quanto limpidi e determinati e risponde: "Le direi di non avere paura. Per cambiare la cultura maschilista in cucina (ma non solo) bisogna partire proprio dalle bambine cui andrebbe spiegato che loro possono fare davvero di tutto. E' una professione che richiede grandi sacrifici e che pretende il massimo proprio in quegli anni in cui la natura e la biologia suggeriscono a una donna di anteporre la vita privata a quella professionale. Bisogna avere la cultura della libertà per farcela. Voler viaggiare, studiare, combattere e avere dentro quel fuoco che non ti permette di fare altro".
Nel caso di chef Klug (come la chiama simpaticamente Joe Bastianich) è proprio successo così. Abbandonati gli studi di giurisprudenza a 25 anni Antonia ha capito che la cucina era la sua priorità e si è dedicata anima e corpo al suo sogno arrivando a essere nominata miglior chef d'Italia 2017 sulla guida de L'Espresso.
Stelle e tv vanno d'accordo?
Quando le viene chiesto se non abbia paura di perdere la sua stella andando in televisione come successo a chef Cracco interviene chef Cannavacciuolo che sottolinea come le guide servano per fare crescere gli chef. "Le stelle si perdono e si guadagnano - commenta il cuoco campano - a prescindere dalla televisione.
Io, per esempio, non sto lasciando la mia cucina per la televisione, ma anzi la fama e il successo televisivo mi permettono di fare investimenti più consistenti, di migliorare la qualità del prodotto e di dare lavoro a più gente. In questi anni ci sono tanti chef che, pur non avendo mai fatto tv, hanno perso stelle o le hanno guadagnate e non è stato fatto tutto questo clamore come nel caso di Carlo Cracco".
L'ombra di Cracco
L'ombra di Cracco e della sua stella perduta è presente nell'atmosfera di questa settima edizione di MasterChef Italia al via giovedì 21 dicembre in prima serata su SkyUno Hd e anche Bruno Barbieri, ormai veterano dello show, dice la sua sull'addio di Cracco. "Quando ti danno e ti tolgono una stella - spiega il cuoco bolognese - per uno chef è un momento di riflessione e bisogna chiedersi il perchè di quanto accaduto. Bisogna ricostruirsi e, al netto di ciò che lui dice, io credo che Carlo non stia bene in questo periodo e che si stia facendo delle domande, ma lui è un grande professionista e di sicuro si riprenderà presto e per lui sarà un'occasione per far meglio".
A chiudere la questione del rapporto tra tv, stelle Michelin e buona cucina è la stessa Klugmann che sostiene: "Io nei miei 13 anni di carriera ho sempre fatto tutto con coerenza. Per me MasterChef è un'occasione per uscire dalla mia cucina e aprirmi al resto del mondo, per crescere senza dimenticare quali siano le mie priorità".
Le novità di quest'anno
Sul fronte dello show i giudici ritengono che il livello dei concorrenti sia ogni anno più alto. "Ci sono meno macchiette e più persone che vogliono dimostrare di mettere anima e cuore in cucina - spiega Barbieri - in sette anni il livello generale si è molto alzato".
"Basti pensare - aggiunge Cannavacciuolo - ai tanti stranieri che si presentano per concorrere a MasterChef Italia. Potrebbero fare le selezioni per le edizioni del proprio Paese (nei mondo ci sono 52 versioni di MasterChef) e invece vengono in Italia perché la nostra, per tradizioni e materie prime, è la cucina migliore del mondo".
Tanti gli ospiti che arriveranno nella MasterClass a partire da Valerio Braschi, vincitore della scorsa edizione, per arrivarare alla pastry chef Isabella Potì, 21 anni, nella classifica Forbes degli under 30 da tenere d'occhio per i prossimi anni e poi lo chef italiano a Londra Giorgio Locatelli, il siciliano Pino Cuttaia, Anthony Genovese e il tre stelle alto atesino Norbert Niederkofler.
Molte le esterne all'estero. La MasterClass volerà alle isole Lofoten, patria dello stoccafisso, e poi a Bologna, Milano, in un campo scout in Abruzzo e sul ghiacciaio dello Stelvio. I migliori entreranno nelle cucine del ristorante tre stelle Michelin Schauenstein Schloss Restaurant di Andreas Caminada a Furstenau e la gara sarà mai come in questa edizione all'ultimo fornello.
La "Questione femminile"
Chef Antonia Klugmann, dalla quale ci si aspettava spirito materno e complicità muliebre con le concorrenti ha sottolineato di aver adottato un criterio di generale equità, ma di essere stata più severa con le donne consapevole delle difficoltà che le aspiranti chef devono affrontare per entrare nelle cucine.
"Esiste una questione femminile nel mondo della ristorazione - sottolinea Klugmann - come del resto esiste in quasi tutti i settori lavorativi. Perché la cucina casalinga è quasi completamente affidata alle donne, mentre nell'80% delle grandi cucine gli chef sono uomini? E' una cosa che ha a che fare con la cultura della libertà, con la possibilità delle donne di scegliere strade non scontate e socialmente più scomode".
Barbieri stesso ammette di aver cercato di rendere "difficile" la vita di Antonia all'inizio per vedere se la chef fosse all'altezza di occupare quella pesante poltrona e la Klugmann ha affrontato la sfida "entrando di traverso" come da lei stessa detto.
Perché in fondo nella vita, nella società e anche in MasterChef una donna con gli attributi che voglia imporsi non può che entrare a gamba tesa e dimostrare, semplicemente, di essere la migliore.