Lost Girl, i tanti motivi per esserne... succube
A settembre saranno trasmesse le ultime otto puntate che - ahinoi - chiuderanno la serie tv canadese
Il 6 settembre si ripartirà per l'ultimo atteso viaggio in compagnia della succubus più leale e ironica della tv e dei suoi amici e - soprattutto - amanti: licantropi, valchirie, dottorosse umane geniali e un po' pedanti, nani dal sangue che riscrive il destino... Showcase rilascerà le ultime otto puntate di Lost Girl, serie tv fantasy canadese che ha fatto i suoi esordi nel 2011 e che si conclude ora con la quinta stagione, suddivisa in due parti. I primi otto episodi sono stati trasmessi a partire dal dicembre scorso.
Presto scopriremo quale significativo ruolo ha Bo (interpretata con sensualità e simpatia da Anna Silk) nel mondo dei Fae, la comunità di strane creature dai più remoti poteri che si nasconde in mezzo agli umani, talvolta cibandosene. Scopriremo anche se la relazione tra Bo e Lauren (Zoie Palmer) avrà un futuro, se Tamsin (Rachel Skarsten) è ancora in vita (ma certo che sì!) dopo che un fulmine di Zeus l'ha stesa in terra, se Bo dovrà piangere altre persone care dopo aver perso Kenzi ed Hale...
Ecco i tanti motivi per cui amare Lost Girl e aspettare il 6 settembre come se fosse un evento (sfoglia).
Sul filo della sensualità (giocosa)
Bo è una succube. È passione pura. L'ideatrice della serie Michelle Lovretta è andata a rispolverare le leggende dell'antica Roma per tirar fuori la figura del succubo o della succuba, demone dall'aspetto femminile che seduceva uomini per averne rapporti sessuali. Bo di Lost Girl in pratica si ciba di sesso e del desiderio sessuale altrui. Niente male. Ne trae forza, energia, poteri e... grande appagamento. Ma Bo è una succube contemporanea e non ha pregiudizi: può dibattersi selvaggiamente con un licantropo, il sexy e fedele Dyson (Kris Holden-Ried), oppure contenere leggermente la sua brama intrecciandosi più dolcemente con la dottoressa umana Lauren o concedersi fuori dal tempo e dallo spazio a un attraente e sconosciuto Fae ribelle di nome Rainer (Kyle Schmid).
A volte Bo sembra più spinta più dalle sue parti basse che da quelle alte, ma lo fa sempre in maniera assolutamente divertente. Senza volgarità ma con decise pennellate erotiche.
Una delle scene cult? Bo e Lauren insieme sulle note di Keep Me High di Adaline, terza stagione, inizio del quarto episodio.
La (bi)sessualità con incantevole naturalezza
Bo passa dalle labbra di un uomo a quelle di una donna come se nulla fosse. E nessuno mai se ne stupisce, neanche suo nonno dai tanti secoli di vita Trick (Rick Howland). Bo si innamora prima dell'aitante Dyson dalla voce cavernosa, quindi della bella dottoressa Lauren. Ha una relazione temporanea con un Dark Fae (Anthony Lemke) e poi seduce - per utilità - la stupenda e crudele Morrigan leader dell'Oscurità (Emmanuelle Vaugier). Attorno a lei nessun personaggio si stupisce della sua evidente bisessualità. Il fatto che Bo si incontri sessualmente con un bel giovine o con una attraente donzella ha la stessa criticità di scelta di indossare un paio di jeans oppure dei leggings.
Anche la travolgente valchiria Tamsin fa la seduttiva con Dyson, condivide un ragazzo occasionale con Bo e poi si innamora di Bo. Lauren finora ha mostrato preferenze esclusivamente omosessuali (l'attrice Zoie Palmer è lesbica anche nella vita): anche per lei stesso trattamento. Come se fosse la cosa più normale al mondo.
Lost Girl in pratica affronta omosessualità e bisessualità decidendo di non trattarle. Non c'è definizione. Come solitamente non c'è bisogno di sottolineare l'eterosessualità. La sessualità è un fiume che scorre libero, senza incanalamenti. Evviva il Canada.
Pensa a un qualunque mito: di sicuro c'è
Nel mondo dei Fae, della Luce e dell'Oscurità, confluisce ogni più strana o evocativa figura mitologica. Di ogni parte del mondo, di ogni epoca passata. Un autentico divertente e caotico calderone, dove i miti conservano solo i tratti essenziali delle loro caratteristiche ma sconvolgono quasi tutti il resto. E talvolta cambiano anche sesso.
Di valchirie, licantropi e succube ho già fatto cenno. Ma c'è anche l'ambiguo Naga (Vincent Walsh), che rievoca un'antica razza di uomini-serpente della mitologia vedica e induista, il temibile Garuda (Raoul Trujillo), che si rifà a una divinità induista minore; c'è pure Musashi, il samurai più famoso del Giappone (che poi si rivelerà essere donna). Dalla mitologia norrena ci sono il palazzo Valhalla e la divinità Freyja (Michelle Nolden). Dalla mitologia greca ecco Ade, Era (in abiti maschili), Zeus ovvero la bionda Zee, Iris... La storia tra Eros e Psiche narrata da Apuleio viene citata come guaio amoroso del passato della Morrigan. E certo, Morrigan sarebbe una divinità della mitologia celtica. Poi ci sono le amazzoni, le sibille, le sirene. E non c'è da stupirsi se tra le sirene c'è un uomo, il caro e povero Hale (K.C. Collins).
Un cultore di mitologia probabilmente rabbrividirebbe. Chi ama Lost Girl si frega le mani.
Sceneggiatura a colpi di ironia
"Non so cosa mi piaccia di più di lei, se il calore o il fascino", dice un'arrabbiata Bo di fronte a una distruttiva Tamsin, all'epoca neo-collega poliziotta di Dyson, scontrosa, glaciale e tutt'altro che empatica (stagione 3, puntata 4). Lost Girl brilla in spassosa ironia. Anche le situazioni più pericolose sono sdrammatizzate con una battuta. A volte anche le più sexy.
Spesso nelle evoluzioni intricate dei singoli casi da risolvere, tra Under Fae e creature dai nomi sempre più strani, è facile perdersi. Ma ecco che arriva presto un colpo di sceneggiatura a smuovere una risata e tutto si rischiara, pronti di nuovo a concentrarsi sulle svolte agitate della trama.
Kenzi, Vex ed Evony: il trio delle meraviglie
Attorno a Bo, brillano dei personaggi più o meno minori che sono autentiche chicche.
In prima fila c'è Kenzi, intepretata dalla magnifica ed esilarante Ksenia Solo. Perderla all'inizio della quinta stagione è stato come vedere Batman privato di Robin. Spalla inseparabile di Bo, casinista e fashion addicted, ha sempre avuto un gioco di parole da proporre. Uno scioglilingua di battute. Un qualcosa di improbabile e inopportuno nel momento più adatto. Soprattutto, ha avuto un grande cuore.
A ruota segue Vex (Paul Amos), il re dell'eyeliner, il "Johnny Depp" di Lost Girl, così dark, affascinante e amabilmente rompiscatole. Da Fae dell'Oscurità pericolosissimo diventa un quasi alleato di Bo & co, con le sue fragilità (e qualche tendenza omo) e coi suoi gustosi vezzi, sempre armato di affilato sarcasmo.
E poi c'è lei, la divina, la bellezza fattasi Fae, Evony, ovvero la Morrigan. Femme fatale, capelli scuri e labbra carnose e porpora, da leader temibile si è screziata - in ogni senso - di sfumature più umane. Il suo disprezzo verso il prossimo, però, è sempre il lato migliore: divertente!
Bo, la donna perfetta
Diciamocelo: chi non vorrebbe avere il potere di Bo? Con la sua energia da conturbante succubus riesce ad attirare su di sé qualsiasi attenzione. Con un semplice sfiorar di mano fa invaghire chiunque lei voglia. Potrebbe avere un harem ai suoi piedi. Michael Fassbender? Sì, certo, basta uno strofinio di polpastrello. Marion Cotillard? In un tocco! Ma Bo non si approfitta di questo dono. Si innamora, come un umano. Spesso prende sonore batoste, come un umano.
Fa sempre le scelte più giuste, anche se ciò va a discapito della sua felicità. Ha forti istinti sessuali ma cerca di controllarli con alto senso etico. Ha dalla sua parte una vita potenzialmente lunga secoli, che se non è immortalità comunque gli assomiglia. E lei cosa fa? Cede il suo cuore a un'umana, Lauren, che non solo non può del tutto appagarla sessualmente ma non le promette certo di scavallare insieme le epoche. In tutto questo si respira lo spirito di grandezza della tragedia greca. Che eroina!
Il lato romantico che tiene appesi
In ogni episodio Bo si trova a risolvere dei casi su insolite vicende Fae. A volte non la riguardano personalmente, talvolta sì, soprattutto col procedere di Lost Girl verso la sua risoluzione finale, man mano che Bo scopre le sue origini e chi è e cosa vuole suo padre. Questi casi spesso prendono traiettore confuse. Non è sempre facile restare connessi all'evolversi di situazioni e nomi sempre più intricati, tra il Pyrippus e compagnia bella. Ma ecco che le tortuose vicende amorose della succubus sbucano per tenere lì appesi, col fiato sospeso. Non si può non parteggiare per Dyson o Lauren o Tamsin, i pretendenti del cuore di Bo, tutti e tre alquanto avvenenti.
L'onnipresenza protettiva di Dyson su Bo irretisce o infastidisce. Gli sguardi languidi e fieri che Bo lancia su Lauren ogni volta che lei dice qualcosa di altamente scientifico e noioso inteneriscono. La pena della tormentata e bellissima Tamsin, respinta da Bo, fa male. Ma intanto non si può non sognare un nuovo dolce ritorno di fiamma tra Bo e Lauren. Del resto, come ha detto la dottoressa (stagione 3, puntata 5), tra loro è stato subito amore, sin dal primo epidosio: "Ti ho amata fin dal primo momento in cui ci siamo incontrate. Eravamo sole e il mio stetoscopio era probabilmente freddo, ma ci siamo toccate...".
Adorabile lato trash
Bisogna essere sinceri. Lost Girl ha anche un innegabile lato trash, che però non si può non amare (come in passato non ho potuto evitare di canticchiare Si vive una volta sola di Loredana Lecciso).
Forte dei tanti punti a suo favore, la serie tv canadese a volte si perde in un bicchier d'acqua, in banalità macroscopiche, in scelte un po' grossolane. E non parlo degli effetti speciali minimal, che apprezzo: per una volta basta con l'invasione digitale di immagini levigate e sopraffine. Talvolta la narrazione, dopo aver disegnato anse ricche di misteri e aver creato attesa di colpi di scena inquietanti e pericoli, si sgonfia all'improvviso come una torta sfornata troppo presto. Un esempio su tutti? L'uccisione del minaccioso e imbattibile Garuda. Dopo puntate e puntate a lievitar le aspettative sul terribile scontro finale, ecco che si risolve tutto in pochissimi surreali istanti.
Breve ma accattivante: la sigla
Realizzata da Jody Colero, Marco DiFelice e Benjamin Pinkerton, la sigla di Lost Girl è breve ma riempie di incisiva carica adrenalinica! Qui la potete ascoltare nella versione estesa.