Non è stato mio figlio: 5 curiosità sulla fiction con Gabriel Garko
Tutto sui protagonisti della nuova serie, la sceneggiatura e gli amori nati sul set
Andrà in onda martedì 22 marzo la terza puntata di Non è stato mio figlio, la nuova fiction di Canale 5 con Gabriel Garko e Stefania Sandrelli. Ambientata nella provincia italiana, racconta la storia della ricca famiglia Geraldi, felici e uniti ma solo in apparenza: proprietari di un storico pastificio, la loro vita viene sconvolta dopo il suicidio di Barbara, la nipote della matriarca Anna, quando i sospetti ricadono sul giovane imprenditore Andrea. Ecco tutte le curiosità sui protagonisti, la trama e gli amori nati sul set.
C’è anche il fratello di Julia Roberts
Stefania Sandrelli e Eric RobertsUfficio Stampa MediasetNel cast della fiction di Canale 5 c’è anche Eric Roberts, il fratello della ben più celebre Julia, con cui ha girato il film Legami di sangue, nel 1989. Non è la prima fiction italiana in cui l’attore americano recita: nel 2012 ha interpretato infatti il boss mafioso italo-americano Tom Di Maggio in L’onore e il rispetto, ricomparendo poi nella quarta stagione della serie. In Non è stato mio figlio è Giovanni Geraldi, il cognato di Stefania Sandrelli, un viveur sempre a caccia di nuovi affari. All’attivo ha una nomination ai Golden Globe e agli Oscar e ruoli in diverse serie di successo, da Destini a CSI.
Garko-Del Vesco, galeotto fu il set
Adua Del Vesco e Gabriel GarkoUfficio Stampa Mediaset“Galeotto fu il set…”. Tocca riesumare questa fraseologia un po’ fané perché il colpo di fulmine tra Gabriel Garko e Adua Del Vesco è scoccato proprio girando Non è stato mio figlio, o meglio, dopo le riprese del film di Canale 5. A raccontarlo, infrangendo la riservatezza mantenuta fino ad oggi, è la coppia in un’inedita intervista doppia rilasciata a Sorrisi e Canzoni: gli attori avevano già lavorato assieme ne L’onore e il rispetto, Il peccato e la vergogna e Rodolfo Valentino, ma non si erano mai incrociati durante le riprese.
Gabriel Garko, il re Mida dalla fiction
Gabriel Garko intepreta Andrea. Serio e diligente direttore del pastificio, perderà la testa per la spogliarellista Nunzia, che gli farà ritrovare se stesso e la forza di combattere per tenere unita la sua famigliaUfficio Stampa MediasetForse l’esordio di Non è stato mio figlio non passerà agli annali della tivù per lo share clamoroso ma Gabriel Garko è un acchiappa-ascolti come pochi altri. Al netto delle critiche e dell’ironia feroce, al pubblico piace e resta una delle colonne della fiction Mediaset: dal 1996 a oggi, ha recitato in quindici serie realizzate per Canale 5 dalla Ares Film di Alberto Tarallo, tra cui Il bello delle donne a Rodolfo Valentino. A settembre tornerà a teatro – tredici anni dopo Quel che sapeva Maisie, diretto da Luca Ronconi – con Odio Amleto, la commedia di Paul Rudnick che porta in scena una star della tivù che per rifarsi l’immagine accetta di interpretare un personaggio shakespeariano.
Le sexy spogliarelliste
Una scena ambientata al night club BimbestarsUfficio Stampa MediasetLe scene più commentate su Twitter? Quelle girate al Bimbastars, il locale notturno che Andrea Geraldi (Gabriel Garko) inizia a frequentare di nascosto dalla fidanzata: qui conosce Nunzia (Adua Del Vesco), una giovane spogliarellista che si esibisce nel night club per mantenere la famiglia dopo il suicidio del padre. Un po’ alla volta Andrea finisce per innamorarsi della ragazza, che inizialmente però non ricambia il sentimento. I cultori delle serie di Losito-Tarallo ricorderanno che già nella terza stagione de Il bello delle donne ci furono alcune scene ambientate in uno strip club: disperate e senza soldi, Elfride (Eva Grimaldi) ed Elena (Loredana Cannata) cercano lavoro e l’unico che trovano è quello di spogliarelliste.
La svolta mistery di Losito
Stefania Sandrelli è Anna Geraldi, la capofamiglia. Ha un rapporto privilegiato con il maggiore, Andrea, sul quale, ad un certo punto si addenseranno ombre e dubbi. Anna non perderà mai la fiducia in luiUfficio Stampa MediasetDal melò al mistery psicologico a tinte torbide. È una svolta di non poco conto per lo sceneggiatore Teodosio Losito, che questa volta spinge l’acceleratore sul lato più intimo dei personaggi, tra drammi che sconvolgono le vite dei protagonisti, segreti e sottotrame dai risvolti inaspettati. Un cambio “epocale” anche per Garko, per una volta non nel ruolo del cattivo a tutti i costi ma vittima e uomo perbene. “Le critiche? Mi fanno sorridere, sia quelle positive che quelle negative: il film appartiene a chi lo vede, non posso mettere d’accordo tuti”, ha raccontato Losito in una delle sue rarissime interviste.