Addio a Sandro Mayer: è morto il giornalista e volto tv
Si è spento a 77 anni l'opinionista di Ballando con le stelle e direttore del settimanale Di Più. Sandro Mayer è stato nel cast di Domenica In e Buona Domenica
Si è spento all'improvviso, nella discrezione più assoluta, Sandro Mayer. Il giornalista è morto a Milano, nella notte del 30 novembre, alla vigilia del suo 78esimo compleanno che avrebbe festeggiato il prossimo 21 dicembre. Laureato in scienze politiche è stato per vent'anni direttore del settimanale Gente e dal 2004 dirigeva alcune testate di Cairo Editore, tra cui Di Più, ed era tra gli opinionisti fissi di Ballando con le stelle.
Addio a Sandro Mayer, è morto il giornalista e volto tv
Ironico, pungente, spesso dissacrante ma mai volgare. Per oltre 50 anni ha vissuto nei giornali e per il suo lavoro, inventando tendenze e tracciando la linea dei giornalismo popolare italiano. Copiato da molti, criticato e amato, dopo una carriera da inviato a Novella e poi a Oggi, diresse Epoca e Bolero: ma la sua creatura più brillante fu senza dubbi Gente, che diresse per vent'anni portandolo in vetta alla vendite nel segmento dei settimanali.
Il miracolo si è ripetuto con Di Più, nato dal sodalizio con Urbano Cairo. Le sue copertine erano un cult, nel suo giornale trovavano spazio nell'arco di poche pagine i servizi su Padre Pio, i reali europei, le ribriche sugli animali, i personaggi delle soap e ancora le poesie a fumetti. Il suo segreto? Mischiare l'alto e il basso, portare a casa scoop (qualche volta internazionali), stare alla larga dai social e raccontare senza inutili snobberie la pancia del paese. Da comunicatore di razza, sapeva parlare a tutti.
Ci lascia Sandro Mayer, aveva 77 anni. Direttore di 'DiPiù' e 'Gente', opinionista a @Ballando_Rai lo rivediamo in questa intervista al #SabatoItaliano con @eleonoradaniele che oggi ha dovuto dare la triste notizia in diretta.
— storieitaliane (@storie_italiane) 30 novembre 2018
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Stacanovista di ferro, pretendeva molto dai suoi collaboratori ma sapeva dare molto, confermando di essere uno degli ultimi grandi direttori in circolazione, sicuramente tra quelli capaci di vendere i giornali. "Quando ho deciso di fare il giornalista? Presto. A Napoli passavo ogni giorno sotto la sede del Mattino e vedevo i giornalisti seduti al bar che parlavano tra loro, si arrabbiavano. Invece quando andavo a trovare mia zia che lavorava in Provincia c’era un silenzio mortale", ha svelato in una recente intervista.
Tra le sue intuizioni più riuscite, c'è il racconto della vita di Padre Pio. "Una notte mi è apparso ed era incavolato nero perché non lo mettevo sul giornale; io nel sogno gli rispondevo: “Non ti metto perché non fai vendere". La mattina dopo ero talmente turbato che feci riaprire il giornale per inserire qualcosa sul santo e misi pure lo strillo in copertina. Nei giorni successivi il distributore mi disse che il giornale era andato a ruba per Padre Pio". Mayer lascia la moglie Daniela e la figlia Isabella.
Mayer da Domenica In a Ballando con le stelle
Il suo esordio in tv, risale alla fine degli anni '80, a Domenica In, voluto da Gianni Boncompagni. "Ingaggiammo Sandro Mayer, un grande: fu una piccola rivoluzione perché all’epoca i giornalisti non venivano ancora chiamati nei programmi d’intrattenimento", ha raccontato a Panorama.itIrene Ghergo. Le sue trasversali interviste a personaggi - Luciano Pavarotti o alla principessa Ira Von Fürstenberg - erano un cult.
Caro Sandro, sei stato il fratello saggio, un consigliere, un affettuoso, amorevole e prezioso compagno di viaggio e di vita. Non riesco a crederci. Mi hai spezzato il cuore. Il mio affetto e la mia stima per te non finiranno mai #SandroMayer pic.twitter.com/FokreuJonm
— Milly Carlucci (@milly_carlucci) 30 novembre 2018
Poi lo chiamò Maurizio Costanzo nel maxi cast di Buona Domenica e negli ultimi anni è diventato opinionista fisso di Ballando con le Stelle. Da commentatore a bordo pista del programma di Milly Carlucci non si è sottratto a confronti, battute e anche ironie, come quelle - anche pesanti - sul suo presunto parrucchino. "Non è un parrucchino, ma un trattamento che non mi decidevo a fare perché troppo costoso. L'ho fatto. Per me", ha poi spiegato.