Sanremo 2016: il meglio e il peggio della finale
Da Bolle a Cristina D'Avena, dalla reunion Panariello-Pieraccioni-Conti all'esibizione di Renato Zero
La lunga notte sanremese si è conclusa e gli Stadio hanno trionfato e sbancato il Festival di Sanremo 2016. L’ultima diretta monstre è cominciata con un collegamento da New York con Il Volo - i trionfatori dello scorso anno, che negli ultimi dodici mesi hanno girato il mondo con un tour sold out – e l’esibizione rock di Roberto Bolle: l’étoile italiana stupisce tutti danzando su We will rock you dei Queen, poi si passa alla gara. Ecco il meglio e il peggio della finale.
Irene Fornaciari rientra in gara
Uno dei bocconi pregiati sta in apertura – tocca mordere con ritmo e suspense perché su altri lidi tv c’è in Napoli vs Juve – ed è il ripescaggio di uno dei sei Big a rischio esclusione, cioè Zero Assoluto, Irene Fornaciari, Neffa, Dear Jack e Bluvertigo. A sorpresa, in collegamento da New York si palesano i tre tenorini de Il Volo, con un ritardo audio surreale che in confronto il saluto dallo spazio di Samantha Cristoforetti fu più fluido. Archiviata la pratica, arriva l’esito e, a sorpresa, Irene Fornaciari ribalta ogni pronostico tornando in gara.
Finalmente Virginia!
Comincia la competizione e ogni cantante viene supportato con il video-messaggio di un amico famoso. La prima è Francesca Michielin e per lei si scomoda Fiorello (ecco svelato il senso del suo tweet di qualche giorno fa in cui annunciava la partecipazione).
Si volta pagina, fa il suo attesissimo ingresso la regina di questo Festival, Virginia Raffaele, e tutte le indiscrezioni delle ultime ore vengono spazzate via in un secondo. L’attrice ha lasciato in camerino i personaggi – si era parlato del ministro Boschi - e si presenta sul palco con il suo volto e con la sua voce. Superlativa, sublime, anche senza maschere. Un trionfo.
Da Roberto Bolle a Cristina D’Avena
Palco più trasversale di quello di Sanremo non c’è, capace di ospitare nell’arco di pochi minuti Bolle a Cristina D’Avena. “Che Bolle, che parla, che bello”, lo stuzzica Virginia Raffaele riuscendo nell’arditissima impresa di sciogliere l’algido ballerino, che si spinge ad accennare con lei i passi de La notte vola di Lorella Cuccarini.
Si sfiorano vette camp definitive e l’atmosfera resta rainbow con l’arrivo della D’Avena, con l’inevitabile karaoke generazionale e i quattro conduttori schierati a cantare le sigle dei cartoni cult. Lei si concede generosa e Madalina Ghenea ammette: “Ho imparato l’italiano con le tue canzoni”. Un po’ maestro Manzi, un po’ icona gay (sfoggia sul microfono i nastri pro unioni civili), un po’ sorella maggiore, la D’Avena mette tutti d’accordo, strappa applausi e si gode il meritato tributo.
La reunion Panariello-Pieraccioni
La gara va avanti e dopo un blocco pubblicitario spuntano a sorpresa nella platea dell’Ariston Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni. La quota toscana domina e la reunion dei tre amici è compiuta: la complicità è totale, le battute non mancano ma l’unico vero graffio arriva con l’accenno al premier Renzi. “Carlo, ti assomiglia: è sempre in televisione, non parla inglese come te e vuole fare tutto lui”, punzecchia Panariello.
Satira morbida, nulla di più, funzionale soprattutto a lanciare la serata evento che i tre hanno in programma a settembre all’Arena di Verona. Mah.
Zero infiamma l’Ariston
Sul fronte ospiti musicali, Conti cala l’asso Renato Zero, che irrompe all’Ariston con un medley che il conduttore definisce “un grande racconto”: il re dei Sorcini è un artista davvero grande e gli si perdona tutto, anche le parabole ardite e i discorsi, spesso al limite della nebulosità (tanto che in molti, sui social, leggono tra le righe un riferimento molto personale quando cita gli “alieni tra di noi” ma decrettarlo è impresa complicata).
Parla davvero di un po’ di tutto il re dei Sorcini – tra religione, musica, Fonopoli (sì, Fonopoli), internet, supermercati spiegando di aver imparato a spingere il carrello, poi pizzica la politica: “Onorevoli, se ogni tanto pensaste a noi” – ma è solo quando canta che si resta senza parole. Chapeau.
Vincono gli Stadio, seconda Francesca Michielin
Il finale di puntata perde di ritmo, del resto siamo alla quarta ora di diretta, e ci si ridesta solo grazie a Beppe Fiorello, che canta e ricorda Modugno e lancia la fiction su Roberto Mancini, eroe della “terra dei fuochi”. Peccato sacrificare ad un'ora così tarda l’ospitata.
Ribaltati tutti i pronostici, arriva la classifica finale e la vittoria se la giocano Francesca Michielin, la coppia Caccamo&Iurato e gli Stadio (la platea dell’Ariston tifa sfacciatamente per loro).
Conti prende tempo con i saluti di rito - “Non avrei potuto scegliere compagni di viaggio migliori”, dice rivolgendosi a Madalina Ghenea (promossa, una bella rivelazione nonostante il ruolo marginale che le è stato assegnato) e Gabriel Garko (è giusto più sciolto delle scorse puntate ma la sua partecipazione non passerà alla storia del Festival) e la Raffaele – poi arriva il verdetto: gli Stadio vincono Sanremo 2016, la Michielin si piazza al secondo posto. “Questo teatro l’ho amato e odiato, abbiamo collezionato anche degli ultimi posti”, è il commento a caldo, commosso di Gaetano Curreri. Cala così il sipario sul Festival. Il conto alla rovescia per Sanremo 2017 è già iniziato.