Hanna, la serie tv di una donna coraggio ad alta tensione
Televisione

Hanna, la serie tv di una donna coraggio ad alta tensione

La storia di una giovane allenata per essere una macchina da guerra che cerca di sopravvivere a spie, agguati, tradimenti

Ispirata al film del 2011 diretto da Joe Wright, Hanna è già visibile sulla piattaforma di Amazon Prime Video: otto episodi di 45 minuti ciascuno. Al cinema la giovanissima guerriera era Saoirse Ronan, qui è la notevole inglese Esme Creed-Miles, figlia dell’attrice Samantha Morton nata nel 2000. Scritta da David Farr (autore di The Night Manager), la serie - al crocevia fra action movie, thriller politico e romanzo di formazione - racconta di una bambina cresciuta in totale isolamento nelle foreste remote dell’Est Europa, allenata a essere una macchina da guerra per difendere se stessa e il padre Eric (Joel Kinnaman), mercenario, da servizi segreti e agenti corrotti che li braccano (uno di questi è Mireille Enos, altro bel personaggio di donna dalle tante sfumature).

Hanna a un certo punto rimarrà sola e dovrà viaggiare attraverso l’Europa, affrontando continue sfide fisiche e psicologiche. Girata e montata con ritmo serrato, colorando l’adrenalina di una fotografia plumbea e disturbante, la serie vede una donna anche dietro la macchina da presa. È infatti Sarah Adina-Smith (già regista di Legion) che nei primi due episodi imposta il tono e lo stile di Hanna, utilizzando come location Ungheria, Slovacchia, Spagna, Germania, Regno Unito alla ricerca di un ambizioso equilibrio narrativo e visivo.

Per The Guardian «Hanna è una sorta di letale baby Jason Bourne, uno spy show che si traveste da molte altre cose e fa restare lo spettatore incollato al plot. Quanto la teenager del film era eterea, quella della serie è terrigna e muscolare: non è un caso che in un episodio compaiano anche scene di Rocky IV».

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Andrea Soglio