Come se la giocano gli animali che trascorrono anni dietro le sbarre e poi vengono adottati? Uno studio è andato a vedere: per alcuni mesi possono sviluppare ansie, essere poco amichevoli verso gli estranei, azzuffarsi con qualche loro simile. Ma passata questa fase, tutto migliora. E quasi nessun padrone rinuncia al proprio nuovo amico.
Non c’è gesto più bello che adottare un cane dal canile, toglierlo da dietro una gabbia dove magari ha trascorso molti anni e accoglierlo in casa. Lo è tanto più perché chi lo compie è consapevole dei rischi e delle conseguenze. Tra le ragioni principali che spingono i proprietari ad abbandonare il proprio animale ci sono infatti problemi di comportamento, tra cui l’aggressività.
L’uscita dal canile è l’inizio di una seconda vita in un contesto completamente diverso. E niente è sicuro. Da qui l’importanza di uno studio del dipartimento di Veterinaria dell’Ohio State University, pubblicato sulla rivista scientifica Plos One, che aiuta a capire che cosa aspettarsi nel tempo. Gli autori hanno sottoposto una serie di questionari di ricerca denominati C-BARQ (Canine Behavioral Assessment & Research) a 99 possessori di cani prelevati da cinque canili dell’Ohio a distanza di 30, 90 e 180 giorni dall’adozione. Tra le domande, veniva chiesto di valutare da 0 a 4: eccitabilità, aggressività verso i loro simili, nei confronti di persone estranee, verso il padrone e i familiari, paura per persone che non conoscono, per oggetti, esseri non umani e altri cani, sensibilità al tocco, comportamento dopo una separazione, attaccamento al padrone e ricerca di attenzione, difficoltà di addestramento, tendenza a inseguire auto, animali e, infine, livelli di energia.
Risultato: gli esemplari con un passato in gabbia manifestano un comportamento aggressivo verso gli estranei con un 62 per cento di probabilità di manifestarsi nei primi giorni e un 77 per cento a 180 giorni. «Questo perché quando l’animale si ambienta e riconosce la casa come suo territorio da proteggere, tende a essere più reattivo di quanto fosse all’inizio» spiega una delle autrici, Jeanette O’Quin. «Inoltre, nel corso dei sei mesi aumentavano eccitabilità, sensibilità al tocco, difficoltà di addestramento e tendenza a inseguire animali o veicoli».
Interessante, ma preoccupante, il permanere nel tempo di un 75 per cento di probabilità di litigi verso altri cani e del 37,8 verso quelli presenti nella stessa famiglia, e del 32,3 di atteggiamenti problematici nei confronti del padrone. «Anche gli animali che nei canili erano stati sottoposti a trattamenti con psicofarmaci manifestavano durante l’adozione un aumento dell’aggressività verso gli estranei e della sensibilità al tatto» aggiunge O’Quin.
Ma ci sono anche notizie positive: nel giro di sei mesi diminuiscono, per esempio, i comportamenti legati all’ansia da separazione. In pratica, l’animale si rende conto che il padrone, quando si allontana, prima o poi torna. Sorprendente, poi, l’atteggiamento dei proprietari: su un campione analizzato, solo sette persone l’avevano riportato al canile entro sei mesi, di contro il 94 per cento valutava come eccellente l’ambientamento nella propria abitazione. Nessuno si lamentava di comportamenti non gestibili e il 75 per cento affermava che il carattere del nuovo amico era migliorato nel tempo. «I padroni tendono a sorvolare sul fatto che il cane è poco amichevole nei confronti degli estranei o tende a inseguire altri animali. Sono cose con le quali convivono e non hanno effetti sui sentimenti che provano per loro». Alla fine, ciò che emerge è che i cani subiscono gli effetti di traumi precedenti e della vita in un canile, sviluppando alcuni problemi. Ma difficilmente la nuova famiglia lo riporterà dietro le sbarre.
Un punto importante di questa ricerca è che i cani osservati erano adulti. Il discorso sarebbe stato ben differente nel caso di esemplari giovani. Un fattore fondamentale nella scelta di un cucciolo in casa è il periodo di socializzazione, che va dalle 6 alle 12-14 settimane di età. Durante questo tempo, imparano le norme «sociali» del mondo che li circonda e sviluppano atteggiamenti e comportamenti che poi manterranno da adulti. È il momento in cui i cuccioli dovrebbero essere esposti a quante più persone, animali e ambienti nuovi possibile, in modo sicuro e senza eccessi di stimolazione. Una fase, questa, che avrà un enorme effetto sui comportamenti, sulla fiducia e sul tipo di attaccamento che il cane mostrerà per tutta la sua vita. Ed è anche il momento in cui il cucciolo stringerà un forte legame con chi si prenderà cura di lui. Attenzione, però: se rimosso troppo presto dalla cucciolata, avrà maggiori probabilità di mostrare problemi di temperamento una volta cresciuti, incluso essere aggressivo o ansioso. In questo caso non ci sarà alcun beneficio rispetto all’adozione in canile.