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Cortina e il felice culto della mondanità

Cortina e il felice culto della mondanità

Fashion week e boutique come nelle grandi «city», Briatore che riapre i battenti del ristorante per vip El Camineto, rifugi tematizzati con i marchi della moda e Jerry Calà che fa rivivere l’atmosfera «Vacanze di Natale». Ecco perché la Perla delle Dolomiti è sempre al vertice.


La perla delle Dolomiti, la regina delle nevi, e soprattutto la futura capitale delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali 2026. Mancano due anni all’appuntamento coi Giochi più glamour nell’arco alpino, ma a Cortina d’Ampezzo la macchina dei preparativi sta marciando a pieno regime. Ecco perché vale la pena di immergersi già adesso nell’atmosfera incantata della celebre stazione sciistica che, dopo essere stata sede nel 1956 dei primi Winter Games trasmessi in diretta televisiva in Italia e, nel 1981, set d’eccezione per Solo per i tuoi occhi, dodicesimo capitolo della saga cinematografica di James Bond, stagione dopo stagione ha conquistato la palma di place to be del turismo montano e mondano, e continua a impreziosire il calendario degli eventi con rendez-vous sempre più esclusivi.

Il ponte dell’Immacolata, per esempio, è stato dedicato alla Cortina Fashion Week, che negli spazi del multibrand Franz Kraler, nel centrale Corso Italia, ormai un’istituzione del lusso internazionale, ha tagliato il traguardo della tredicesima edizione con il party organizzato con Fendi per la presentazione della Winter Holiday Capsule, e con l’inaugurazione dei pop-up store Moncler e Ferragamo, tutti visitabili fino a fine gennaio; nel medesimo weekend ha riaperto i battenti il ristorante El camineto, ora affidato alla gestione di Flavio Briatore, mentre fra il 15 il 17 dicembre si sono svolti i festeggiamenti per i 40 anni di Vacanze di Natale: il film di culto di Carlo ed Enrico Vanzina è stato rievocato con una tre giorni in puro stile «Cortina da bere» che ha fatto base all’Hotel De la Poste, oltre che con la consegna a Enrico Vanzina del Nations Award alla carriera, il taglio di un maxi panettone a scopo benefico, un concert-show di Jerry Calà con la Jerry Super Band e una gara di sci in dress code anni Ottanta sulle piste di Socrepes sotto le Tofane di fronte allo Chalet Ria de Saco, il primo concept-chalet ideato da Franz e Daniela Kraler, che oggi vanta la collaborazione di Graziano Prest, chef stellato del Tivoli e già chef di Casa Italia alle Olimpiadi di Pechino nel 2020 e a quelle di Tokio nel 2022.

E per prepararsi ad accogliere come si deve il Natale e il 2024, fra après-ski, dj set, Villaggio di Babbo Natale (dal 23 dicembre al 6 gennaio) e ciaspolate al calar del sole (come quella sui tracciati della Grande Guerra con guida in divisa d’epoca, promossa fino al 31 marzo da www.rifugiogallina.com), a Cortina c’è solo l’imbarazzo della scelta: al rifugio Averau e allo Scoiattoli, che si affaccia sulle Cinque Torri e dove il brand outdoor Paul & Shark ha collocato la base e del progetto «Paul & Shark takes Cortina», si prenota la cena à la carte con discesa notturna in motoslitta, da Saliola al Lago Ghedina si festeggia il Capodanno con la musica dal vivo di Andrea Fontana, figlio del mitico Jimmy, ma senza dimenticare che l’evento clou di fine 2023 sarà il party del 29 dicembre durante il quale, sempre da Kraler, si celebreranno i primi dieci anni dell’«it coat» più amato dalle devote alla moda, il Teddy Bear di Max Mara. Anche se il 6 febbraio 2026 si avvicina, Cortina non è solo circo bianco: la moda, la musica, l’arte, l’alta cucina, l’ospitalità haute de gamme (Mandarin Oriental sta ristrutturando lo storico Hotel Cristallo e il Gruppo Melpignano, dopo l’Hotel de Len nato dal restyling dell’ex Impero, attraverso Egnazia Ospitalità Italiana gestirà anche l’iconico Hotel Ancora di proprietà della Red Circle di Renzo Rosso), sono le tessere di un ambizioso canovaccio che va riscrivendo un certo modo di essere e fare montagna.

Come sottolinea Josep Ejarque, destination manager di Milano-Cortina 2026, già coinvolto con lo stesso ruolo per i Giochi invernali di Torino 2006, «Cortina ha tutte le carte in regola per diventare una “destination boutique” al pari di Portofino o di Capri, ma con la peculiarità di trovarsi in uno dei luoghi più affascinanti di tutte le Alpi». Per la creazione dell’humus giusto per operazioni di questa portata, servono nuove formule turistiche, come quelle «esperienziali», che durante tutto l’anno portano gruppi selezionati di viaggiatori da Venezia alle Dolomiti per godere le atmosfere uniche dei luoghi, e partner lungimiranti come Snowdreamers, la scuola di sci che sta rinnovando il lavoro dei maestri che estendono la stagione di lavoro diventando travel planner. E poi ci vogliono persone appassionate come Daniela Kraler che, insieme al marito Franz, è titolare di boutique anche a Dobbiaco e a Bolzano e in tre stabili di proprietà a Cortina ospita i corner di Dior, Gucci e Vuitton. Sono partiti a metà anni Ottanta col cashmere, la pelletteria di lusso e i trench Burberry fino ad arrivare ai 250 marchi che oggi gestiscono anche nel multistore ampezzano col figlio Alexander, che ha da poco siglato una partnership con Altagamma per la creazione di Revolution, «un’associazione che genera sinergie virtuose fra gli imprenditori innamorati della Bellezza», spiega Daniela. «L’idea, ora, è quella di creare con le maison delle capsule collection pensate appositamente per Cortina, ma soprattutto di valorizzare tutto quello che abbiamo qui e di portarci le persone, anche se non comprano». Si tratta, in fondo, di un invito a condividere un sogno, «come quando la notte guardi Cortina da lontano, che brilla nel silenzio in mezzo alla neve nell’abbraccio materno delle Dolomiti: è un miraggio meraviglioso». E non costa niente.

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