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La Difesa Usa approva, l’Italia compra lanciamissili Himars

La Difesa Usa approva, l’Italia compra lanciamissili Himars

Venerdì 15 dicembre il Dipartimento di Stato degli Usa ha approvato la fornitura all’Italia di 21 lanciatori M-142 Himars (High mobility artillery rocket systems – artiglieria missilistica ad alta mobilità), e delle relative apparecchiature di supporto per un costo stimato di 400 milioni di dollari.

La fornitura raddoppierà la nostra capacità di difesa missilistica e ci allineerà a molte altre nazioni europee come Olanda, Polonia, Svezia, Estonia, Romania, Lituania e Lettonia che hanno deciso di acquisire questo tipo di sistema dopo l’inizio del conflitto russo-ucraino. E proprio l’Ucraina ne ha in dotazione diverse decine. L’obiettivo del nostro Esercito è quello di acquisire una capacità di supporto al fuoco indiretto a lungo raggio, probabilmente riorganizzando il Quinto Reggimento di artiglieria “Superga” che avrà due unità subordinate, un battaglione con gli Mlrs (lanciarazzi multipli) e un battaglione dotato di Himars. Secondo fonti militari ciò consentirà un risparmio nella formazione del personale e porterà vantaggi in termini di capacità di difesa nazionale, poiché taluni sistemi sono montati su lanciatori dotati di cingoli, mentre altri – più rapidi – su ruote. Inoltre i lanciatori Himars possono essere aviotrasportati sui velivoli C-130J e per questo essere rischierati molto rapidamente.

Stando al comunicato ufficiale del Dipartimento di Stato la fornitura dei 21 sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità M-142 includerà anche un sistema missilistico unitario a lancio multiplo guidato M-31A2, le apparecchiature di supporto tra le quali moduli radio e altri dispositivi per l’assistenza e la formazione dei militari. Nel documento si legge: “La vendita sosterrà la politica estera e la sicurezza nazionale degli Stati Uniti contribuendo a migliorare la sicurezza di un alleato della Nato che è un partner importante per la stabilità politica e il progresso economico in Europa (…) l’Italia chiede queste capacità per garantire la difesa delle truppe dispiegate, la sicurezza regionale e l’interoperabilità con gli Stati Uniti. La vendita migliorerà la capacità dell’Italia di far fronte alle minacce attuali e future e migliorerà la sua interoperabilità con altre forze alleate (…), la vendita di tali attrezzature e supporto non altererà l’equilibrio militare di base nella regione”. Non si tratta ovviamente di una sorpresa: nell’aprile scorso la Difesa Usa aveva assegnato alla Lockheed Martin un contratto del valore di poco più di 194 milioni per finanziare la produzione di sistemi missilistici a lancio multiplo da completare entro settembre 2027, alcuni destinati al regno Unito, altri proprio all’Esercito italiano.

I nuovi camion lanciatori hanno un motore nuovo della potenza di 600hp e monteranno il sistema Common Fire Control System (Cfcs) che permette il tiro di vari tipi di munizioni compreso il Precision Strike Missiles, il missile di precisione a lungo raggio di prossima generazione che dovrebbe a breve sostituire l’attuale sistema missilistico tattico Mgm-140, aumentando la portata delle postazioni Mlrs e Himars da 300 km fino al limite dei 500 km imposto dal Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio firmato nel 1987 dagli Usa e dall’allora Urss, che però dal 2019 non è più in vigore. Con l’aggiornamento dei suoi lanciatori cingolati e l’acquisizione degli Himars, il nostro Esercito potrà in futuro schierare anche missili a lungo raggio aumentando considerevolmente le sue capacità difensive.

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