Un passo deciso per integrare l’intelligenza artificiale generativa all’interno del motore di ricerca. È la mossa sul quale Google ha lavorato nell’ultimo anno, per ampliare ad altri paesi la novità circoscritta dallo scorso maggio agli Stati Uniti. Da oggi così in Italia e altri otto Paesi europei (Austria, Belgio, Germania, Irlanda, Polonia, Portogallo, Spagna e Svizzera) c’è AI Overview, funzionalità che consente di chiedere quesiti più elaborati al motore di ricerca (digitando oppure a voce), ottenendo risultati migliori rispetto al passato. Che sia per sciogliere un dubbio, ottenere una informazione o saziare qualche curiosità, d’ora in poi la ricerca di Big G mostrerà una risposta prodotta dall’AI generativa espressa in un linguaggio naturale. Ciò significa che sopra il tradizionale elenco di risultati comparirà una sintesi per descrivere o spiegare l’interrogativo rivolto dall’utente, che include link per approfondire quanto espresso nel breve testo iniziale.
A firmare la sintesi è Gemini, l’intelligenza artificiale generativa sviluppata a Mountain View che, come specificato da Google, fornirà AI Overview estraendo i migliori risultati di ricerca, ma lo farà solo quando il motore di ricerca lo riterrà opportuno, in quanto in grado di mostrare risultati di qualità e ridurre le allucinazioni (cioè risultati inventati), a patto di non trattare temi sensibili o pericolosi. Inoltre, la compagnia a stelle e strisce ha aggiunto che in questa prima fase le sintesi generate da Gemini potrebbero non includere notizie dell’ultima ora. Secondo i risultati ottenuti durante l’utilizzo negli Stati Uniti e testi condotti in diversi Paesi, Google sostiene che con AI Overview le persone utilizzano la ricerca più frequentemente e sono più soddisfatte dei risultati che ottengono.

Seppur non sia ancora completata la trasformazione di Google Search in un chatbot dall’enorme potenziale, la mossa di Big G è una evidente risposta a SearchGPT lanciato da OpenAI per combinare la forza del suo chatbot con la ricerca sul web. In tal modo Google adesso amplia la sua proposta, abbinando AI Overview al motore di ricerca tradizionale. Ma non solo, perché in rampa di lancio c’è AI Mode, per ora in fase di test negli Stati Uniti. La funzionalità consente di sfruttare l’AI generativa direttamente nel motore di ricerca, così da garantire risposte migliori per un più ampio ventaglio di ricerche grazie all’utilizzo di Gemini 2.0 (evoluzione più recente e potente dell’AI generativa di Google). Replicando quanto avviene con il chatbot, il passo in avanti sta nell’ottenere risposte valide a domande che necessitano pensiero e ragionamento. Ideata per scovare informazioni da un maggior numero di fonti e innescare dialoghi tramite follow-up, favorendo botta e risposta utili per approfondire o limare un tema, AI Mode è l’anello mancante destinato a mutare l’aspetto di Google Search, che da motore di ricerca diventerà a tutti gli effetti un chatbot conversazionale, dove a far la differenza per la sua efficacia sarà l’AI generativa.