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Google compra Deep Mind, vuole diventare il tuo migliore amico cybernetico

Google compra Deep Mind, vuole diventare il tuo migliore amico cybernetico

Google rileva un’altra società specializzata in intelligenza artificiale. Alcuni cominciano a temere che Google stia addestrando un esercito di robot intelligentissimi, ma la cosa più probabile è che voglia creare un cervello digitale in grado di capire gli umani

A giudicare dall’oggetto delle ultime acquisizioni e dalla loro frequenza, Google ha un nuovo chiodo fisso. Dopo la ricerca, dopo le mappe, dopo gli smart-occhiali e le auto che si guidano da sole, ora a Mountain View la parola d’ordine è intelligenza artificiale.

Le prime avvisaglie di questa nuova tendenza si erano registrate nel 2012, quando Google ha annunciato che quel geniaccio di Ray Kurzweil si era unito alla squadra, e poi lo scorso dicembre, quando Andy Rubin, il papà di Android, aveva rivelato di stare lavorando a un ambizioso progetto che puntava a introdurre robot umanoidi nella vita di tutti i giorni . A fine 2013, Google aveva già rilevato otto aziende specializzate in robotica e intelligenza artificiale, tra queste un vero e proprio colosso, Boston Dynamics , meglio nota per essere il fornitore ufficiale di cyborg militari per il Pentagono.

Oggi, Google ha messo a segno un’altra acquisizione in questo settore, rilevando la britannica Deep Mind per oltre 500 milioni di dollari. DeepMind è una compagnia londinese fondata da Demis Hassabis (ex bambino prodigio e attuale neuro scienziato), Jaan Tallin (sviluppatore per Skype e Kazaa) e Shane Leggg (ricercatore), specializzata in deep learning , una particolare branca dell’intelligenza artificiale che negli ultimi anni ha attratto gli interessi di altri protagonisti del settore hi-tech (pare che anche Facebook fosse interessata a Deep Mind).

Ancora non è dato sapere che cosa se ne farà esattamente Google di Deep Mind, ma è più probabile che sfrutterà l’acquisizione per fornire ulteriore profondità al suo motore di ricerca, al suo Knowledge Graph e a Google Now, piuttosto che per i robot umanoidi di Andy Rubin. Tuttavia, potrebbe essere un errore pensare che Google ragioni e agisca per compartimenti stagni. La storia dell’azienda di Mountain View ci insegna che l’ecosistema di Google è destinato a diventare sempre più integrato, sempre più interconnesso, e che ogni aggiornamento, ogni modifica, va a beneficio dell’intero ecosistema.

È dunque plausibile che il know-how di Deep Mind tornerà utile per Google Now come per i robot umanoidi, per il motore di ricerca come per le mappe geolocalizzate. E se Ray Kurzweil ci ha visto giusto un’altra volta, il destino di Google è diventare il tuo “migliore amico cibernetico”, capace di aiutarti e offrirti consiglio in ogni possibile situazione.

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