Colori, forza, sofferenza. Tanta sofferenza. Tutto quel dolore che ha segnato la vita dell’artista, e che lui, con un tratto all’apparenza semplice ma che rivela tutto il travaglio di un complicato mondo interiore, ha riversato sulle sue tele e plasmato nelle sue sculture
Ligabue ha dipinto tigri, leoni, leopardi, iene, soggetti che prima studiava sulle pagine dei libri e poi rappresentava, identificandosi con loro a tal punto da assumerne gli atteggiamenti: Ligabue, infatti, sapeva ruggire spaventosamente e imitare le movenze delle fiere nell’atto di azzannare la preda. Esemplari, a tal proposito, sono le tele Leopardo con bufalo e iena (1928), Tigre assalita dal serpente (1953), Re della foresta (1959), Vedova nera (1951).
A questi capolavori, tra le volte delle cantine di Palazzo Tarasconi, le sculture di grandi dimensioni realizzate da Michele Vitaloni completano degnamente un altrettanto degno e dovuto omaggio alla Natura
«Torneremo a guardare il mondo attraverso gli occhi di Antonio Ligabue – ha dichiarato Augusto Agosta Tota, presidente della Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma – Come il grande pittore della Bassa, in questi mesi d’isolamento, abbiamo imparato a provare nel nostro profondo un sentimento di angoscia, di dolore e d’impotenza, mischiato a quello di speranza e di attesa di una normalità che sentivamo di poter raggiungere».

La mostra, informazioni pratiche
LIGABUE E VITALONI. Dare voce alla natura
Parma, Palazzo Tarasconi (strada Farini 37)
17 settembre 2020 – 30 maggio 2021
Orari: martedì-domenica, 10.00-19.30
Ufficio Stampa: www.Clp1968.it
L’esposizione è ideata e realizzata da Augusto Agosta Tota, Marzio Dall’Acqua e Vittorio Sgarbi, organizzata dal Centro Studi e Archivio Antonio Ligabue di Parma, promossa dalla Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma
Sino al 1° novembre 2020, all’interno di uno spazio dedicato a ingresso gratuito, il Fidenza Village, accoglie un capolavoro di Ligabue, Leopardo su roccia.










