Il Club alpino italiano ripropone lo storico Sentiero dello stivale che, con i suoi 7.000 chilometri, ripercorre le nostre 20 regioni, isole incluse, in 500 tappe. È il percorso più lungo del mondo e l’unico che metta insieme cultura, ambiente, storia e natura.
La bellezza non va di fretta, anzi è proprio la lentezza che permette di apprezzare le meraviglie che abbiamo intorno. Bisogna quindi rallentare il ritmo e fermarsi tutte le volte che serve per vivere pienamente ogni momento. Un passo alla volta. Letteralmente. È questa la semplice filosofia dei camminatori, di chi decide di andare a piedi scegliendo un turismo slow. Le strade da percorrere sono tante, si potrebbe dire infinite, ma una tra le più suggestive è qui nel nostro Paese.
Il Sentiero Italia non solo è il cammino più lungo al mondo, oltre 7.000 chilometri, ma anche l’unico capace di mettere insieme cultura, ambiente, storia e natura. L’unico che consente di solcare ogni tipo di territorio dalle montagne alla pianura, dal mare ai borghi, passando per laghi e fiumi, boschi, foreste. Il Sentiero Italia, la cui idea nasce agli inizi degli anni Ottanta da un manipolo di appassionati del Cai (Club alpino iItaliano) per poi venire inaugurato ufficialmente nel 1995, ha un’altra peculiarità: si snoda lungo tutte le nostre 20 regioni, da Nord a Sud, isole incluse con un dislivello positivo di 350 mila metri. Ovviamente non è un cammino che si fa in un giorno, le tappe sono quasi 500, ma la lunghezza complessiva è un ulteriore sprone a non avere fretta, nessuno vince un premio se percorre tutti questi chilometri di fascino e fatica.
Un’attività alla portata di tutti, a qualsiasi età. Camminare fa bene e lungo il Sentiero Italia sono molti i tratti che si percorrono facilmente. Gran parte di quelli più agevoli si trovano lungo gli Appennini come la tappa da Lago Santo Modenese a San Pellegrino in Alpe, tra Emilia-Romagna e Toscana. Quasi 15 chilometri su ampie dorsali erbose con un dislivello leggero da meno di quattro ore mezzo. Sono tanti i punti d’interesse come il circo glaciale delle Fontanacce e la catasta di pietre che si trova al Giro del Diavolo. La tradizione che risale al Medio Evo vuole che i camminatori che devono espiare una pena lascino qui una pietra, più grande è, più pesante è il peccato.
Zaino in spalla, ognuno con il suo ritmo, tutte le fatiche vengono ripagate da panorami unici che solo il nostro Paese riesce a regalare con generosa abbondanza. Una delle tappe più suggestive è quella dallo Sciliar alle pendici settentrionali del Catinaccio. Anche questa è accessibile a tutti, 2 ore scarse di cammino, dislivello in salita di 251 metri. Il percorso sospeso sopra la Val Gardena permette di ammirare le vette delle Dolomiti, bellezza paesaggistica non a caso Patrimonio dell’Unesco. Se alla roccia si preferisce volgere lo sguardo al mare le alternative lungo il Sentiero Italia non mancano. In Campania sono imperdibili le tappe che vanno da Positano al Monte Croce che si affaccia sull’Isola di Capri, mentre in Sicilia l’acqua turchese fa da padrona nel tratto da Custonaci a Macri, passando da San Vito Lo Capo e attraversando la Riserva Naturale di Monte Cofano.
I più esperti hanno a disposizione molti sentieri piuttosto impegnativi ma anch’essa di grande fascino come la tappa A10 sull’Altipiano del Canin in Friuli Venezia Giulia. Il dislivello in salita di 1.800 metri fa ben capire che non è una passeggiata per tutti e anche la distanza di 22,5 chilometri è per gente allenata. Si parte dal rifugio Divisione Julia e si arriva a Prato di Resia dopo 10 ore di viaggio. Qui dove un tempo c’era la linea di confine tra il Regno d’Italia e l’Impero austro-ungarico, la geologia carsica regala scorci che ricordano i paesaggi lunari.
Antichi borghi, santuari, vecchie tradizioni da riscoprire, il Sentiero Italia non dispensa solo scorci naturalistici e fatica, ma anche storia e cultura. Tra gli itinerari che si possono percorre a piedi c’è anche l’antica via di comunicazione lungo la quale avveniva la transumanza, lo spostamento dei greggi dai pascoli estivi dei monti dell’Abruzzo a quelli invernali del Tavoliere delle Puglie. Una tradizione che risale già ai tempi dei Sanniti nel VI secolo a.C. e largamente praticata in epoca romana. Uno dei tratti più suggestivi è quello molisano che parte da Pescasseroli, transitando per Castelpetroso sui Monti del Sannio, e arriva in Puglia fino a Candela. Percorrere i «tratturi», così si chiamano i percorsi, è un po’ come fare un viaggio nel tempo.
Per gli appassionati di pedalate il Sentiero Italia è in parte percorribile anche con le due ruote. Proprio quest’anno il Cai, in collaborazione con diverse sezioni sul territorio e con l’aiuto di numerosi soci, ha identificato e segnato 119 tappe percorribili in mountain bike. Da Nord a Sud, sono accessibili 2.768 chilometri che via via saranno incrementati.
Tra gli itinerari più interessanti c’è quello appenninico da Bocca Trabaria al Lago Scaffaiolo, un percorso che parte dalla provincia di Pesaro Urbino e arriva in Toscana, pedalando tra paesaggi incontaminati come il parco nazionale delle Foreste Casentinesi, il Passo del Muraglione (in provincia di Firenze), passando da Montepiano e da Pracchia nel Pistoiese.