Viviamo nell’era del turismo esperienziale. Il suo significato è raccolto nel suo nome, un nuovo modo di viaggiare più consapevole che permetta al turista di connettersi a livello umano, emotivo e anche spirituale con il luogo che sta visitando. Secondo i dati raccolti da Federturismo, sugli oltre 255 milioni di arrivi turistici in Italia si sono registrate oltre 352 milioni di esperienze. Esperienze che hanno contribuito alla creazione del valore complessivo del turismo in Italia che ha raggiunto i 170 miliardi di euro.
La cultura e la riscoperta dei territori sono al centro di questa nuova tendenza che si concentra sull’esplorazione di luoghi meno battuti dal turismo di massa, con alla base l’intenzione di avere un assaggio delle identità e delle culture locali. Per questa tipologia di turismo la consapevolezza che ogni territorio ha le sue peculiarità e le sue bellezze, spesso poco note o poco valorizzate, è il principio fondante dell’esperienza stessa.
The Hospitality Experience – il marchio italiano di alta ospitalità creato dalla famiglia Babini – parte proprio da qui, attraverso la sua realtà di corporate social responsability, The Place of Wonders, che opera nei territori in cui si trovano gli hotel & resort della Collezione.
Dopo aver dato vita a una partnership virtuosa con con la scuola Lao – le Arti orafe di Giò Carbone – finanziando borse di studio rivolte a giovani studenti e aspiranti artigiani, oggi Michela Canzi, direttrice e mecenate della Fondazione, accetta una nuova sfida con «Mano a Mano»: il nuovo progetto di tutela e promozione dell’alto artigianato dedicato alla città di Venezia che vede coinvolti artigiani, designer e giovani talenti e prende vita con la collaborazione di Londra Palace Venezia e Venezia da Vivere.
«The Place of Wonders è una storia di passione, bellezza e grande responsabilità che sentiamo profondamente. Promuovere, educare, trasmettere sono i pilastri della Fondazione: con i nostri progetti fattivi e tangibili ambiamo ad essere un catalizzatore per progetti virtuosi, collaborando con istituzioni e altre fondazioni per investire attivamente nella conservazione dell’artigianato», ha raccontato Michela Canzi.
Il significato del nome di questo inedito progetto «Mano a Mano» evoca l’arte del “fare a mano” e ben esplicita l’obiettivo del progetto ovvero dare la possibilità a studenti e giovani artisti locali di poter accedere a corsi professionalizzanti negli atelier e botteghe storiche di Venezia, formando così una nuova generazione di artigiani, per conservare e coltivare la preziosa arte del “saper fare” locale.
La tradizione artigiana a cui avranno accesso gli studenti selezionati, è l’Arte delle perle di vetro dichiarata Patrimonio Culturale Immateriale dall’UNESCO nel 2020; quest’antica lavorazione conta oggi solo 142 membri detentori della pratica, con diversi gradi di specializzazione, tra cui il ruolo fondamentale delle Impiraresse – a cui è affidato il compito di infilare a mano le perle di vetro, creando manufatti unici nel loro genere. Per partecipare al Bando di Gara, gli studenti possono accedere a tutti i requisiti e le informazioni direttamente sul sito della fondazione The Place of Wonders.
Oltre alle donazioni a supporto della raccolta dei fondi necessari per la formazione, la Fondazione ha inoltre commissionato la realizzazione di una capsule collection di manufatti artistici a 5 realtà artigiane veneziane, che diventano i Wonders portavoce del progetto: Fonderia Valese, Tessitura Luigi Bevilacqua, Ramosalso, Meracu e Alessia Fuga & Marisa Convento.
L’edizione limitata di manufatti sarà acquistabile da Aprile 2024 all’interno del Relais & Châteaux Londra Palace Venezia, iconico hotel della Collezione The Hospitality Experience ed sarà il General Manager Alain Bullo a ricoprire l’importante ruolo di ambasciatore dell’heritage territoriale, in veste di anello di congiunzione tra i viaggiatori internazionali che risiedono in hotel – i conscious travellers – e il tessuto sociale e culturale della città.
Fonderia Valese

Valese è l’ultima fonderia rimasta a Venezia e la sua attività dura da più di un secolo. Carlo Semenzato è oggi uno dei pochi artigiani rimasti a utilizzare la tecnica della formatura “a staffa”, che consente di ottenere creazioni in bronzo e ottone ricche di fini dettagli.
Ramosalso

La sartoria Ramosalso di Demis Marin crea nuovi capi attraverso la tecnica dell’upcycling. Sono capi second-hand e preloved che vengono riqualificati con grande perizia sartoriale, acquistando nuovo valore.
Tessitura Bevilacqua

La Tessitura Luigi Bevilacqua fu fondata a Venezia intorno al 1875, ma la sua tradizione iniziò molti secoli prima, almeno nel 1499. Utilizzando le stesse tecniche e gli stessi materiali, sui telai originali settecenteschi mani esperte trasformano preziosi filati nei tessuti che arredano palazzi, case e teatri in tutto il mondo e da sempre ispirano designer di interni, creativi e stilisti.
Meracu

Design contemporaneo per oggetti di cuoio fatti a mano. Nel piccolo laboratorio/bottega in Campo Santa Maria Formosa la veneziana Shanti Ganesha realizza borse e accessori in cuoio. La lavorazione è rigorosamente a mano, dal taglio alla cucitura fino alla finitura dei bordi, utilizzando soltanto cuoio conciato al vegetale per creare articoli durevoli nel tempo e sostenibili per l’ambiente.
Alessia Fuga

Alessia Fuga, designer e profonda conoscitrice della tecnica del lume (a cannello), dà nuova forma alle bacchette di vetro. Nel suo studio a Murano, oggi realizza serie limitate di manufatti in vetro alternando l’attività con l’insegnamento di quest’antica e preziosa arte.
Marisa Convento

Marisa Convento è una designer di gioielli con perle veneziane di Murano. Come una delle ultime Impiraresse, racconta la storia di quest’arte attraverso i suoi manufatti con perle e conterie di vetro veneziane, scelte tra le più belle e rare.





Londra Palace Venezia


