The Voice of Italy 4: le dichiarazioni dei giudici
Inizia mercoledì la quarta edizione del talent show di RaiDue. Tutto sul ritorno di Raffaella Carrà e sull'arrivo di Emis Killa, Dolcenera e Max Pezzali
Le novità
Le quattro poltone rosse sono già lì, nello studio Rai di via Mecenate a Milano. E, a dir la verità, sono già state usate perchè la quarta edizione di The Voice of Italy inizierà ufficialmente questo mercoledì sera dalle 21.15 ma le prime sei puntate sono già state registrate.
Le novità più importanti di questa edizione sono i coach (il format del programma rimane pressoché lo stesso). Il ritorno tra i giudici di The Voice della signora della tv Raffaella Carrà e l'arrivo di tre nuovi nomi: Dolcenera, Emis Killa e Max Pezzali. Un'altra bella notizia è l'arrivo di Angelina come nuova V-Reporter al posto di Valentina Correani. Infine, la conferma di Federico Russo come conduttore.
Ma ora vediamo tutte le dichiarazioni dei nuovi giudici...
Raffaella Carrà (1)
"Non volevo fare televisione quest’anno ma ho un debole per The Voice: sono nata con lei e mi piacerebbe avere la soddisfazione di avere anche solo un ragazzo (non per forza della mia squadra) che arrivi al successo, magari anche non subito. Mi piacerebbe contribuire alla nascita della carriera di un talento"
Raffaella Carrà (2)
"In questa avventura ho al mio fianco tre persone intelligenti: facciamo umorismo (ci prendiamo in giro volentieri) e, davvero, c’è un rapporto diverso rispetto agli anni scorsi. Non che nelle edizioni precedenti non mi sia divertita, però in questa edizione mi trovo particolarmente bene"
Raffaella Carrà (3)
"Una casa discografica importante come la Universal dovrebbe aiutare chi vince ad avere dei brani importanti. È vero che molte volte oggi i brani se li scrivono gli stessi cantanti. Il mio sogno è poter vedere che qualcuno va avanti con un pezzo. Nella musica funziona così: il 50% lo fa la canzone e l'altro 50% chi la canta. Il mio sogno sarebbe portarli fuori (in Europa almeno), magari nel mercato latino"
Dolcenera (1)
"The Voice mi ha fatto affrontare Sanremo in un altro modo. A Sanremo facevo il mio, è stato molto bello. Ma in questi ultimi dieci anni io e la televisione ci siamo in qualche maniera evitati. Come quando due sono stati fidanzati e decidono di lasciarsi e prendersi del tempo. Quando ho saputo i nomi dei miei compagni di viaggio, mi sono tranquillizzata molto. Questo è uno dei motivi per cui ho deciso di fare The Voice"
Dolcenera (2)
"Credo che se uscirà un vero talento da The Voice, questo dipenderà molto anche da noi, da quello che possiamo dare noi fuori dal programma a quella voce che ci avrà particolarmente colpito. La mia esperienza passata mi insegna che bisogna mettersi in gioco e inventarsi sempre. In questa cosa io sento una grande responsabilità nei confronti della voce che verrà fuori da qui"
Dolcenera (3)
"Abbiamo visto circa 160 ragazzi ma solo una volta. Alla fine del programma capiremo se ce n’è uno in particolare che ha saputo crescere (dimostrando di avere capacità di artista: essere una spugna e dare il meglio nei momenti di pressione). Se ci sarà quella persona lì, sono sicura che ognuno di noi si metterà in gioco. Ma sono necessarie diverse componenti. Non possono mancare casa discografica, ufficio stampa, ufficio promozione. Cercheremo di creare una squadra che funziona"
Emis Killa (1)
"Non avrei mai detto che un giorno mi sarei trovato in un contesto del genere. Mi butterò a pieno in questa nuova avventura: oltre alla musica mi piace molto anche la televisione. Così, prendo due piccioni con una fava. Non sarà facile, lo so. Mi sento di ringraziare anche chi ha contribuito a rendere questo programma così, in primis i vecchi coach. Mi auguro di onorare questo posto"
Emis Killa (2)
"Gran parte di quello che ho fatto, l’ho fatto da solo, perché ci ho creduto io in primis. Di conseguenza non mi sento di dare la colpa a The Voice se finora non è uscito nessuna star della musica: se uno avrà la forza di camminare con le sue gambe, lo farà una volta uscito. Non è ancora arrivato il talento giusto, forse. Speriamo quest’anno"
Emis Killa (3)
"In tutta umiltà penso di dovermi concentrare su me stesso per crescere in questo momento. Non credo di essere in grado di fare, oltre che il giudice, anche il manager di un eventuale talento"
Max Pezzali (1)
"Il grande piacere per me è quello di aver scoperto la bellezza di poter vivere così il gioco. La dinamica stessa di The Voice (in particolare quella delle blind auditions) è pazzesca: devi essere rapido nel giudizio, sai di avere una responsabilità e sai che devi avere un obiettivo di gioco. È tutto molto stimolante"
Max Pezzali (2)
"Non pensavo che si potesse essere coinvolti così tanto in un meccanismo televisivo, che però è anche musicale e ludico"
Max Pezzali (3)
"Ogni talent è diverso dagli altri: uno dovrebbe sfruttare gli aspetti positivi dei vantaggi del format. Non mi sento di dare troppo peso ai coach però mi permetto di dire che ognuno di noi può aiutare i talenti a trovare una propria identità artistica (cosa fondamentale in questo mondo). Il principio fondamentale è la voce. Chiediamoci: che tipo di lavoro possiamo fare sul cantante?"