Torna in concerto il mito degli Oliver Onions - Intervista a Maurizio De Angelis
Negli Anni 70, con il fratello Guido, ha composto colonne sonore indimenticabili da Altrimenti ci arrabbiamo a Sandokan.
A convincerlo a tornare a suonare dal vivo è stata una... frattura. "L'anno scorso mi sono rotto il bacino, e ho dovuto trascorrere alcuni mesi a letto. Non mi mancava certo il tempo per pensare, e così mi sono reso conto che scrivere musica non mi bastava: avevo ancora voglia di incontrare il pubblico".
A parlare è Maurizio De Angelis, compositore tanto celebre quanto prolifico: tra le sue ultime colonne sonore televisive si possono ricordare La vita che corre, Il commissario Nardone, Una buona stagione e Non aver paura - Un'amicizia con papa Wojtyla.
Senza nulla togliere alle prove più recenti e a una carriera di altissimo livello che dura da quarant'anni, non c'è dubbio però che nella memoria collettiva dei suoi fan siano impressi soprattutto gli indimenticabili commenti musicali firmati in coppia con il fratello Guido, l'altro componente dei mitici Oliver Onions; con questo pseudonimo i due fratelli romani hanno realizzato hit che hanno contribuito non poco alla fortuna di film e sceneggiati tv degli Anni 70.
Qualche titolo? Sandokan, scritta per l'omonima avventura interpretata per Raiuno da Kabir Bedi nel 1976, e Dune Buggy, colona sonora di Altrimenti ci arrabbiamo (1974), forse il film più famoso della supercoppia Bud Spencer-Terence Hill.
Brani che, per la gioia dei fan, Maurizio tornerà a interpretare dal vivo domenica 15 al Castello Scaligero di Villafranca (Verona), durante la Sagra dei fumetti edei cartoni animati. Non ci sarà suo fratello Guido (ormai assorbito dalla sua nuova e fortunatissima carriera di produttore tv), ma due amici di vecchia data come il percussionista Adriano Giordanella e il poliedrico Cesare Di Natale (autore dei testi degli Oliver Onions) E poi ci saranno i fratelli Los Angelis, cover band che da oltre dieci anni ripropone in giro per l'Italia i brani di Guido e Maurizio che tutti conoscono (e ascoltano sempre volentieri).
Allora, Maurizio, che cosa l'ha convinta a lasciare lo studio di registrazione per tornare in prima linea?
"L'affetto della gente, l'insistenza degli amici che da tanto me lo chiedevano. In fondo non c'è cosa più bella che fare quello che ti diverte".
È consapevole del fatto che, al di là della qualità artstica, per moltissimi italiani risentire certi brani equivale a tornare bambini?
"Me lo hanno fatto capire le reazioni di tante persone alla mia decisone dii riproporre un certo repertorio. Intendiamoci, proporrò anche composizioni recenti e qualche inedito, ma è normale che l'attesa maggiore sia per i vecchi cavalli di battaglia".
Ci racconta qualche retroscena?
"Per Sandokan, per esempio, cercavamo qualcosa che catturasse subito l'attenzione del pubblico: venne così l'idea di un urlo quasi selvaggio, quello che apre la canzone: lo registrammo a Londra, e capimmo subito che avrebbe funzionato. Per Dune Buggy invece abbiamo scelto una melodia molto tadizionale, molto italiana, aggiungendo però un ritmo veloce adatto a un film divertente e avventuroso".
Considera la serata di Villafranca solo un episodio isolato?
"Non saprei, dipenderà da come vanno le cose. Sento che intorno a questo appuntamento c'è molto entusiasmo, e questo ovviamente mi fa piacere. Per ora pensiamo a domenica, e poi si vedrà".