I traffici strani di armi tra gli Usa ed il Messico
Biden vorrebbe vendere armi ai reparti di elite dell'esercito messicano, finito però troppe volte al centro di strane azioni non proprio all'insegna della legalità
Secondo quanto emerso da una serie di inchieste giornalistiche negli Stati Uniti condotte principalmente dal network investigativo The Intercept l'Amministrazione americana guidata da Joe Biden -sempre più impopolare secondo gli ultimi sondaggi- e in difficoltà su numerosi dossier sia in politica estera che in quella interna, sta trattando con il Governo messicano una fornitura di armi destinate alle Squadre speciali dell'Esercito messicano e questo nonostante la crescente preoccupazione dei legislatori che hanno accusato a più riprese queste Unità speciali di numerosi omicidi e rapimenti.
Se la vendita andrà in porto (come pare), la SIG Sauer, azienda con sede nel New Hampshire, fornirebbe più di 5 milioni di dollari di fucili d'assalto e silenziatori alla Marina e ai Marines messicani. La Marina messicana, in particolare le sue Squadre d'élite per le operazioni speciali, negli ultimi anni sono state collegate ad una serie di misteriosi rapimenti ed esecuzioni extragiudiziali; nonostante sia stata sempre considerata dai funzionari americani il più affidabile alleato della Drug Enforcement Administration (DEA), l'Agenzia federale antidroga statunitense facente capo al Dipartimento della giustizia degli Stati Uniti d'America per combattere il traffico di sostanze stupefacenti.
L'approvazione della vendita delle armi al Messico da parte del Dipartimento di Stato arriva a pochi mesi dal clamoroso arresto avvenuto nell'aprile scorso di 30 Marines messicani accusati di aver organizzato una serie di sparizioni e di omicidi dei quali i media locali, e non solo, hanno a lungo parlato. Ma lo scandalo non riguarda solo 30 soldati delle Squadre d'élite per le operazioni speciali perché sotto accusa ci sono 257, loro membri tutti sospettati del rapimento o dell'omicidio di almeno 60 uomini (alcuni sono cittadini americani) tra i quali ci sono donne e bambini. Tra gli scomparsi c'è la storia raccontata dalla rivista Politico del 18enne Jorge Antonio Dominguez, cittadino messicano-statunitense rapito per strada dai Marines nell'aprile 2018 del quale nessuno sa più nulla. Ancor più recente (settembre 2019) la strage commessa dagli uomini dell'unità operativa speciale della polizia dello Stato di Tamaulipas (parte nord-orientale del Messico) che sono stati addestrati dagli Stati Uniti. Qui gli uomini della squadra speciale conosciuta come "GOPES" (una sorta di Navy SEAL messicani) hanno assassinato otto civili a Nuevo Laredo che è la stessa città di confine nella quale cui i marine avevano rapito altre persone nel 2018. Pochi mesi dopo (due) il governo messicano attraverso la Direzione Commerciale Armamenti e Munizioni, dipendente dalla Direzione Generale dell'Industria Militare ( SEDENA ) che è l'ente incaricato ‹‹di effettuare la commercializzazione di armi da fuoco, munizioni e altri oggetti disciplinati dalla legge federale sulle armi da fuoco e sugli esplosivi, all'attenzione delle forze dell'ordine pubbliche e private›› acquistò -sempre secondo fonti giornalistiche mai smentite- centinaia di fucili e pistole sempre SIG Sauer importate dagli Stati Uniti". La notizia dell'acquisto delle armi le famiglie degli scomparsi a Nuevo Laredo il 22 maggio 2018 misero a ferro e fuoco la città poi bloccarono per ore bloccarono il ponte con il quale si arriva in Texas causando danni per milioni di dollari. Le proteste non si fermarono perché furono organizzate manifestazioni nelle quali i marines venivano chiamati per nome e cognome. A quel punto i media messicani fecero luce sui fatti di Nuevo Laredo con una serie di interviste dove i parenti delle vittime raccontarono di come i propri cari erano stati portati via da marines armati senza che nessuno gli dicesse di cosa erano accusati o che desse risposte su dove fossero stati portati. La vicenda tutt'ora aperta era arrivata all'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani in Messico che dopo aver svolto un'indagine ha confermato 21 casi di scomparsa. L'alto commissario dell'ufficio ha esortato il Messico ‹‹a prendere misure urgenti per porre fine ad un'ondata di sparizioni dentro e intorno alla città di Nuevo Laredo››. Ma non è tutto perche il 22 luglio 2020 un'ulteriore indagine dell'ufficio per i diritti umani del governo federale messicano ha concluso ‹‹che i Marines avevano rapito 27 persone a Nuevo Laredo, 12 delle quali risultate morte, e perpetrato una serie di perquisizioni illegali e detenzioni arbitrarie››. La commissione ha trovato in seguito anche le prove di torture diffuse e abusi sessuali in casi che coinvolgono i Marines.
Così il 13 luglio scorso, dopo gli arresti dei Marines a Città del Messico, la Marina militare si scusò pubblicamente con il Paese e con lo Stato di Tamaulipas ammettendo che ‹‹ben 40 persone sono scomparse tra febbraio e maggio 2018 a Nuevo Laredo, di fronte al Texas, che è stato a lungo un punto cruciale nelle guerre per il territorio tra i cartelli della droga››. Il Contrammiraglio della Marina Ramiro Lobato durante la cerimonia disse: ‹‹Questa istituzione dello Stato messicano si rammarica profondamente della situazione e per questo la Marina continuerà a collaborare con i funzionari per chiedere giustizia per le vittime››. Belle parole che rischiano di restare tali in un paese il Messico, dove il 98% dei crimini violenti, inclusi gli omicidi, senza colpevoli e dove le forze di sicurezza sporcano la loro divisa in quanto coinvolte in questi episodi senza contare la corruzione dilagante. Infine per tornare agli Stati Uniti e all'ultima vendita di armi è lecito chiedersi: E i tanto sbandierati diritti umani usati in campagna elettorale da Joe Biden e dalla sua vice Kamala Harris?
Ecco la risposta: ‹‹Il Governo degli Stati Uniti tiene conto dei diritti umani in tutti i casi che comportano l'approvazione della vendita di armi alle forze di sicurezza straniere››, cosìil Dipartimento di Statoanche se nessunoha spiegato come questi standard siano stati applicati in questo caso. Che siano Democratici o Conservatori vale sempre il vecchio adagio:business is business e se c'è una guerra da qualche parte ancora meglio.