U2: perché il mondo si è diviso su "Songs of Innocence"
Il disco gratis ha acceso dibattiti e polemiche. Ma le canzoni sono belle. Molto belle...
Regalando l'album a 500 milioni di utenti iTunes, gli U2 hanno fatto la rivoluzione. Un'operazione di questa portata non era mai stata messa a punto da nessuno prima d'ora.
Aver infranto il tabu della musica gratis su larga scala è comunque costato alla band di Bono un mare di critiche, a volte velenose, a volte pretestuose. Paul Brady, songwriter irlandese di razza, non ha gradito per niente l'alleanza tra la band di Bono e la Apple. "La musica ha un valore, registrarla ha un costo, non dovrebbe essere regalata. Vergogna!" ha tuonato.
Ancora più duro il rapper americano Tyler The Creator: "Fuori dal mio iPhone! Trovare qull'album nella mia libreria è stato come svegliarsi una mattina con l'herpes". A rincarare la dose ci si è messa poi Sharon Osbourne, moglie di Ozzy e manager di lungo corso. Questo il suo pensiero: "Gli U2 sono ormai guru del business, non sono più musicisti. Regalano la loro musica mediocre perché nessuno vuole comprarla". Una bordata.
L'aspetto surreale di tutta questa vicenda è che le polemiche sull'album gratis hanno quasi completamente oscurato quella che per chi scrive è la vera notizia. E cioè che le canzoni di Songs of innocence sono la cosa migliore prodotta dagli U2 negli ultimi 10-12 anni.
Anche in Italia ci sono state reazioni contrastanti. Abbiamo interpellato "the king of bass", Saturnino. Che proprio la scorsa estate ha incontrato Bono a Mykonos prima di un dj set di David Morales. E di Songs of Innocence dice: "Bono mi aveva annunciato una grossa sorpresa: E, in effetti, si è trattato di una rivoluzione. Detto questo, il disco è bellissimo".
E, in effetti, si è trattato di una rivoluzione. Detto questo, il disco è bellissimo
Più sfumata la posizione di Bunna degli Africa Unite: "Concordo sul fatto che la musica possa anche venir regalata. Quello che mi piace di meno è l'imposizione del regalo che arriva direttamente nella tua libreria".
Ancora diversa l'opinione di Pierpaolo Capovilla, frontman de Il Teatro degli Orrori: "Imporre gratuitamente un disco agli utenti è un'operazione tanto nuova quanto sgradevole. L'associazione fra un colosso dell'imprenditoria e una band rock fra le più note al mondo è semplicemente stucchevole. Come stucchevoli ed insignificanti sono tutti gli ultimi dischi degli U2. Scusate tanto, non voglio ferire i sentimenti di alcuno, ma io ne ho abbastanza di questa plastica".