«Non vogliamo una Venezia per turisti ricchi, ma per turisti consapevoli»
Abbiamo chiesto a Simone Venturini, ass. al Turismo del capoluogo veneto, lo scopo del biglietto di ingresso, che non piace molto ai turisti ed anche agli addetti ai lavori
Cinque euro per entrare a Venezia. Sono troppi i visitatori della città e quindi obolo sia, ha deciso il Comune. Sulla stessa lunghezza d’onda sono molte le città che impongono imposte di soggiorno più salate quest’anno e biglietti di ingresso. Ma perché si giudica troppo il turismo a volte? Perché limitarlo e scegliere quale tipo di visitatore è da incentivare e quale no?
“L’obiettivo è disincentivare nei giorni più affollati le visite mordi e fuggi e prevedere in anticipo il numero di turisti giornalieri”, spiega Simone Venturini assessore al turismo di Venezia. Sono 29 per il 2024 i giorni da bollino rosso, quelli nei quali i turisti che arrivano in Laguna dovranno prenotare prima e pagare i 5 euro. Nel mirino quindi esplicitamente ci sono i turisti giornalieri, per quelli che dormono in città non sono previsti infatti aumenti, al momento, dell’imposta di soggiorno. “I turisti che arrivano la mattina e vanno via la sera caricano di stress la città: arrivano alla stessa ora più o meno, da soli tre punti di accesso e si muovono in massa verso San Marco. E ci sono anche tutti i problemi legati allo smaltimento dei rifiuti che questo turismo genera e i 5 euro che chiediamo andranno anche a sostenere queste spese. I turisti che soggiornano qui invece non si muovono tutti agli stessi orari e con zaini e bagagli. Sono turisti diversi per l’impatto economico, ma anche per il modo in cui vivono la città”, continua l’assessore che spiega che il sistema pensato serve a “alleggerire la città e trovare un maggior equilibrio per i residenti e i turisti che vi soggiornano”.
Suona molto come un discorso di classe: turismo stanziale contro quello mordi e fuggi e meno spendente. “Le nostre città d’arte sono state svendute per anni, oltre al contributo d’ingresso abbiamo introdotto altre misure come il divieto di apertura di nuovi negozi di paccottiglia e nuovi takeaway nelle zone centrali e dal 1 agosto i gruppi in visita non potranno essere superiori ai 25 partecipanti. E ‘una difesa della città. Un tentativo di risolvere il problema dell’overturism che colpisce Venezia da 60 anni”, risponde l’assessore.
In Italia i turisti del lusso nel 2023 hanno speso 7,7 miliardi di euro. Quindi solo turismo alto spendente a Venezia? “No, ma vogliamo un turista che si approcci bene alla città. Non si può pensare di vederla in tre ore”. Quindi sì al turista più “consapevole”, cioè quello che decide di soggiornare per più giorni in Laguna. Ma chi non può permettersi di state per una o due notti? E il turismo ne risentirà?
“Queste misure andrebbero concordate con tutte le parti interessate. Le decisioni delle singole amministrazioni non fanno bene al settore. Sono un modo per fare cassa, ma non per gestire i problemi del sistema. Il singolo pagherà i 5 euro e non si tirerà indietro; quindi, l’assalto di massa non sarà risolto. E in più spenderà meno una volta a destinazione e questo ricadrà su tutta la filiera. In più magari cambierà destinazione, sentendosi trattato male” commenta Giuseppe Ciminnisi, presidente Fiavet. Il rischio c’è. L’estate scorsa si è visto con la corsa alle vacanze marine in Albania, lontano dalle nostre coste. “Vado da un'altra parte? Se alcuni turisti giornalieri dovessero cambiare programma per i 5 euro in quei giorni precisi noi possiamo dire che l’obiettivo è stato raggiunto”, risponde l’assessore
Nel 2023 c’è stato in Italia un incremento del 10% nel turismo: oltre 445 milioni di presenze e un giro d’affari da 84 miliardi di euro. “Iniziative come questa danneggiano il turismo. Si colpisce il turismo organizzato che ha già venduto i pacchetti e ora si trova questa sorpresa e si va contro il turismo mordi e fuggi che è quello che tiene in piedi il settore nei momenti di crisi”, commenta Ciminnisi. Una fase sperimentale di 29 giorni a 5 euro, Ma l’anno prossimo? Venezia diventerà “proibitiva” per molti? “Quest’anno è una prova. Nulla vieta che possano esserci più giorni nel 2025 e importi diversi. Si può arrivare per legge fino a 10 euro. Chiediamo già scusa a tutti”, conclude l’assessore Venturini. Non resta che aspettare: a luglio il primo bilancio.