Si torna a viaggiare: ecco le destinazioni che hanno riaperto
Oltre ai corridoi turistici covid-free sono molte le destinazioni che consentono di nuovo l’accesso ai turisti, ecco le principali
Con la fine dello stato di emergenza in Italia, anche se la pandemia non è ancora finta, si torna a guardare ai viaggi con maggiore confidenza. La situazione infatti non solo è più rassicurante nel nostro paese ma sono molte le destinazioni che hanno riaperto o stanno per riaprire i propri confini ai turisti.
Le restrizioni imposte da molti paesi hanno infatti limitato in modo rilevante i viaggi di piacere, confinando a poche mete i possibili approdi. A funzionare sono stati soprattutto i corridoi turistici indicati dall’ordinanza del Ministero della Salute lo scorso settembre, ovvero: Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana ed Egitto, in quest’ultimo caso limitatamente alle zone turistiche di Sharm el-Sheikh e Marsa Alam. Dallo scorso 26 gennaio a questo elenco si sono aggiunte anche Cuba, Singapore, Oman e Polinesia Francese, ma adesso le scelte aumentano ulteriormente.
Tra le destinazioni più interessanti pronte di nuovo ad accogliere i visitatori c’è l’Australia che prima del covid accoglieva più di 75.000 turisti italiani. Ora la nazione oceanica ha riaperto di nuovo i battenti a tutti coloro che arrivano dall’Italia con il green pass comprovante la somministrazione di tutte e tre le dosi di vaccino. I titolari di visto che non sono completamente vaccinati, potranno entrare ma avranno comunque bisogno di un’esenzione valida e saranno soggetti ai requisiti di quarantena statali e territoriali. Mentre per recarsi nella vicina Nuova Zelanda per motivi di turismo bisognerà aspettare il 1° maggio 2022.
Sono finalmente accessibili anche le spiagge esotiche della Thailandia. Il paese asiatico ha infatti riaperto i confini ai turisti ma con regole più stringenti. È infatti obbligatorio effettuare un tampone entro 72 ore prima di arrivare a destinazione e fare un nuovo tampone una volta sbarcati. È anche obbligatoria una assicurazione sanitaria con un massimale non inferiore ai 20.000 dollari. In caso di tampone positivo, è ugualmente possibile viaggiare, a condizione che l’interessato abbia un certificato medico che attesti che l’infezione è stata riscontrata non meno di 14 giorni prima, e non più di 90 giorni prima della data di partenza. È tuttavia a discrezione delle Autorità sanitarie locali, all’arrivo in Thailandia, decidere se il viaggiatore deve essere sottoposto a quarantena, e per quanto tempo.
Via libera anche dalla Malesia dal 1° di aprile. I viaggiatori completamente vaccinati potranno godere di viaggi senza quarantena. Dovranno solamente sottoporsi a test covid-19 RT-PCR due giorni prima della partenza e a test RTK-Ag entro 24 ore dall'arrivo nel paese. Per facilitare l’ingresso in Malesia, i viaggiatori con documenti di viaggio validi possono scaricare e attivare, sin da subito, l’app di tracciamento MySejahtera e completare il modulo di pre-partenza senza la necessità di richiedere il MyTravelPass, che sarà abolito. Rimanendo in Asia, dallo scorso 10 febbraio sono accessibile anche le Filippine.
Accessibile anche il Nepal, previa presentazione del certificato di ciclo completo di vaccinazione o tampone negativo effettuato 72 ore precedenti alla partenza. È così anche per il Kenya che è uscito anche dall’elenco dei paesi con vincoli al rientro in Italia. Lo stesso vale per la Turchia dove bastano infatti il super green pass o una certificazione che attesti la vaccinazione, l’avvenuta guarigione o un tampone negativo. Ai passeggeri in entrata è richiesta la semplice compilazione del Travel Entry Form per il rilascio del codice HES che può essere esibito durante il soggiorno per attività come l’accesso ai centri commerciali o viaggiare su mezzi pubblici locali.
Anche lo Sri Lanka è aperto. Il paese consente soggiorni per turismo e il rilascio dei visti d’ingresso, la cui richiesta dev’essere obbligatoriamente avanzata online senza necessità di approvazione preventiva da parte del Ministero degli Affari Esteri o altra autorità. L’ok viene dato direttamente in aeroporto alla verifica del certificato vaccinale completo che esenta anche dal test covid all’arrivo.
Nessun problema neppure per recarsi negli Stati Uniti dove le limitazioni sono state rimosse per tutti i viaggiatori vaccinati provenienti dall''area Schengen, Italia inclusa, lo scorso novembre. Sono raggiungibili, anche grazie al ripristino di comodi collegamenti aerei destinazioni interessanti in Sud America come il Perù, l’Argentina e il Brasile.