Alghero e Sassari, là dove soffia il Maestrale
I luoghi del nord della Sardegna più significati, le piazze e viali scenografici che ne raccontano il passato e il presente
Quando soffia il Maestrale, in Sardegna, l'unico rumore che si sente è quello del vento che spazza via le nubi e rende la natura un sogno. Arrivato dalla Provenza alla costa sarda, compresa tra Alghero e le Bocche di Bonifacio, il Mistral modella con violenza le rocce di granito e piega i tronchi delle querce da sughero, come fossero creature fantastiche. Non è terra da mezze misure, questa. Esagerata in tutto, anche nella sua bellezza.
Sardegna, dove la natura regna sovrana
Ad addomesticare in parte questo lembo di Sardegna ci è riuscito Karim Aga Khan, il principe che nel 1962 aveva fondato un consorzio per dare vita alla Costa Smeralda, meta di vip di tutto il mondo, ma estranea allo spiritus loci. Ma a chi vuole ritrovare il sapore selvatico e sincero della Sardegna non deve far altro che lasciare quelle spiagge ben organizzate e i locali di tendenza, per spingersi nell’entroterra.
Alghero, tra storia e shopping
Ribattezzato la “Barceloneta”, Alghero è una meta ideale per coloro che vogliono conoscere la storia della costa ovest dell’isola. Affacciata sulla Riviera del Corallo, la città ha un centro medievale racchiuso all’interno di imponenti Bastioni costruiti nel XVI secolo sotto il dominio catalano, lingua che si parla ancora. Chi ama i panorami visti dall’alto, può arrampicarsi in cima al campanile della cattedrale di Santa Maria, che domina sul centro storico. Ma la più chiesa interessante di Alghero è San Francesco, eretta nel XIV secolo in stile gotico catalano e poi rimaneggiata secondo la moda rinascimentale. Tra piazza Civica e piazza Sulis si trova una delle strade più frequentate, via Carlo Alberto nota per i suoi negozi, ristorantini, bar e gioiellerie dove acquistare monili in corallo che gli appassionati potranno ammirarne l’antica lavorazione anche recandosi al un Museo dedicato. Per conoscere più da vicino la storia della città, vale la pena visitare il Museo Archeologico (inaugurato due anni fa), dove sono custoditi reperti provenienti dagli antichi villaggi nuragici e da relitti di navi romane.
Lungo la riviera del Corallo
Il corallo è da sempre considerato la ricchezza della costa algherese. Secondo la mitologia greca, la sua origine fu la testa mozzata di Medusa, la mostruosa creatura che aveva il potere di pietrificare chiunque la guardasse. Quando Perseo con un colpo di spada decapitò la Gorgone, il suo sangue finì in mare e trasformò i ramoscelli delle piante acquatiche in coralli. Furono le sirene per prime ad adornarsi di questi gioielli, che più tardi dettero il nome al tratto di costa compreso tra Alghero e Capo Caccia, Riviera del Corallo.
Un paio di curiosità: la zona di Porto Conte e del promontorio di Capo Caccia fa parte del Parco Regionale Naturale di Porto Conte (parcodiportoconte.it), una riserva istituita per tutelare un patrimonio unico di specie animali e vegetali. Da Capo Caccia partono i 654 gradini della Escala del Cabirol: una scala che scende vertiginosamente fino all’ingresso della spettacolare Grotta di Nettuno. Il punto più distante che si può raggiungere si trova a circa un chilometro dall’ingresso, e ci si arriva passeggiando tra colonne a canne d’organo, filamenti e vele di calcare, cristallizzazioni di calcite dalle forme più bizzarre.
Viaggio in Barbagia
A est di Olbia, dal mare si scorge il profilo dell’isola Tavolara. Tutta la sua parte orientale è off-limits perché occupata da una base NATO, ma un traghetto fa la spola tra il paesino di Porto San Paolo e la parte occidentale dell’isola. Se si ha un po’ di tempo, vale la pena concedersi un bagno nella spettacolare spiaggia bianca de Lo Spalmatore. Da Olbia si scende lungo la costa est della Sardegna. Da lì in poi, a dominare è una natura allo stato brado. Le ripide montagne di calcare del Supramonte si gettano a capofitto nel mare, le spiagge lasciano il posto a scogliere tagliate da impervi sentieri che si infilano nella macchia. Questo è il regno dei cinghiali, ed era terra di banditi: la Barbagia. A dominare la regione sono le vette spoglie del massiccio del Gennargentu, con le sue cime che arrivano a superare i 1800 metri di quota. Tra queste montagne si trova il paese di Orgosolo, a lungo considerato la capitale del banditismo sardo, oggi gettonata meta turistica grazie ai suoi coloratissimi murales. A pochi chilometri da Orgosolo, Mamoiada pare addormentata in attesa dei primi tintinnii dei sonnazzos, i campanacci che annunciano l’inizio del rito del Carnevale e l’arrivo dei Mamuthones, personaggi vestiti di pelli di pecora, con il volto coperto da maschere tragiche.
Sassari, tra piazze e viali scenografici
Forse non tutti sanno che a Sassari nel XVI secolo i gesuiti istituirono la prima università della Sardegna, la città in cui sono nati anche i presidenti della Repubblica Antonio Segni e Francesco Cossiga, oltre a Enrico Berlinguer. Chi volesse approfondirne alcuni aspetti storici può cominciare dalla piazza Italia, una sorta di gigantesca scenografia teatrale a cui fanno da contrappunto imponenti edifici ottocenteschi. La cattedrale di San Nicola nasconde dietro all’arzigogolata facciata del ‘700 l’originaria struttura in stile gotico catalano. Ma la chiesa più amata dai sassaresi è quella di Santa Maria di Betlem, un curioso mix che vede riuniti una grande cupola grigio-argentea, una facciata romanica a capanna, decorazioni arabeggianti, colonnine classiche.
Poco distante, ospitato in un’imponente villa palladiana, merita una visita il Museo Sanna che non lascia delusi gli appassionati di archeologia. Gli appassionati di storia facciano un salto anche al Museo della Brigata Sassari (assonazbrigatasassari.it), che rievoca la storia del reggimento e delle battaglie contro gli austriaci combattute durante la Grande Guerra. E non si può lasciare Sassari senza avere assaggiato la sua famosa fainè, la farinata che è uno dei lasciti gastronomici del dominio genovese. Per chi, poi, si trovasse a Sassari per il 14 di agosto, si ricordi che si tiene la Faradda di li Candareri, la Discesa dei Candelieri, una delle più famose e sentite tradizioni sarde, inserita nel Patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’UNESCO.
Informazioni: come arrivare muoversi in Sardegna
IN AEREO La Sardegna è dotata di tre aeroporti: Cagliari Elmas (cagliariairport.it), Olbia Costa Smeralda (geasar. it), Alghero-Fertilia (aeroportodialghero.it). I voli da e per l’isola vengono operati da diverse compagnie aeree durante tutto l’anno, con l’aggiunta di numerosi voli nel periodo tra maggio e settembre. Sui siti internet dei singoli aeroporti è possibile trovare informazioni sulle compagnie aeree, le tratte coperte, gli orari e la disponibilità dei voli, il noleggio auto. Oltre che sui servizi bus che effettuano servizio di collegamento con i principali centri dell’isola.
IN TRAGHETTO I porti di arrivo dei traghetti diretti in Sardegna sono Olbia, Golfo Aranci, Santa Teresa di Gallura, Porto Torres, Arbatax e Cagliari. Anche in questo caso, i servizi sono più frequenti durante i mesi estivi. Le compagnie di navigazione che effettuano collegamenti da e per la Sardegna sono: Moby Lines (moby.it), Grandi Navi Veloci (gnv.it), Corsica Ferries- Sardinia Ferries (corsica-ferries.it), Grimaldi Lines (grimaldilines.com), Tirrenia (tirrenia.it). I traghetti partono da Genova, Livorno, Civitavecchia, Napoli e Palermo. In estate anche da Piombino. La Sardegna è distante circa 200 chilometri dalla terraferma. Il tragitto più breve in traghetto è quello da Civitavecchia a Olbia.
TRASPORTI INTERNI Chi viaggia in macchina, deve considerare che lungo la costa le strade sono in genere in buone condizioni (anche se spesso affollatissime durante i mesi estivi). Chi non viaggia con la propria macchina al seguito, oltre a noleggiarne una può prendere in considerazione l’idea di utilizzare i trasporti interni. La rete di autobus è gestita dall’Azienda Regionale Sarda Trasporti (arst.sardegna.it).
SAPERNE DI PIÙ Per organizzare il proprio viaggio, trovare itinerari insoliti, ottenere informazioni sulle manifestazioni locali o sulle attività all’aperto, scoprire dove si trovano le spiagge più belle, basta collegarsi al portale Sardegna Turismo (sardegnaturismo.it). Un’indispensabile guida online ricca di suggerimenti e consigli, suddivisi anche in base alle zone e ai periodi dell’anno.