Pink Lady®: la parola ai produttori
Sono oltre 2.800 in Italia, Francia e Spagna e coltivano con passione e competenza. Sono gli agricoltori di Association Pink Lady Europe, professionisti attenti alle esigenze dei consumatori, ma anche ai ritmi e ai tempi della natura
Oltre 2.800 piccoli produttori e 3.800 ettari di frutteti in Europa. Ne ha fatta di strada la mela Pink Lady®, nata in Australia nel 1973, da quando, alla metà degli anni Novanta, è approdata nel Vecchio Continente. Con le sue qualità organolettiche e il colore particolare ha subito attirato l'attenzione e oggi è sempre più conosciuta e amata.
“Da circa 10 anni coltivo frutteti di mele Pink Lady®, occupandomi direttamente di tutto il ciclo, dalla messa a dimora fino al raggiungimento della piena produzione”, racconta Giuliano Donati, fondatore dell’omonima azienda agricola di Faenza. Giuliano fa parte di Association Pink Lady Europe, l'ente non a scopo di lucro che riunisce tutti gli attori della filiera: vivaisti, produttori e distributori autorizzati.
Coltivare Pink Lady® è un’attività particolare, come ci spiega Giuliano. “Innanzitutto perché la mela Pink Lady® necessita di un periodo di coltivazione più lungo rispetto alle altre, e quindi di più cure e più ore di lavoro dedicato, poi perché il prodotto deve essere conforme a un disciplinare di produzione ben definito sotto diversi aspetti, sia per quanto riguarda le caratteristiche organolettiche, sia quelle estetiche, e da ultimo perché la produzione deve essere effettuata nel rispetto dell’ambiente e noi produttori dobbiamo essere garanti della sicurezza alimentare”, spiega Giuliano.
Pink Lady® non è solo una mela: è una passione, e nasce da una grande avventura umana, quella di chi, andando controcorrente, attribuisce grande importanza al lavoro dell'uomo, ai ritmi della natura e alla protezione della biodiversità. “Il rapporto con questa mela può essere paragonato al corteggiamento di una donna: coltivarla è una sfida continua, nulla deve essere dato per scontato e l’asticella da superare per arrivare all’obiettivo finale è posta parecchio in alto”. Conclude Giuliano: “Posso dire che di questa mela, con le sue caratteristiche e il suo colore, e di questa organizzazione – che coinvolge tutti gli attori della filiera, dai vivaisti ai produttori alle aziende commerciali – mi sono perdutamente innamorato 10 anni fa, e questo amore continua tuttora!”
Una mela che coltiva i suoi valori: scoprila su https://www.mela-pinklady.com.