Nella classifica che considera i valori assoluti dell’export, la provincia più esposta è Salerno, con 518 milioni di euro esportati, soprattutto in ortofrutta lavorata, conserve di pomodoro, zucchero e cacao.
Segue Milano, con 422 milioni di euro di spedizioni verso gli Stati Uniti, trainate in particolare dalle bevande alcoliche da aperitivo.
Al terzo posto Cuneo, regina dell’export vinicolo, con quasi 400 milioni di euro in vini venduti negli USA dalle cantine dell’Albese, delle Langhe e del Roero (Barolo e Barbaresco in primis).
Appena fuori dal podio:
- Il Trevigiano, con il Prosecco delle colline di Valdobbiadene (355 milioni di euro);
- La Food Valley di Parma, con 306 milioni di euro, dove i dazi colpiranno in particolare i Consorzi di Parmigiano e Prosciutto.
Particolarmente fragili risultano infine le province di Nuoro e Sassari, che destinano al mercato USA il 65% di tutta la loro produzione agroalimentare, in gran parte Pecorino Romano (prodotto per il 90% in Sardegna), usato dall’industria alimentare americana per aromatizzare patatine e snack confezionati.