Il secondo giorno della visita di Stato dei reali inglesi in Italia è stato segnato dal tanto atteso discorso di Re Carlo III in Parlamento, che è iniziato poco dopo le ore 15. Grande l’attesa per le parole del sovrano, che ha toccato vari temi, dall’amore per l’Italia ai solidi legami istituzionali tra i due Paesi. Non è mancato il suo tocco di umorismo, tipico della tradizione britannica, e la sorpresa di sentire il re parlare in italiano in più di un passaggio.
Ecco le parole integrali pronunciate dal Re Carlo III in Parlamento
“Presidenti del Senato e della Camera, membri del governo, senatori, deputati, autorità, sono enormemente onorato di essere stato invitato qui oggi e molto grato al presidente Mattarella per il suo gentile invito a compiere una visita di Stato in Italia. L’Italia è un Paese molto caro al mio cuore come lo è per tanti britannici. Ho compiuto 18 visite ufficiali negli ultimi 40 anni, da Torino a Palermo, da Verona a Napoli e da Firenze a Trieste; ho sempre imparato qualcosa. Spero di non aver rovinato così tanto la lingua di Dante da non essere più invitato in Italia”.
“È molto importante per la regina e per me tornare in Italia dopo l’incoronazione. Il momento è ancora più speciale dato che oggi ricorre anche il nostro ventesimo anniversario di matrimonio”.
“Gran Bretagna e Italia sono unite nella difesa dei valori democratici. I nostri paesi sono stati tutti e due al fianco dell’Ucraina nel momento del bisogno, le nostre forze armate sono fianco a fianco nella Nato. Siamo infinitamente grati del ruolo dell’Italia che ospita basi chiave della Nato e che guida numerose operazioni all’estero”.
Infine, Re Carlo ha fatto un riferimento storico, ricordando come, quando Garibaldi arrivò in Gran Bretagna, “il popolo fu contagiato da una Garibaldi-mania: fu creato addirittura un biscotto in suo nome, il massimo segno di onore per noi”.