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Vittorio Sgarbi a Ragusa, "la provincia più bella della Sicilia" - FOTO e VIDEO

La lectio magistralis del critico d'arte alla riscoperta del barocco ragusano tra luce, bellezza e magia

È sera, fuori è buio e all'interno del Duomo di Ragusa, gremito di persone, il critico d'arte Vittorio Sgarbi è pronto a iniziare la sua lectio magistralis sul barocco ragusano.

Anche qui, in Sicilia, decima e ultima tappa dell'edizione 2017 del tour Panorama d'Italia, Sgarbi porta il pubblico in un viaggio all'interno della bellezza, alla scoperta di tesori spesso nascosti: “ringrazio Vittorio Sgarbi - esordisce il direttore di Panorama, Giorgio Mulè, introducendolo - per averci accompagnato tutto l'anno e anche qui a celebrare la festa del bello, irrinunciabile per tutti noi”.

Lezione d'arte di Vittorio Sgarbi a Ragusa

Ragusa, la provincia più bella

Sgarbi non ha dubbi: Ragusa è la provincia più bella della Sicilia ma purtroppo gran parte della Sicilia occidentale la guarda come fosse l’America, lontana. La percezione che si ha, dice Sgarbi, è quella di un luogo remoto: “voi siete in un altro mondo”, chiosa.

Se Siracusa, infatti, è stata violata dagli impianti eolici e dall’industria, Ragusa è rimasta integra con il suo barocco, i suoi muretti a secco, un ambiente incontaminato che trova il suo poeta nel pittore Pietro Guccione con i paesaggi dipinti nell’infinito.

Cosa sarebbe, si chiede Sgarbi, l’arte italiana del Novecento senza la Sicilia? E cosa sarebbe senza la letteratura siciliana di Tommasi di Lampedusa, Leonardo Sciascia (“il più grande scrittore civile dopo Manzoni”), Pirandello, Gesualdo Bufalino?

“Io mi sento come un figlio adottivo di questa terra, non ho mai visto un luogo più bello di questa provincia” aggiunge. Modica, Noto, Scicli, tutto il paesaggio “è un mondo di pura luce”: qui sta la felicità.

Il riscatto che ancora non c'è

Un riscatto ci deve essere per la Sicilia come è accaduto per Matera: “negli anni Sessanta i suoi sassi erano considerati insalubri, oggi è patrimonio dell’umanità. La nostra sensibilità negli ultimi 40 anni è cambiata”.

In Sicilia c’è un potenziale enorme a cominciare dal barocco “che rende Ragusa una città antica e moderna insieme”. Un luogo dove arte e letteratura si tengono per mano. Fu Sciascia, rivela Sgarbi, a chiedere che venissero rimossi i teloni che, nel palazzo della prefettura, coprivano gli affreschi di Duilio Cambellotti perché inneggiavano al fascismo. “Cambellotti, artista europeo, geniale, grazie a Sciascia vi è stato restituito. Non è inferiore né a Guttuso, né a Picasso e alla sua Guernica. Così si guarda la storia senza pregiudizi”.

I luoghi più significativi

A Ragusa, sottolinea Sgarbi, “c’è il più bel duomo barocco di Sicilia, quello di San Giorgio. Ha la forza del rinascimento, sembra il Santo Spirito di Firenze”. Per non parlare del rapporto tra la natura e l’urbanistica tenute insieme dai suoi ponti. E poi la cattedrale di San Giovanni Battista con la sua dimensione monumentale che non eccede in decorazioni. E ancora alcuni luoghi che hanno un legame profondo con lo spazio come Santa Maria delle Scale e la Madonna dell’Itra. O il capolavoro di architettura della Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio. Infine, l’atmosfera del Castello di Donnafugata che è quella del Gattopardo,”un luogo magico. Come tutta la città”.

(qui le slide mostrate dal critico d'arte)

Ada Masella
Il Duomo di San Giorgio a Ragusa - Panorama d'Italia, 23 novembre 2017

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Chiara Raiola