VS Naipaul: 5 libri per ricordarlo
Il controverso premio Nobel ha firmato capolavori quali "Una casa per il Signor Biswas" e "Alla curva del fiume"
Cinico, maschilista, irriverente, un uomo che nel suo stesso DNA aveva l'inquietudine di chi nasce in un paese dalle molteplici facce e dalle caleidoscopiche anime.
Lui stesso colonizzato e colonizzatore per tutta la vita ha cantato le contraddizioni della gente come lui. A due giorni dalla morte di Vidiadhar Surajprasad Naipaul, noto come VS Naipaul l'eco delle sue opere è più vivo che mai.
Chi era VS Naipaul
Il Premio Nobel per la letteratura (e vincitore di tantissimi altri premi) si è spento a Londra all'età di 85 anni. Era nato nella regione caraibica di Trinidad e Tobago da un famiglia di origini indiane il 17 agosto del 1932 ma già negli anni '50 aveva scelto di vivere nella terra dei suoi stessi coloni naturalizzandosi cittadino britannico.
Naipaul aveva vinto nel 2001 il Nobel per la letteratura "Per aver unito una descrizione percettiva ad un esame accurato incorruttibile costringendoci a vedere la presenza di storie soppresse".
La scrittura di Naipaul era figlia di quella che lui stesso definiva "mancanza di radici": nato in una terra colonizzata ha vissuto con frustrazione un'infanzia caratterizzata dalla povertà culturale e spirituale di Trinidad. Lontano anche dalla cultura indiana dei suoi avi, Naipaul ha trovato il suo luogo d'elezione in Inghilterra nonostante le difficoltà a relazionarsi con "I valori tradizionali di quella che un tempo era una potenza coloniale".
Le sue opere sono sempre state caratterizzate dall'urgenza di cantare il tema dell'incomunicabilità tra colonizzatori e colonizzati.
Il massaggiatore mistico (1957)
Già dalla sua prima opera, Il massaggiatore mistico, il tema della colonizzazione viene trattato da Naipaul con graffiante ironia. Si tratta della storia di Ganesh Ramsumair, un indù di Trinidad. Si tratta di un ragazzo insofferente alle primordiali esigenze dell'isola, attratto dalla bellezza e dalla cultura ma, suo malgrado, costretto a fare i conti con i doveri della comunità a partire dal matrimonio con un'indigena del luogo alla quale il protagonista preferisce comunque la scrittura e la narrativa. Per tutta una serie di coincidenze e casualità il protagonista finirà per trovare il modo per includere alla sua vocazione culturale anche i doveri sociali.
Già da questo primo spaccato è facile intuire i parallelismi tra la vita di VS Naipaul e le sue opere.
Una casa per il Signor Biswas (1961)
Sulla falsariga della precedente opera s'inscrive quello che viene considerato il suo capolavoro assoluto ovvero Una casa per il Signor Biswas. Si tratta di un romanzo ispirato alla vita del padre dello scrittore che racconta la tragicomica storia della ricerca dell'indipendenza e dell'identità di un indiano bramino che vive a Trinidad. Satira di un mondo meticcio che ci restituisce, rovesciata, l'immagine dell'Occidente, questo romanzo popolare fu la rivelazione di un universo di suoni, odori e voci fino ad allora inesplorati.
Sull'ansa del fiume (1979)
Anche Sull'ansa del fiume è considerato tra le massime espressioni letterarie di VS Naipaul e narra la storia dell'ennesimo ragazzino di origini indiane che vive lontano dalla sua terra natale e cerca un modo per sbarcare il lunario in una terra colonizzata dove le popolazioni indigene vengono considerate poco e niente. La spirale relazionale insana che si instaura tra colonizzatori e colonizzati sembra essere una metafora del destino dell'umanità intera, che irrimediabilmente si distruggerà a vicenda. Un'opera magistrale e piena di sfaccettature, con una visione piuttosto pessimistica della vita.
L'enigma dell'arrivo - Un romanzo in 5 parti (1987)
L'enigma dell'arrivo è forse il più autobiografico tra i romanzi di Naipaul ed è nello stesso tempo un'intensa meditazione autobiografica e una delle più ipnotiche narrazioni della maturità del premio Nobel. Tutto ruota intorno al luogo in cui lo scrittore si insedia al suo ennesimo ritorno in Inghilterra: un cottage nella valle del Wiltshire che solo un breve viottolo separa dall’incanto arcano di Stonehenge, i cui antichi tumuli si intravedono dal varco di una siepe.
Intorno a questo luogo magico e ancestrale si sviluppa il microcosmo narrato dall'autore.
Un'area di tenebra (1964)
Per Naipaul il tema dell'India è come se fosse sempre stato una ferita profonda e mai rimarginata, un conflitto aperto con le sue origini e un luogo che rimescola tutto il suo essere.
Un’area di tenebra è il titolo che meglio rappresenta questo conflitto, si tratta di vero itinerario nella caligine dove le sensazioni, gli incontri, le riflessioni si mescolano in un amalgama di cui Naipaul sembra possedere il segreto.