Wi-Fi in aereo, chi lo offre e le novità al decollo
La connessione tra le nuvole è oggi disponibile su un quarto dei voli, ma si sta diffondendo velocemente. Ecco gli ultimi dati e le prospettive
Le compagnie aeree hanno capito che possono diminuire lo spazio tra le file dei sedili, imporre equilibrismi ai confini dell’assurdo per i bagagli da imbarcare o portare con sé in cabina: protesteremo, sbufferemo, ma alla fine impareremo a conviverci. Le priorità dei passeggeri a bordo, d’altronde, sembrano essere altre: secondo un recentissimo studio della Sita, la Società internazionale telecomunicazioni aeronautiche, il 97 per cento dei viaggiatori ha con sé uno smarthone, un tablet o un computer portatile. Uno su cinque li porta tutti e tre.
Per moltissimi rimanere connessi tra il decollo e l’atterraggio ha senz’altro la precedenza sullo snack dolce o salato. Ed è un’esigenza che viene accontentata sempre più spesso. Una ricerca appena pubblicata dalla Routehappy, una piattaforma che valuta il comfort e i servizi di bordo, rivela che a livello mondiale oggi un volo su quattro, per l’esattezza il 24 per cento del totale, offre il Wi-Fi ai suoi ospiti. Percentuale che è tenuta su dalle compagnie americane, tra le quali raggiunge ben il 66 per cento, compensando il più scarso 15 per cento tra quelle che non battono bandiera a stelle e strisce.
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Per l’esattezza Routehappy non parla di certezza di poter navigare su internet, accedere ai social network e affini, ma di possibilità di avere il Wi-Fi. Tecnologia mutevole, capricciosa, che fatica a trovare un suo standard unico di riferimento e una stabilità. Ma si sta affermando la tendenza a ricevere il segnale dai satelliti e non da terra, il che rende l’esperienza per i passeggeri molto più soddisfacente. Routehappy sottolinea che nel 66 per cento dei casi, due terzi, il Wi-Fi può essere definito di buona qualità (nell’1 per cento strepitoso, nel 34 per cento stabile e performante, nel 31 per cento buono).
Scendendo nel dettaglio del rapporto, sono nove le compagnie non americane che offrono una chance molto alta di accedere al web su più del 20 per cento delle miglia volate sulle tratte internazionali: parliamo di Japan, Emirates, Aeroflot, Iberia, Lufthansa, Singapore, Etihad, Norwegian e Icelandair, con le ultime due che sorpassano l’80 per cento. Vicine alla soglia del 20 per cento si assestano ora altre tre: Turkish, Thai e Qatar, come sintetizza il grafico qui sotto.
Percentuale di miglia volate con il Wi-FiRoutehappy
Per quel che riguarda le compagnie americane, il primato spetta a Delta, che garantisce il Wi-Fi sulla maggior parte dei suoi voli, mentre United si comporta bene sulle rotte internazionali, brillando per la qualità e la velocità del segnale. Il quadro complessivo nel grafico qui sotto.
Numero di voli di compagnie Usa con il Wi-Fi Routehappy
Guardando alle evoluzioni, è evidente che il Wi-Fi è destinato a diventare la regola. A pagamento, di norma, anche per segmentare l’offerta ed evitare di saturare la banda, ma comunque onnipresente. «Cominceremo presto a installare sistemi di telecomunicazione e Wi-Fi a bordo per offrire servizi di connettività su tutta la flotta» ha detto pochi giorni fa Silvano Cassano, amministratore delegato di Alitalia. Come recentissima è la nascita di Sita OnAir, un’alleanza tra la società internazionale delle telecomunicazioni aeronautiche e uno dei leader nella fornitura dell’accesso al web in alta quota.
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«La connettività a bordo, oltre a migliorare l’efficienza delle operazioni delle compagnie aeree, trasformerà anche l’esperienza dei passeggeri e dell’equipaggio» ha commentato il ceo di Sita Francesco Violante. «Le persone» aggiunge «avranno la possibilità di essere sempre connesse e le compagnie aeree potranno trarre guadagni sia in termini di ricavi - proprio per l’attrattività del servizio per gli utenti - che di efficienza operativa e riduzione di costi». Insomma, il Wi-Fi a bordo sembra convenire a tutti. Quel 24 per cento di connettività attuale è destinato a decollare molto presto.