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May 09 2017
È Milano la meta del primo viaggio internazionale di Barack Obama dopo l'addio alla Casa Bianca.
L'8 maggio l'ex Presidente degli Stati Uniti ha raggiunto il capoluogo lombardo per una visita di due giorni, che lo ha visto partecipare da ospite d'onore alla terza edizione di Seeds&Chips - The Global Food Innovation Summit, il vertice internazionale sull'innovazione nel settore alimentare, alla fiera di Rho-Pero, e ricevere e chiavi della città dal sindaco Giuseppe Sala.
Obama è sbarcato intorno a mezzogiorno all'aeroporto militare di Linate. Vestito in jeans e giubbotto di pelle e accompagnato dal suo staff, è stato accolto da ufficiali dell'Aeronautica militare italiana. Si è poi diretto all'Hotel Park Hyatt, il 5 stelle vicino alla Galleria Vittorio Emanuele II dove alloggerà, lo stesso che durante EXPO 2015 ospitò la moglie Michelle e le figlie Sasha e Malia.
Lasciato l'hotel che lo ospita, Obama ha raggiunto la Pinacoteca Ambrosiana a bordo di uno dei suv blindati che fanno parte della sua scorta. Prima di salire in auto si è fermato a salutare la folla con un cenno della mano. Anche davanti alla Pinacoteca si è assiepata una folla di curiosi per salutarlo. L'ex Presidente USA ha risposto ai saluti salendo in piedi sul predellino dell'auto.
La visita al museo è durata meno di un'ora e in seguito Obama ha espresso il desiderio di visitare il Duomo. L'area circostante è stata transennata solo quando l'ospite illustre era già entrato. Ha visitato l'altare maggiore e il retrocoro ed è poi sceso nella cripta jemale. Infine è salito in ascensore sulle terrazze, da dove ha ammirato la città dall'alto.
Nella sua visita alla cattedrale, Obama è stato accompagnato dall'arciprete Gianantonio Borgonovo, che gli ha donato un orologio a cucù in legno bianco, a forma di Duomo, oltre a un libro sulla liturgia ambrosiana.
Tra gli incontri nel calendario di Obama a Milano c'è stato quello con Matteo Renzi, come annunciato dal riconfermato segretario del PD nel corso dell'Assemblea del partito: "Considero un gigantesco onore iniziare la mia esperienza da segretario accogliendo Obama domani a Milano come ritorno di uno statista e di un leader che avrà molto da dire per le prossime generazioni. I Democratici sono una grande comunità di donne e uomini che stanno dalla stessa parte nel mondo e mi sento dalla parte giusta della storia quando penso di stare dalla parte di Obama".
Svoltosi presso l'Hotel Hyatt, il faccia ha faccia è durato circa un'ora e mezzo. Secondo quanto riferiscono fonti Dem, l'incontro ha avuto un tenore informale: i due leader si sono salutati con affetto e si sono tolti la giacca per affrontare in maniche di camicia un "ampio" giro di orizzonte sull'Europa e sulla situazione internazionale.
Nel corso del colloquio i due hanno telefonato al neo Presidente francese Emmanuel Macron per felicitarsi della sua vittoria e congratularsi con lui. A seguire, si sono diretti insieme, sulla stessa auto, verso la cena in programma a Palazzo Clerici.
La prima giornata milanese di Barak Obama si è conclusa con una cena a porte chiuse organizzata presso la sede dell'Istituto per gli studi di politica Internazionale, in via Clerici. Alla serata erano presenti i vertici dell'Ispi e una serie di invitati del mondo imprenditoriale selezionati dalla Obama Foundation. Tra gli altri, Tra Sergio Marchionne, Diego Della Valle, John Elkann, Mario Monti, Donatella Versace, Marco Tronchetti Provera, Luca Cordero di Montezemolo, Paolo Baratta e Paolo Magri. È stato servito un menú italiano cucinato dallo chef Cerea del ristorante Da Vittorio di Bergamo.
Nella mattinata del 9 maggio, Obama ha visitato il Cenacolo di Leonardo da Vinci, accompagnato dal Ministro della cultura, Dario Franceschini. "Il presidente Obama è rimasto molto affascinato dallo splendore dell'Ultima Cena e ancora una volta si è dimostrato innamorato dell'Italia e della bellezza del nostro Paese", ha affermato il Ministro Franceschini, riferendo che l'ex Presidente USA "ha fatto molte domande sugli affreschi, sulle tecniche e su Leonardo e si è dimostrato ancora una volta molto preparato". Al termine della visita, Obama ha lasciato Piazza Santa Maria delle Grazie in auto, salutando con un breve cenno della mano i turisti e curiosi che lo attendevano dietro alle transenne, e ha fatto ritorno al suo albergo.
Dopo la visita al Duomo, Obama ha raggiunto la fiera di Rho, dove prima di pronunciare il suo atteso discorso, ha ricevuto le chiavi della città di Milano dal sindaco Giuseppe Sala. La consegna dei sigilli è avvenuta nel corso di un incontro a porte chiuse, a cui hanno partecipato, oltre al sindaco meneghino, rappresentanti delle istituzioni e dell'imprenditoria.
Una scelta spiegata dallo stesso Sala in occasione dell'inaugurazione dell'evento: "Credo che Milano si sta muovendo in una filosofia 'obamiana', fatta di sviluppo dell'economia e del lavoro ma anche di tanta solidarietà. Abbiamo deciso di dargli le chiavi della città perché riteniamo che quello che Milano rappresenta oggi è molto in linea con il suo pensiero".
Il Ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, come annunciato a margine dell'assemblea Pd, ha regalato a Obama dei semi provenienti dall'isola di Lampedusa. Si tratta di semi di specie autoctone, che rischiavano di scomparire, riscoperte e recuperate "dal progetto P'Orto di Lampedusa, dell'associazione Terra!onlus, che ha realizzato una rete di orti comunitari per rilanciare l'agricoltura locale".
Nonostante il costo non abbordabilissimo (850 euro), sono andati esauriti i pass "VIP Platinum", validi per quattro giorni di ingresso alla manifestazione Seeds&Chips - The Global Food Innovation Summit, gli unici che consentono di ascoltare l'intervento di Barack Obama, che ha pronunciato il suo "Keynote Speech" il 9 maggio alle 14. Parlando per circa mezz'ora a un pubblico di 3.500 persone, il 44° Presidente USA è intervenuto su tematiche legate al cibo: dalla scarsità delle risorse alimentari allo spreco, dall'inquinamento all'innovazione e ai supermercati del futuro.
"Vi porto i saluti di Michelle. E vi dico che torneremo molto spesso in Italia": così ha aperto il suo discorso Obama, che ha poi voluto ringraziare Matteo Renzi e l'ex sindaco di Milano Letizia Moratti per aver voluto Expo a Milano. L'ex Presidente USA ha quindi elogiato "il contributo di generazioni di migranti italiani, che hanno anche dovuto subire discriminazioni, ma che con fede, convinzione e lavoro duro hanno avuto successo dappertutto e hanno rafforzato gli Stati Uniti".
Ha poi ribadito l'importanza dell'accordo internazionale sul clima siglato a Parigi, auspicando che in materia "gli Stati Uniti continueranno a muoversi nella giusta direzione". Ricordando che le carestie e la difficoltà nel produrre cibo sono tra le conseguenze del climate change, ha ammonito l'Europa sul tema delle migrazioni: "I rifugiati non arrivano solo per le guerre ma anche per le carestie" e "se non intraprendiamo le azioni necessarie la migrazione continuerà e diventerà peggiore".
Prima di lasciare il palco, Obama ha chiuso il suo intervento con un "Grazie Milano", salutato da una standing ovation da tutto il pubblico presente.
L'atteso ospite d'onore è stato protagonista anche di una conversazione con Sam Kass (classe 1980), lo chef che ha lavorato alla Casa Bianca fino al 2014 ed è stato consigliere politico del Presidente per la politica nutrizionale. Ideatore della "rivoluzione salutista" portata alla Casa Bianca insieme alla ex Fist Lady, Michelle, con lei ha animato la campagna Let's Move per combattere l'obesità.
Dopo la visita milanese, il 25 maggio prossimo Barack Obama sarà a Berlino, dove parlerà di democrazia in occasione delle celebrazioni per i 500 anni dalla Riforma di Martin Lutero, insieme alla Cancelliera Angela Merkel e all'arcivescovo anglicano di Cape Town, Thabo Makgoba.