Colpo di Stato in Turchia: il quarto nella storia del Paese
Redazione
Già altre tre volte le forze militari sono state protagoniste in passato di un colpo di Stato in Turchia prima del fallito tentativo della scorsa notte. Ecco quando e con quali sviluppi politici per il Paese…
27 maggio 1960 Nel pieno della “Guerra Fredda” il generale Cemal Gursel rimuove con la forza il presidente Celal Bayar e il primo ministro Adnan Menderes, il cui Partito democratico è entrato in aperto conflitto con l’opposizione anche per aver ridotto alcuni divieti collegati alla religione.
Menderes viene giustiziato poco dopo il golpe, mentre il sistema politico ritorna sotto il controllo civile nell’ottobre del 1961, anche se di fatto i militari continuano a controllare il potere da dietro le quinte sino al 1965,
12 marzo 1971 In un momento di crisi economica e di fortissima tensione sociale, sotto la guida del generale Faruk Gurler i capi delle forze armate ordiscono un colpo di Stato per prendere il potere e – come si può leggere in un memorandum inviato all’allora primo ministro Suleyman Demirel - "instaurare un governo forte e credibile, ispirato al punto di vista di Ataturk".
Di fatto non ha luogo alcun atto di forza da parte dei militari, che solo con le minacce di un intervento armato riescono a ottenere le dimissioni di Demirel in quello che passerà alla storia proprio come “il golpe del memorandum”. Dopo il quale la stagnazione economica andrà però avanti per tutti gli anni Settanta al pari dell’instabilità politica del Paese, con ben 11 cambi di governo e un'escalation di violenza politica fra gruppi di destra e di sinistra che porterà a migliaia di morti, portando più volte la Turchia sull'orlo di una guerra civile.
12 settembre 1980 Un golpe militare diretto dal generale Kenan Evren porta allo scioglimento del governo e dei partiti, oltre che all’istituzione della legge marziale e alla sospensione della Costituzione. Dopo il colpo di Stato diviene presidente lo stesso Evren, mentre l'ammiraglio Bulend Ulusu viene fatto primo ministro.
Il governo dei militari riporta quindi una relativa stabilità nel Paese, varando una nuova Costituzione in senso presidenzialista, che viene approvata per referendum nel 1982. Evren rimarrà presidente fino al novembre 1989, per un periodo caratterizzato anche da una stabilità e crescita economica del Paese.