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Turchia: potrebbe protrarsi lo Stato d'emergenza

Il presidente Erdogan non esclude di far proseguire di altri 3 mesi il provvedimento. Oltre 2 mila i feriti, più di 200 i morti, ben 65 mila le epurazioni

22 luglio

IL PUNTO

Al bisogno non sono previsti ostacoli. Sembra questo il cuore delle intenzioni di Erdogan in riferimento a un'estensione oltre i 3 mesi attualmente previsti dello stato d'emergenza, proclamato dopo il fallito golpe in Turchia della scorsa settimana. A rivelarlo proprio il presidente Recep Tayyip Erdogan. Nel giorno della ratifica in Parlamento il vicepremier di Ankara aveva detto che il governo spera di essere in condizione di revocarlo già dopo 40-45 giorni. Attesa quindi la sua visita in Parlamento alle 18 locali, per la prima volta dal 15 luglio, secondo indiscrezioni pubblicate sul sito Daily Sabah

Si svolgerà, invece, la prossima settimana e in anticipo rispetto alla data prevista di inizio agosto, la riunione del Consiglio militare supremo (Yas) dopo il putsch. Ad annunciarlo lo stesso Erdogan, citato da Hurriyet Daily News. Dalle decisioni del Consiglio "emergerà una nuova struttura" delle Forze armate. Già oggi lo Yas può decidere le nomine e certifica i pensionamenti dei vertici dell'esercito. Secondo i media locali, il rimpasto potrebbe riguardare molti degli attuali comandanti che, pur non avendo partecipato al golpe, sono nel mirino per non essere riusciti a evitarlo e contrastarlo adeguatamente.

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Per quanto riguarda il bilancio delle vittime aumenta il numero di morti e feriti. A quasi una settimana dal golpe, il presidente Erdogan aggiorna il numero dei feriti a 2.185 persone. In precedenza, lo stesso capo dello Stato aveva fissato il numero a circa 1.500. Confermato invece il bilancio di 246 morti, esclusi i golpisti. Sono diventate, invece, più di 65 mila le epurazioni decise dalle autorità . Nelle ultime ore, tra gli altri, 529 dipendenti sono stati sospesi dal ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni, 197 da quello delle Risorse idriche e forestali, 300 dalla tv di Stato Trt e 29 dall'ente che regola le telecomunicazioni (Rtuk). Il totale dei dipendenti pubblici allontanati, riferisce la Cnn Turk, sale così a 44.530, cui vanno aggiunti i 21 mila docenti cui e' stata tolta la licenza di insegnamento nelle scuole private. Quasi 10 mila sono invece le persone arrestate finora. 

La pena di morte è un altro tema che va considerato da un punto di vista legale e non in termini di cosa vuole l'Unione europea. È quanto sostiene il ministro della Giustizia turco, Bekir Bozdag, in un'intervista rilasciata alla CnnTurk. La Turchia, che ha eliminato la pena di morte da dodici anni adesso pensa di reintrodurla dopo i fatti del 15 luglio.


21 luglio

IL PUNTO

La Turchia sospenderà in via temporanea la Convenzione europea dei diritti dell'Uomo. Ad annunciarlo l portavoce del governo Numan Kurtulmus che ha richiamato l'articolo 15 della Carta, che decreta appunto la possibilità di sospensione "per motivi di pubblica sicurezza o di minaccia alla nazione", richiamando il precedente recente della Francia. Kurtulmus ha voluto comunque rassicurare i cittadini e ha escluso che il coprifuoco possa far parte delle misure che saranno applicate nei prossimi tre mesi, periodo rispetto al quale il presidente Recep Tayyip Erdogan ha annunciato lo stato di emergenza in tutto il Paese. 

Dopo quasi 60 mila epurazioni e 10 mila arresti, lo stato di emergenza per 3 mesi è stato annunciato in un discorso alla nazione dal presidente Recep Tayyip Erdogan.

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"Si tratta di una misura che serve a fornire una risposta rapida alla minaccia terroristica e garantire la democrazia", scandisce, invitando "il popolo e il mondo dell'economia a non preoccuparsi, perché la Turchia uscirà da questa situazione ancora più forte" e ammonendo Standard & Poor's a non occuparsi della Turchia. Un annuncio che arriva subito dopo un'intervista in cui il presidente turco ipotizza la presenza di "altri Paesi" dietro il putsch, oltre alla "mente" rappresentata da Fethullah Gulen e la sua rete di affiliati. "Una metastasi da eliminare", la definisce Erdogan.

Le nuove misure straordinarie arrivano dopo una giornata di purghe senza sosta, che hanno colpito migliaia di dipendenti pubblici, soprattutto professori, e giornalisti. In manette sono finiti anche due giudici della Corte costituzionale. "Misure che contraddicono l'azione di uno Stato di diritto", attacca la Germania. Intanto, è arrivata la prima confessione di un golpista. È il luogotenente colonnello Levent Turkkan, consigliere del capo di Stato maggiore, che ha ammesso di far parte della rete di Gulen. Agli inquirenti avrebbe raccontato le ore decisive in cui i golpisti sono entrati in azione, cercando invano di convincere i vertici dell'esercito fedeli al presidente a schierarsi con loro.

Per le strade della Turchia, la tensione continua a crescere.  Un clima pesantissimo cui contribuiscono anche le notizie di "estese torture" contro militari detenuti in isolamento alla centrale di polizia di Ankara, rilanciate da Amnesty International, che denuncia una repressione di proporzioni eccezionali anche sulla stampa, proprio mentre i giornalisti cercano di indagare sui misteri del golpe. Almeno 24 radio e tv considerate vicine a Gulen sono state chiuse, mentre venivano ritirati gli accrediti stampa di 35 reporter e arrestato il direttore del giornale Meydan, Levent Kenez. Bloccata anche la diffusione del settimanale satirico Leman, tra i più letti in Turchia, colpevole di aver più volte ricordato i legami storici tra Erdogan e Gulen, prima della rottura del 2013.

Proseguono senza sosta le purghe nel settore dell'istruzione. Il ministero ha sospeso altri 6.538 dipendenti, dopo i 15.200 già allontanati  e i 21 mila a cui era stata tolta la licenza per insegnare nelle scuole private. Colpite adesso anche le strutture, con l'annuncio di 626 scuole 'pro-Gulen' di cui è stata avviata la chiusura.

Pesantissima la mano del sultano sui professori universitari. Dopo aver ottenuto le dimissioni dei 1.577 presidi di tutti gli atenei, sono stati cacciati anche 95 membri del personale accademico dell'Università di Istanbul e i rettori di altri 4 atenei. Tra loro, quello dell'Università di Gazi ad Ankara, Suleyman Buyukberber, è stato anche arrestato. Agli accademici e' imposto un divieto di espatrio per motivi professionali, mentre vengono richiamati in patria quelli attualmente all'estero.

Fatti fuori anche 2.345 dipendenti dal ministero dello Sport. Epurazioni pure alla Difesa, dove e' stata avviata un'indagine su tutti i giudici e procuratori militari, sospendendone al momento 262. Una mossa che prelude alla nomina di nuovi magistrati fedeli, pronti a punire i golpisti e i loro presunti sostenitori senza esitazioni. 

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20 luglio

17:45 - Il rettore dell'università Gazi di Ankara, Suleyman Buyukberber è stato arrestato dalla polizia turca. L'accusa è di avere legami con Fetullah Gulen, miliardario e ideologo islamico autoesiliatosi negli Usa, ex alleato e attualmente nemico del presidente Recep Tayyip Erdogan, che lo ritiene la mente del tentativo di colpo di stato del 15 luglio

- IL PUNTO DELLA SERA

In Turchia continuano le epurazioni dopo il fallito golpe ei si attendono nuove mosse del presidente Recep Tayyp Erdogan, tornato ad Ankara.

Erdogan sta presiedendo il Consiglio di sicurezza nazionale e lunedì aveva annunciato una decisione importante in questa riunione. Molto dura la presa di posizione di Berlino: "Quasi ogni giorno", ha denunciato Steffen Seibert, portavoce del governo federale tedesco, "assistiamo all'adozione di misure che si fanno beffe dello stato di diritto, e che non badano al principio della proprozionalita'".

Il consiglio per l'Istruzione ha decretato intanto il divieto di espatrio per tutti gli accademici turchi, dopo che ieri erano state richieste le dimissioni per 1577 decani di università, di cui 1176 dipendenti pubblici e 401 legati a fondazioni private.

Il numero delle persone rimosse dal loro incarico sfiora quota 50.000. Tutte le decisioni sono state motivate dalla necessità di verificare eventuali legami con la confraternita di Fetullah Gulen, il miliardario e ideologo islamico residente negli Usa dal 1999, ex alleato e attualmente acerrimo nemico del presidente Erdogan, che lo ritiene la mente del tentativo di colpo di stato.

Stamani è comparso nella centrale piazza Taksim, un tempo cuore delle manifestazioni antigovernative ma ora centro delle manifestazioni di sostegno a Erdogan, un enorme striscione appeso sulla facciata del centro culturale Ataturk che minaccia "Gulen, cane del diavolo, impiccheremo te e i tuoi cani allo stesso guinzaglio".

Sono intanto ripresi, ed è la prima volta dopo il fallito golpe, i raid aerei contro la guerriglia curda nel nord dell'Iraq.

Il Cremlino ha confermato che presidente Vladimir Putin incontrerà Erdogan in Russia "i primi di agosto", smentendo le voci che volevano Baku come luogo dell'atteso incontro.

Da Roma è arrivata la notizia che, con una risoluzione approvata all'unanimità dal plenum e che sarà inviata al Guardasigilli Andrea Orlando e al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, il Csm ha sospeso "ogni rapporto di cooperazione" con il Consiglio superiore dei giudici e dei pubblici ministeri della Turchia "fino a quando non sara' fatta chiarezza sul ruolo di tale Consiglio nelle determinazioni che hanno portato all'arresto o alla destituzione di oltre 2mila magistrati".

- IL PUNTO DEL MATTINO

La furia di Erdogan non risparmia nessuno. Ora dopo ora, in Turchia si sgrana un rosario di oppositori cacciati o detenuti (vedi IL PUNTO del 19 luglio). A quattro giorni dal fallito golpe, le purghe del presidente colpiscono 60 mila persone tra arresti, sospensioni di dipendenti pubblici e licenze lavorative tolte ai privati.

Sono almeno 24 le radio e televisioni turche chiuse a seguito del provvedimento emanato ieri dal Consiglio supremo per la radio e la televisione (Rtuk), che ha revocato le licenze ai media ritenuti vicini a Fethullah Gulen, accusato da Ankara di essere dietro il fallito golpe. Per le stesse ragioni, la Direzione generale per l'informazione (Byegm), che dipende dalla Presidenza del Consiglio, ha revocato gli accrediti stampa a 34 giornalisti turchi.

E intanto Wikileaks ha pubblicato online 294.548 e-mail dell'Akp, il partito al potere del presidente Recep Tayyip Erdogan. L'organizzazione fondata da Julian Assange spiega - all'indirizzo web wikileaks.org/akp-emails - di aver messo online, alle 23 di ieri ora di Ankara (le 22 in Italia), una "prima parte dei messaggi di posta elettronica dell'Akp". Questo primo scaglione contiene 294.548 mail e migliaia di file allegati, provenienti da 762 caselle di posta elettronica con iniziali dalla lettera 'A' alla lettera 'I'. Le e-mail provengono da akparti.org.tr, dominio primario del partito di Erdogan. La mail più recente è stata inviata il 6 luglio 2016, la più datata risale al 2010. Wikileaks fa notare come "le mail associate a tale dominio dovrebbero essere quelle utilizzate per trattare con il mondo"

La deriva autoritaria nel PAese spaventa il mondo e spinge Barack Obama a parlare direttamente con il presidente turco, per la prima volta dopo il golpe, invitandolo al rispetto dei valori democratici. Ankara insiste però nel braccio di ferro con gli Stati Uniti, continuando a chiedere con forza l'estradizione di Fethullah Gulen, che accusa di essere la mente del tentato golpe. Non si ferma neppure il riavvicinamento alla pena di morte, costantemente invocata dalle folle islamiche nazionaliste che ogni sera invadono le strade della Turchia.

19 luglio - IL PUNTO

- Dopo militari e giudici, le purghe per il golpe fallito in Turchia (leggi il punto del 16 luglio) coinvolgono la polizia, gli insegnanti e gli imam. E da Twitter arrivano immagini inquietanti: soldati seminudi, accatastati in enormi sale, le mani legate dietro la schiena. Il ricordo va al passato e fa rabbrividire.

- I numeri dell'epurazione erdoganiana sono spaventosi: gli arresti con procedimenti legali sono 9.322 tra cui cui 6.030 militari, 1.500 magistrati tra porcuratori e giudici e 650 civili. Un totale di 8.777 agenti in tutto il Paese sono stati sospesi dai loro compiti e costretti a riconsegnare armi e distintivi: 7.899 poliziotti, 614 gendarmi e 47 governatori di distretti provinciali.

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- Ma in totale sono 25 mila i funzionari pubblici sospettati di simpatie per Fethula Gulen, il religioso ex sodale di Erdogan ma dal 2008 suo acerrimo nemico che vive negli Usa e accusato di essere la mente del golpe, che sono stati sospesi o licenziati.

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- Il ministero dell'Educazione turco ha revocato la licenza d'insegnamento a 21 mila docenti che lavorano in scuole private, molte delle quali sono ritenute vicine alla rete di Fethullah Gulen, accusato da Ankara di essere dietro il fallito golpe. È stata poi annunciata anche la sospensione di 15.200 insegnanti delle scuole pubbliche mentre il ministero della Famiglia e delle Politiche sociali turco ha sospeso 393 dipendenti.

- Il Consiglio per l'alta educazione (Yok), organo costituzionale responsabile della supervisione delle università turche, ha chiesto le dimissioni dei 1.577 decani della Turchia. Tra questi, 1.176 sono di università pubbliche e il resto di fondazioni universitarie.

- A questi si aggiunge la rimozione di 30 prefetti su 81. E il blocco delle ferie e dell'espatrio ai 3 milioni di dipendenti pubblici. Infine, la Presidenza turca per gli Affari religiosi (Diyanet), massima autorità islamica che dipende dallo Stato, ha annunciato di aver allontanato 492 dipendenti - tra cui imam e docenti di religione - per il sospetto di legami con la rete di Fethullah Gulen, che Ankara accusa di essere dietro al fallito golpe. La Diyanet ha anche annunciato che non permetterà lo svolgimento dei funerali islamici per i golpisti uccisi.

- Gli autori del golpe dovranno "rendere contro di ogni goccia di sangue versato", ma comunque "nel rispetto del diritto", ha detto il premier turco Binali Yildirim, in un'apparente tentativo di rassicurare Usa e Ue, che in queste ore hanno espresso forti preoccupazioni per le "vendette" di Ankara dopo il colpo di stato fallito. Yildirim non ha comunque escluso una reintroduzione della pena di morte. Ipotesi davanti alla quale  la Ue ha risposto compatta: "Nessun Paese puo' diventare stato membro dell'Ue se introduce la pena di morte, questo è chiaro nell'acquis comunitario".

- Sale anche il bilancio delle vittime: 308 e 1.491 i feriti. La cifra è stata aggiornata dal premier Binali Yildirim, secondo cui le vittime sono 145 civili, 60 poliziotti e 3 soldati. A queste, vanno aggiunti almeno 104 morti confermati in precedenza tra i militari golpisti.

- Un individuo non ancora identificato ha fatto irruzione nell'ufficio di Cemil Candas, vice sindaco di Sisli, uno dei Comuni facenti parte della Grande Istanbul, ha aperto il fuoco contro di lui, ferendolo alla testa. Candas è stato ricoverato in ospedale ed è morto nel pomeriggio. Non è chiaro al momento se l'aggressione sia in qualche modo collegata al fallito colpo di stato

- Intanto alcuni caccia F-16 dell'esercito turco hanno compiuto durante la notte voli di pattugliamento su diversi centri urbani del Paese, compresa Istanbul, come testimoniato direttamente dall'ANSA. Secondo l'agenzia statale Anadolu, i jet sono stati autorizzati direttamente dal presidente Recep Tayyip Erdogan. La decisione segnala che le autorità turche non ritengono del tutto esaurita la minaccia portata dagli autori del fallito golpe militare.

- I ministri degli esteri europei oggi "lanceranno un forte messaggio sul fatto che il rispetto dello stato di diritto ed il sistema di divisione dei poteri deve essere protetto e rispettato, per il bene della Turchia" perchè "il modo migliore per gestire un paese che rischia divisioni molto profonde, che anzi le sta già vivendo, è garantire lo stato di diritto". Cosi' Federica Mogherini all'arrivo al Consiglio esteri che si apre con una colazione di lavoro con John Kerry, prima partecipazione di un Segretario di stato americano ai lavori dei ministri Ue. Col capo della diplomazia americana "avremo uno scambio anche sulla Turchia - aggiunge Mogherini - perchè anche su questo è importante che Ue e Usa siano uniti". "Sono stata la prima durante quella tragica notte a dire che le istituzioni legittime e lo stato di diritto dovevano essere protetti. Ma non c'è nessuna scusa per portare il paese lontano da questo".

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17 luglio

- Dopo il fallito golpe dei militari turchi, il presidente Recep Tayyip Erdogan ha iniziato la sua epurazione: 6 mila persone sono state arrestate e fonti interne parlano di altre 6 mila che lo saranno. Tra gli arrestati ci sono tutti i 2.745 magistrati rimossi dall'incarico perchè considerati coinvolti nel fallito golpe di venerdì notte. Lo riferisce il quotidiano Hurriyet che nomina due giudici della Corte costituzionale, Alparslan Altan e Erdal Tercan. In manette inoltre 58 membri del Consiglio di Stato. Mandati d'arresto sono stati emessi per 140 membri della Suprema corte d'Appello, 11 dei quali sono stati già eseguiti.

- "Faremo pulizia all'interno di tutte le istituzioni dello Stato del virus" dei sostenitori di Fethullah Gulen, ha annunciato Erdogan che partecipando ai funerali delle vittime del golpe, ha ribadito le accuse contro l'ex imam e la richiesta agli Stati Uniti della sua estradizione (vive in auto esilio in Pennsylvania).

- Intanto ci sarebbe stato un colloquio telefonico tra il presidente russo Vladimir Putin ed Erdogan nella quale i due hanno concordato di incontrarsi di persona "presto". Lo riferiscono le agenzie russe Interfax e Tass.
Mosca desidera una Turchia stabile avrebbe detto Putin a Erdogan, sono "del tutto inaccettabile atti di violenza e anticostituzionali nella vita di uno Stato". Il capo del Cremlino ha augurato a Erdogan il "veloce ripristino di un
robusto ordine costituzionale e della stabilità"

16 luglio

- In Turchia, il colpo di stato dei militari tentato nella notte contro il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è fallito: lo hanno affermato prima i servizi di intelligence turchi poi il ministro degli Interni e il primo ministro, che hanno fatto sapere anche che la polizia, fedele al presidente-sultano islamico, ha arrestato i militari golpisti, che poche ore prima avevano dichiarato vittoria, seppure solo a Istanbul e ad Ankara, affermando di aver "ripristinato" la normalità. Gli arrestati sono 1.563.

- Negli scontri a Istanbul e Ankara tra militari e sostenitori di Erdogan si contano 265 morti tra cui 41 ufficiali di polizia, due soldati, 47 civili e 104 persone descritte come complottisti. Circa 1.400 i feriti.

- Il presidente, in fuga su un aereo privato dal quale avrebbe chiesto asilo - negato - alla Germania e forse anche alla Gran Bretagna quando la situazione era ancora incerta, è riatterrato a Istanbul nella notte accolto da una folla festante di suoi sostenitori.

- Nella giornata di oggi è sceso in piazza a ringraziare e incitare i suoi seguaci. Ha poi avviato delle vere e proprie purghe: almeno 2.839 militari infedeli arrestati nel giro di poche ore, tra cui diversi generali, e la minaccia di reintrodurre la pena di morte, definitivamente abolita proprio da un suo governo nel 2004.
In manette anche centinaia di giudici, compresi alcuni della Suprema corte amministrativa e uno dei membri della Corte costituzionale. Nel frattempo, altri 2.745 magistrati sono stati rimossi dai loro incarichi.

- Secondo Deniz Baykal, paramentare leader dell'opposizione, si sarebbe trattato di una manovra di Erdogan per poter procedere con la riforma della costituzione e attuare il presidenzialismo.

La notte di paura

Nella notte ad Ankara ed Istanbul, rispondendo all'appello del presidente Recep Tayyip Erdogan, la popolazione ha sfidato il comprifuoco imposto dai golpisti e si è opposta al colpo di Stato, addirittura in alcuni casi accerchiando i veicoli militari. Sono stati sentiti colpi d'arma da fuoco ed esplosioni ad Ankara (è stata fatta esplodere una bomba al Parlamento e un'altra esplosione nel quartiere Golbasi, sempre nella capitale, ha causato la morte di almeno 17 poliziotti delle forze speciali lealiste).

Ma il premier, Binali Yildirim, ha poi ordinato all'esercito di abbattere i caccia utilizzati dai golpisti.

Turchia: bomba colpisce il Parlamento ad Ankara | video

Turchia, colpo di stato: l'esercito spara per strada | video

Anche l'opposizione, di solito critica con l'uomo forte Erdogan, ha fatto dichiarazioni a suo sostegno: l'HDP, il partito filo-curdo, ha bocciato il colpo di Stato armato rimarcando che "l'unica soluzione è la politica democratica. Nonostante ciò, all'alba la fazione golpista delle forze armate turche sosteneva ancora di non aver ceduto le armi: in una e-mail inviata dall'indirizzo dell'ufficio stampa del capo di Stato maggiore turco, la fazione di militari dietro il tentato colpo di stato diceva di essere ancora determinata a battersi contro coloro che li ostacolano. 

L'inizio del tentato golpe

L'esercito turco ieri sera aveva chiuso l'accesso a due ponti sul Bosforo a Istanbul mentre diversi colpi di arma da fuoco sono stati sentiti in città. Contemporaneamente alcuni carri armati entravano a Ankara e dei jet F16 militari sorvolavano la città a bassa quota.

Il premier Erdogan è apparso su FaceTime alla Cnn turca da un luogo non definito. "La rivolta viene da una minoranza dell'esercito. La nazione deve scendere nelle piazze e difendere la democrazia e il Governo" ha detto. "Deve dare una risposta ai golpisti, resistere ai golpisti, ribellarsi, scendere in piazza e respingere un golpe militare".


L'esercito aveva proclamato il coprifuoco e la legge marziale dopo essere entrati nella sede della tv pubblica turca Trt, dove è stata letta una dichiarazione in cui dichiarano di aver preso il potere.

Il live blogging:

16 luglio 2016

10:54 - Sono oltre 190 i morti durante il tentativo fallito di colpo di Stato avvenuto in Turchia: l'ultimo bilancio è stato reso noto dal generale Umit Dundar, facente funzioni del capo delle forze armate: si tratta di 41 ufficiali di polizia, due soldati, 47 civili e 104 persone descritte come complottisti.

10:12 - Balletto di cifre su morti e arrestati: le ultime agenzie dicono che nel corso del tentato colpo di Stato sono stati uccisi 104 golpisti. Lo ha riferito l'esercito, che afferma di aver sventato l'iniziativa messa in atto da reparti delle forze armate. 90 persone sono morte di cui 47 sono civili. Lo ha dichiarato il capo di Stato maggiore ad interim, generale Umit Dundar, cui nella notte il premier Binali Yildirim aveva assegnato l'incarico.

9:55 - Almeno 700 soldati turchi si sono arresi e consegnati alla polizia ad Ankara. Lo ha riferito l'agenzia di stampa turca Anadolu, mostrando un video in cui si vede una lunghissima fila di militari uscire di corsa da un cancello ed entrare in luogo chiuso.

9:13 - Circa 200 soldati disarmati sono usciti dal quartier generale militare di Ankara e si sono arresi alla polizia. Lo riferisce l'agenzia ufficiale Anadolu. Non è chiaro se siano stati già conteggiati o meno tra i 1.563 militari che in tutto il Paese sono stati arrestati dopo il fallimento del colpo di stato. 

8:55 - È salito ad almeno 90 morti e 1.154 feriti il bilancio degli attacchi durante il fallito tentativo di colpo di stato in Turchia. Lo riporta l'agenzia statale Anadolu. 

8:49 - È salito a 1.563 il numero dei militari arrestati in tutta la Turchia in seguito al fallito colpo di stato della notte scorsa, secondo quanto ha reso noto un alto ufficiale turco chiedendo di mantenere l'anonimato e precisando che si tratta per lo più di militari di gradi inferiori. 

8:47 - Deniz Baykal, ex segretario del partito repubblicano Chp e personaggio di spicco della politica turca, uno dei membri più anziani del Parlamento di Ankara, ha lanciato via Twitter una pesante accusa nei confronti del presidente Recep Tayyip Erdogan, accusandolo senza mezzi termini di aver organizzato il tentativo di golpe per poter realizzare la riforma della costituzione e attuare il tanto anelato presidenzialismo. Secondo Baykal, il tentativo di colpo di stato sarebbe il mezzo con cui il presidente vuole ampliare le proprie competenze e acquisire cosi' poteri esecutivi. 

8:33 - L'Iran ha chiuso stanotte il confine con la Turchia ed ha sospeso i voli verso il paese vicino. Lo riferiscono i media della Repubblica islamica. Nella notte, mentre era in corso il tentativo di colpo di stato contro Erdogan, il presidente iraniano Hassan Rohani ha convocato il consiglio di sIcurezza nazionale e le forze armate iraniane sono state messe in stato di massima allerta.

8:14 - l presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha parlato per due volte all'aeroporto Ataturk di Istanbul, dove è tornato nella notte mentre nel Paese era in corso un tentato golpe militare. In mezzo a migliaia di sostenitori, ha chiesto ai turchi di restare nelle strade sino a quando la situazione sarà tornata alla normalità e ha assicurato che il governo resta alla guida del Paese. Ha anche promesso che le operazioni per "ripulire" l'esercito saranno concluse. Nel secondo discorso, meno di due ore dopo, ha detto che le forze armate non possono governare. 

8:01 - Sono stati riaperti i ponti sul Bosforo, a Istanbul, che erano stati chiusi nella notte dai militari golpisti, bloccando la circolazione. Intanto sono ripresi anche i voli dall'aeroporto internazionale Ataturk di Istanbul.

7:52 - L'Unione Europea ha chiesto "un ritorno rapido all'ordine costituzionale in Turchia", dopo il tentativo di putsch; e il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, ha osservato che le difficoltà persistenti del Paese "non possono essere risolte con le armi". Di fronte al tentativo di colpo di Stato, l'Ue sostiene pienamente "il governo democraticamente eletto, le istituzioni del Paese e lo Stato di diritto", hanno sostenuto in una dichiarazione congiunta Tusk, il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, e il capo della diplomazia europea, Federica Mogherini.

7:41 - Il comandante in capo delle Forze Armate turche, generale Hulusi Akar, che apparentemente era stato preso come ostaggio nella notte dai golpisti, è stato liberato e condotto in un luogo sicuro. Lo ha reso noto l'emittente Ntv. Il generale ha ripreso il comando delle forze armate

7:28 -  Un sms per invitare i turchi a "scendere in strada" contro i militari golpisti. Ad inviarlo pochi minuti fa ai cellulari registrati in Turchia, come testimonia l'Ansa, è stato un numero identificato con quello del presidente Recep Tayyip Erdogan. Nel messaggio si condannano le azioni dei golpisti ad Ankara e Istanbul, definite come "una sollevazione contro il popolo come negli anni '70", e si invita "il popolo turco con onore a difendere la democrazia e la pace". Alla fine, la firma: Recep Tayyip Erdogan. 

7:10 -  Il governo turco ha sollevato dal loro incarico 29 colonnelli e 5 generali, dopo il fallito colpo di stato militare in Turchia. Lo ha detto il ministro degli Interni, Efkan Ala. 

6:52 -  Un'unità dell'esercito turco composta da circa una sessantina di militari ribelli, che aveva occupato nella notte uno dei ponti che uniscono il Bosforo a Istanbul, si è arresa all'alba alle forze di sicurezza turche. Le immagini sono state riprese in diretta tv. Pressocché in contemporanea, aerei da caccia turchi F16 hanno bombardato i blindati dei golpisti dispiegati nelle vicinanze del palazzo presidenziale, in un quartiere di Ankara. Lo ha reso noto una fonte della presidenza turca.

6:50 - Sono almeno 754 i militari golpisti arrestati finora dopo il fallito tentativo di colpo di stato della scorsa notte in Turchia. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Bekir Bozdag.

6:04 - Il primo comandante militare Umit Dundar è stato nominato nuovo capo di Stato maggiore dell'esercito turco. Lo ha fatto sapere il premier Binali Yildirim, senza precisare se si tratti di una nomina definitiva. La sorte del suo predecessore Hulusi Akar, preso in ostaggio la scorsa notte dai militari golpisti, è ancora ignota. 

6:01 - Sono almeno 60 i morti negli scontri avvenuti ad Ankara durante il tentativo di colpo di stato in Turchia. Lo ha detto il procuratore capo della capitale turca, aggiornando il precedente bilancio di 42 vittime. 

5:53 - Decine di militari golpisti stanno lasciando i carri armati che bloccano il transito sul ponte sul Bosforo, ad Istanbul. I soldati si allontanano dai tank con le mani alzate in segno di resa, sgomberando la strada. Lo mostrano le immagini delle tv turche. Fino a poco fa in quel punto erano ancora in atto scontri fra gli stessi militari e la polizia.

5:39 - "Voglio ringraziarvi per quello che avete fatto stanotte a nome mio e delle nazione". Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando all'alba all'esterno dell'aeroporto Istanbul, attorniato da una folla di migliaia di sostenitori che sventola bandiere turche e inneggia ad Allah. 

5:09 - La Turkish Airlines ha annunciato la ripresa dei propri voli civili dall'aeroporto Ataturk di Istanbul a partire dalle 6 di stamani (le 5 in Italia), dopo la chiusura dello scalo durante il tentativo di golpe in Turchia. Con un comunicato, la compagnia di bandiera turca spiega di voler così rispettare "l'appello del presidente Erdogan" per un pronto ritorno alla normalità. 

4:30 - Sono almeno 42 le persone morte negli scontri e negli attacchi avvenuti ad Ankara durante il tentativo di golpe militare in Turchia. Lo ha detto un procuratore della capitale turca, citato da Ntv

4:21 - Un generale golpista è stato ucciso e almeno 130 ufficiali dell'esercito turco che hanno partecipato al tentativo di colpo di stato sono stati arrestati. Lo ha detto il premier di Ankara, Binali Yildirim. 

01:05 - Un jet da combattimento dell'esercito turco ha abbattuto un elicottero usato dai golpisti. Lo ha riferito l'emittente turca Ntv.

1:00 - Recep Tayyip Erdogan non sarebbe fuggito all'estero ma, al contrario, sarebbe in volo alla volta di Istanbul: lo ha annunciato il vice primo ministro turco Veysi Kaynak all'emittente televisiva Cnn  Turkey. "Il nostro
presidente non è un uomo che si arrende", ha ammonito Kaynak. "In questo momento si sta dirigendo verso l'aeroporto 'Ataturk' di Istanbul", il maggiore del Paese. Lo scalo è peraltro circondato dai carri armati dei militari golpisti.

00:35 - Le principali forze di opposizione laiche della Turchia si sono schierate contro il tentativo di golpe in atto da parte del sedicente Consiglio per la Pace e la Democrazia, istituito da militari ribelli. Attraverso il proprio segretario, Kemal Kilicdaroglu, i socialdemocratici del Chp hanno dichiarato infatti che il Paese "ha già sofferto troppo per i colpi di stato". A sua volta Devlet Bahceli, ex vice premier e segretario generale dei nazionalisti dell'Mhp, ha espresso telefonicamente il proprio sostegno al primo ministro Binali Yildirim.

Frattanto uno dei generali dell'Esercito piu' alti in grado, Umit Dundar, ha liquidato gli insorti come "una minoranza che non rappresenta" le Forze Armate turche. Queste ultime da sempre si considerano custodi del secolarismo in patria.

00:20 - Aerei ed elicotteri d'attacco avrebbero lanciato un nuovo attacco, il secondo in breve tempo, contro la Direzione della Sicurezza ad Ankara, il quartier generale dei servizi d'intelligence: lo ha riferito l'emittente televisiva Cnn Turkey.

00:12 - I militari che avevano occupato l'aeroporto Ataturk di Istanbul stanno lasciando lo scalo. A sostituirli un gruppo di civili sostenitori del golpe

00:08 - In corso violenti scontri tra la polizia anti-sommossa e l'esercito turco in piazza Taksim a Istanbul e ad Ankara.

Turchia, colpo di stato: spari ad Ankara | Video

0:04 - Gli attachè militari delle ambasciate turche in tutto il mondo hanno ricevuto, circa mezz'ora prima che in Turchia scattassero i movimenti del golpe, un messaggio che li avvertiva che i militari avrebbero preso il potere. Lo riferiscono qualificate fonti diplomatiche europee, specificando che "questo è il segnale che si tratta di una operazione gestita dai massimi livelli delle forze armate".

15 luglio 2016

23:58 - La Germania, riferiscono la rete americana Msnbc e il settimanale tedesco Der Spiegel, avrebbe rifiutato la richiesta di atterraggio del jet presidenziale di Recep Tayyip Erdogan, che secondo fonti del Pentagono, aveva chiesto asilo a Berlino dopo che le autorità dell'aeorporto di Istanbul, occupato dai militari golpisti, avevano per primi negato all'aereo del presidente turco il permesso di scendere a terra.

23:55 - Una serie di forti esplosioni sono stata avvertite nel centro di Ankara anche nella tv di Stato.

23:27 - Secondo il sito di informazione governativo russo Sputnik il presidente turco Recep Tayyip Erdogan avrebbe tentato di lasciare il Paese partendo con un volo da Istanbul verso la Germania dove chiedere asilo politico che gli sarebbe però stato negato. L'indiscrezione non è confermata dal alcuna fonte ufficiale e si contraddice con la notizia che tutti i voli da Istanbul sono stati sospesi. Il leader del partito di Erdogan, l'Akp, ha riferito che i militari hanno bloccato la sede.

23:25 - L'esercito turco ha annunciato alla tv di Stato Trt che, non appena sarà concluso il colpo di Stato, "una nuova Costituzione sarà preparata il prima possibile.

23:20 - Militari turchi hanno fatto irruzione a Istanbul nella sede del partito Akp del presidente Erdogan e hanno preso possesso dell'edificio

23:06 -  L'ambasciatore d'Italia Luigi Mattiolo ha fatto diffondere tramite la rete di comunicazione via sms il consiglio ai tanti italiani presenti in Turchia di restare in casa e di non uscire in strada fino a nuove disposizioni.

23:00 - Soldati turchi avrebbero assaltato la sede centrale del dipartimento di polizia di Istanbul, intimando agli agenti di consegnare le armi.

22:58 - I militari autori del colpo di Stato in Turchia hanno dichiarato che tutte le relazioni estere turche esistenti saranno mantenute e che lo stato di diritto rimarrà una priorità. Lo si legge su vari media, fra cui il Guardian, che aggiungono che i militari avrebbero inviato le dichiarazioni ai media turchi via email, la cui veridicità non puo' essere verificata per ora

22:55 -  Una forte esplosione è risuonata in serata in un centro di addestramento delle forze speciali della polizia turca ad Ankara, situato nel quartiere di Golbasi: lo ha riferito l'emittente televisiva Cnn Turkey attraverso il proprio account su Twitter.

22:54 - L'esercito turco afferma di aver preso il potere in Turchia per proteggere l'ordine democratico e far rispettare i diritti umani. Lo dichiara una nota dei militari che aggiungono che lo stato di diritto resta una priorità.

22:50 - Tutti i voli in partenza dall'aeroporto Ataturk di Istanbul sono stati cancellati.

22:45 - Nel quartier generale dell'esercito turco ad Ankara sarebbe stato preso in ostaggio il capo di Stato maggiore, Hulusi Akar, dai militari golpisti.

22:42 - Il presidente turco Yildrim tenta di ridimensionare la situazione: "Stiamo valutando la possibilità di un tentativo di colpo di stato", ha detto precisando che non sarebbe corretto definire quanto sta accadendo un vero e proprio "golpe". Yildirim ha garantito che lo Stato "non permetterà una cosa del genere e le forze di sicurezza del Paese faranno tutto il necessario per ristabilire la normalità nel più breve tempo possibile".

"Risaliremo presto ai nomi dei colpevoli, si tratta di una rivolta che vede coinvolti militari di Istanbul e di Ankara. Il nostro Paese puo' stare tranquillo, non mostreremo nessun cedimento di fronte a chi vuole creare una sospensione della democrazia." Ai microfoni della Cnn turk il premier ha dichiarato che "i colpevoli di tutto questo saranno puniti nella maniera più dura".

22:40 - Numerose ambulanze sono arrivate alla sede dello Stato maggiore ad Ankara, dopo che sono stati sentiti spari, ha riferito l'agenzia Dogan. Secondo il quotidiano T24, l'edificio dove hanno sede i servizi segreti sarebbe stato bersagliato da spari da un elicottero.

22:32 - Lo Stato maggiore dell'esercito ha dichiarato: "Abbiamo preso il potere"

22:10 - Il premier turco Binali Yildrim lo ha denunciato pubblicamente: un gruppo all'interno dell'esercito sta "tentando un colpo di Stato in Turchia".

22:00 - L'esercito sta chiedendo alla popolazione di rientrare nelle proprie case e sono stati bloccati tutti gli accessi ai social network: Facebook, Twitter, Youtube. I militari hanno poi occupato le televisioni giornali e tv turche. L'accesso all'aeroporto Ataturk di Istanbul è stato bloccato dai carriarmati.

"Faremo tutto il possibile perchè prevalga la democrazia. Il colpo di stato non riuscirà e i responsabili saranno puniti" ha dichiarato Yildrim.

Defne Karadeniz/Getty Images
Il presidente turco Tayyip Erdogan nel suo primo discorso dopo il tentato golpe a Istanbul - 16 luglio 2016

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