Economia
June 29 2015
Tutto come previsto. Il crollo della situazione in Grecia con le trattative saltate dopo la decisione del premier Alexis Tsipras di indire un referendum sull'accordo (ancora non concluso) e di chiudere le banche fino al 6 luglio, ha scatenato il pessimismo sui mercati.
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Euro e mercati
L'euro, in difficoltà nelle prime ore del mattino quando cedeva l'1,4% verso il dollaro a quota 1,101 e perdeva terreno verso lo yen (-2,5%) e la sterlina, ha chiuso e anzi si è rafforzato sul dollaro a 1,119 con un guadagno del 206%.
In Europa è invece il disastro: tutti i mercati hanno aperto perdendo almeno 4 punti percentuali. Dimenticato l'ottimismo della scorsa settimana (che aveva fatto recuperare quasi il 5% all'Eurostoxx e a Milano) si sono scatenate le vendite. Piazza Affari ha archiviato la peggiore seduta degli ultimi quattro anni: per trovare una flessione più pesante del -5,17% di oggi bisogna infatti tornare all'estate "nera" del 2011 e, in particolare, al -6,65% del 10 agosto 2011. Nella sola giornata di oggi, complice il crollo dei bancari, la Borsa di Milano ha mandato in fumo circa 36 miliardi di euro (35,7 miliardi), corrispondenti al calo del 4,99% dell'indice All Share.
Anche Lisbona ha perso il 5% e Madrid il 4,5%. È andata relativamente meglio Francoforte, scivolata del 3,5%, e a Parigi, che ha perso il 3,7%. Londra ha invece arginato i danni all'1,97%. Tra le sale operative si è diffuso il panico visto che nessuno aveva messo in conto la mossa di Tsipras. A questo punto gli esperti ritengono che fare previsioni sia estremamente difficile e che tutto dipenderà dall'esito del referendum di domenica, anche se lo scenario che si profila all'orizzonte è comunque estremamente complicato.
Oro e petrolio
Nel frattempo è corsa degli investitori verso i "beni rifugio", sulle probabilità dell'uscita della Grecia dall'euro mentre ad Atene è scattato il controllo dei capitali. Le quotazioni dell'oro così salgono dell'1,1% a 1188,23 dollari riprendendosi dal ribasso della scorsa settimana quando un accordo fra i creditori e la Grecia sembrava vicino. L'effetto Grecia si fa sentire anche sulle quotazioni del petrolio sia per il rialzo del dollaro sia per il probabile contraccolpo sull'economia del Vecchio Continente da un'uscita di Atene dall'euro. Il greggio Wti del Texas cede così 1 dollaro a 58,63 mentre il Brent del Mare del Nord arretra dell'1,4% a 62,4 dollari al barile.