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Economia

Grecia, grande incertezza per il referendum

Schieramenti vicinissimi. Respinto il ricorso per sospendere la consultazione. Tsipras ribadisce: la vittoria del "no" porterebbe a un accordo migliore

live blogging - 3 luglio 2015

19:00 - Testa a testa fra 'sì' e 'no' in Grecia in vista del referendum di domenica, in cui i cittadini sono chiamati a esprimersi a favore o contro la proposta di accordo presentata ad Atene dai creditori internazionali. Proposta che, peraltro, non è più valida dopo che le istituzioni creditizie l'hanno ritirata, proprio in seguito alla decisione di Tsipras di indire il referendum

Due sondaggi danno una differenza minima fra le due posizioni.
La rilevazione condotta dall'istituto demoscopico Public Issue per il quotidiano Avgi, organo di Syriza, il 43% è a favore del no e il 42,5% appoggia il sì, mentre gli indecisi si aggirano intorno al 9%.

Risultato simile anche in una rilevazione di Alco per il quotidiano Proto Thema, secondo cui però in leggero vantaggio sarebbe il sì con il 41,7%, mentre il no si attesterebbe al 41,1% e gli indecisi sarebbero il 10,7%. In un sondaggio pubblicato stamattina dal periodico Ethnos, lo stesso istituto dava il sì al 44,8% e il no al 43,3%, con gli indecisi all'11,8%.

- TUTTO SULLA CRISI GRECA

18:20 -Il Consiglio di Stato in Grecia ha respinto il ricorso di due cittadini per sospendere il referendum sul pacchetto di aiuti dei creditori di Atene.
La sentenza consentirà dunque lo svolgimento della consultazione di domenica.

15:30 - Tsipras: il referendum popolare di domenica "non mette in alcun modo in questione l'appartenenza della Grecia all'Europa".
Il premier greco, in un discorso televisivo al Paese, ha chiesto ai suoi concittadini di "votare no agli ultimatum e ai tagli sociali" e di "decidere con calma sul vostro futuro".

Un 'no' al referendum "rafforza la posizione negoziale" del Governo greco e porterebbe a "condizioni migliori" nell'accordo.

Tsipras chiede un "taglio del 30%" del debito greco e "20 anni di periodo di grazia".

Questa proposta, dice, dovrebbe assicurare la "sostenibilità del debito" greco e cita il rapporto del Fmi di ieri che stima le necessità di finanziamento complessive di Atene a 50 miliardi di euro fino al 2018". "Il Fmi - dice Tsipras - ha pubblicato un rapporto sull'economia greca che è una conferma della nostra posizione e conferma un'ovvietà: il debito greco non è sostenibile".

13:30 - "Non ci sono negoziati in corso". 

Lo ha detto la portavoce della Commissione europea smentendo il ministro delle finanze greche Yanis Varoufakis.
Varoufakis aveva detto stamattina che dietro le quinte i negoziati con i creditori pubblici europei stanno continuando, che le posizioni sono ravvicinate e che l'unico vero ostacolo riguarda la gestione del debito di cui la Grecia chiede la ristrutturazione.

13:10 - Martin Schulz, il presidente del Parlamento europeo, non condivide l'ottimismo mostrato oggi da Varoufakis.
"In realtà, non c'è alcuna base per negoziare" con il governo greco del premier Alexis Tsipras, ha detto in una intervista alla rivista tedesca Handelsblatt.
Secondo Schulz, il primo ministro greco cerca di manipolare i cittadini e dice sempre che il fallimento dei negoziati è responsabilità dei creditori internazionali.

"Tsipras è imprevedibile e manipola la gente in Grecia, la questione ha tratti quasi demagogici", ha affermato Schulz. "L'offerta che l'eurozona ha fatto alla Grecia è molto generosa. Molti ministri delle Finanze credono che le concessioni siano andate troppo lontano", ha aggiunto.

Secondo Schulz, "è un inganno credere che si possa avere una nuova, migliore offerta".

Un accordo sarebbe possibile se i greci voteranno "sì" nel referendum di domenica e mostreranno "il cartellino rosso" al governo.

Se al "sì" seguisse la formazione di un governo tecnico, per Schulz, l'Ue riuscirebbe a negoziare. "Se questo governo di transizione arrivasse a un accordo sensato con i creditori, allora finirebbe il tempo di Syriza e la Grecia tornerebbe ad avere una opportunità", ha detto.
Nel caso vincesse il "no", invece, non si potrebbe continuare a negoziare e l'unica soluzione sarebbe un programma di emergenza per mantenere il Paese in vita.

12:20 - Il Consiglio di Stato della Grecia, oggi esamina la legittimità del referendum di domenica.
Il ricorso è stato presentato da due cittadini che chiedono l'annullamento della consultazione sulla base della norma costituzionale che vieta, come in Italia, di tenere consultazioni popolari su materie attinenti alle finanze pubbliche.

Inoltre, dicono i due cittadini greci, la formulazione della domanda sulle schede di voto è troppo complicata e "tecnica". Il Consiglio di Stato esaminerà nel corso del procedimento anche il documento espresso da un gruppo di dodici avvocati che sostengono il referendum, in quanto afferente a questioni di "sovranità nazionale".

La decisione del Consiglio sarà resa nota stasera.

11:50 - Il referendum? Tsipras è stato costretto a indirlo perché "il Parlamento non avrebbe mai ratificato la proposta che stavamo trattando con i creditori e ciò avrebbe fatto cadere il governo".

Lo ha dichiarato in un'intervista a Skai Tv il ministro delle Relazioni Economiche Internazionali e capo negoziatore di Atene, Euclid Tsakalotos, considerato vicino al ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, e all'ala intransigente di Syriza.

"Chiunque voti "sì" domenica voterà anche per la persona che applicherà il programma", ha affermato Tsakalotos, "se la gente vota "no", il presidente della Bce, Mario Draghi, ha lasciato intendere che aspetterà fino a mercoledì che venga raggiunta un'intesa con le istituzioni europee". Parole che riecheggiano le dichiarazioni di Varoufakis e del primo ministro, Alexis Tsipras, entrambi dettisi sicuri che, qualunque sarà il verdetto delle urne, Atene troverà un accordo con i creditori entro le 48 ore successive.

9:00 - Il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, in un'intervista alla tv irlandese Rte, poi ribadita alla Bbc, ha detto che comunque vada il referendum di domenica, un accordo coni creditori è decisamente vicino.

"Se gli elettori greci diranno 'sì', il governo greco semplicemente firmerà la linea punteggiata sotto le proposte delle istituzioni del 25 giugno.
Se sarà un 'no', vi assicuro che in questa settimana di stallo abbiamo avuto alcune proposte molto interessanti in via confidenziale dalle autorità europee, e un accordo è più o meno fatto".
Varoufakis, ha anche spiegato che questa settimana il suo governo ha avuto una serie di discussioni private con la Commissione europea e la Bce.
Ha aggiunto anche che se vincerà il "no" l'accordo sarà migliore, insistendo tuttavia che in entrambi i casi il referendum porterà a un'intesa.

2 luglio 2015

17:29 La Grecia necessita di un'estensione dei prestiti ricevuti dall'Ue e potrebbe aver bisogno anche di un ampio taglio del debito se Atene crescerà più lentamente del previsto e le riforme non saranno implementate.

Lo afferma il Fmi nella sua ultima relazione sulla sostenibilità del debito greco.

Servirebbero ulteriori 50 miliardi di euro in finanziamenti agevolati al 2018 per garantire la sostenibilità del suo debito pubblico. 

Secondo l'istituzione con sede a Washington, che è una delle tre istituzioni creditrici della Grecia, anche se le riforme torneranno in pista nel paese le scadenze dei prestiti concessi dai partner europei "dovranno essere estese in maniera significativa" e Atene potrebbe aver bisogno di ulteriori aiuti finanziari.

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15:00 Gli analisti di S&P mettono in guardia dagli effetti catastrofici che potrebbe avere l'uscita della Grecia dall'Euro sugli altri Paesi della moneta unica.

10:20 "Potremmo dare le dimissioni, ma lo faremmo in uno spirito di collaborazione con chi prenderebbe il nostro posto". Così il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, sulla possibilità che il governo si dimetta in caso di una vittoria del "sì" nel referendum di domenica. Lo riporta il sito di Le Figaro.  A soli 3 giorni dal referendum indetto dal premier Alexis Tsipras sul piano di salvataggio della Grecia, gli elettori sono divisi quasi a metà fra coloro che intendono votare "sì" e quelli che opteranno per il "no". Lo riferisce l'edizione online del quotidiano Kathimerini che cita i risultati di un sondaggio della societa' Gpo secondo cui il 47% degli intervistati si è propenso a votare "sì" per approvare piu' austerità e il piano di salvataggio internazionale. I favorevoli al "no", ovvero la posizione del governo, sono il 43%.

7:30 - Pare che il ministro delle Finanze greco stia mettendo a punto un piano segreto incentrato sull'introduzione di una dracma dal valore pari all'euro


1 luglio 2015

18:55 - L'Eurogruppo ha deciso di aspettare il risultato del referendum greco prima di avviare nuovi negoziati. Esattamente quello che aveva dichiarato Angela Merkel qualche ora prima.

18:00 -  "L'Europa vuole aiutare la Grecia, ma non può aiutare nessuno contro il suo volere. Aspettiamo i risultati del referendum greco". Lo ha dichiarato su Twitter il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk.

17:50 - Secondo il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ci sono poche chance di progresso nella trattativa sulla Grecia alla luce del discorso alla nazione nel quale il primo ministro ellenico, Alexis Tsipras, ha chiesto agli elettori di votare 'no' alle proposte dei creditori sottoposte a referendum. "Parleremo delle proposte ma con questo ultimo discorso vedo poche prospettive di progresso", ha dichiarato Dijssebloem ai giornalisti.

16:40 - In un discorso televisivo alla nazione il premier ellenico, Alexis Tsipras ha ribadito che il governo greco "resta al tavolo delle trattative" e "risponderà immediatamente all'Eurogruppo se ci sarà un risultato positivo".  "Il fermo proposito del governo è trovare una soluzione, decideremo se approvare una qualsiasi soluzione sostenibile".

"Certe misure devono essere bloccate, il programma di austerità imposto alla Grecia è fallito e bisognerà garantire la democrazia. Purtroppo ci sono persone in Europa che rifiutano di accettare questo fatto: coloro che non vogliono la democrazia, che pongono delle difficoltà, devono essere bloccati, mentre coloro che vogliono la democrazia devono essere sostenuti".

A proposito del referendum di domenica  Tsipras ha detto che "dire no non è solo una parola, ma è una azione specifica per raggiungere gli obiettivi. È una scelta delle persone, ognuno dovrebbe decidere come vorrà vivere in futuro. Dire no non significa dire no all'Europa, ma tornare a una Europa di valori, valori che abbiamo concordato e hanno un significato".

"Il referendum di domenica non riguarda il nostro posto nell'area euro che è dato per scontato e nessuno può dubitarne", ha proseguito Tsipras. "L'opzione democratica è il nucleo della tradizione europea e, purtroppo per la Grecia, non mi sarei aspettato che l'Europa democratica non desse al popolo greco lo spazio per decidere".
"Ricattando il governo, stanno ricattando ogni singolo cittadino", ha detto ancora il premier ellenico, che ha definito una "vergogna" le immagini di banche chiuse. "La nostra unica via d'uscita era rivolgersi al popolo ed è quello che stiamo facendo", ha concluso Tsipras, che si è preso la "responsabilità di una piena soluzione dopo il referendum".

15:30 - Il governo greco di Alexis Tsipras ha solo peggiorato la situazione in Grecia per l'ostinazione a voler rimanere nell'euro senza fare le riforme strutturali. 

Lo ha detto il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, in un dibattito al Bundestag sulla crisi di Atene, sottolineando che "una unione monetaria in cui un partner dice che non farà nulla per conformarsi con ciò che è stato deciso insieme non può funzionare". Schaeuble ha sottolineato che il governo ellenico ha distrutto molta della fiducia nei suoi confronti con l'annuncio a sorpresa del referendum.
Secondo il ministro tedesco, Tsipras ha fatto credere e promesso ai greci che "si può rimanere nell'euro senza grandi sforzi strutturali" nella campagna elettorale per il voto politico.

14:20 "Presenteremo le valutazioni preliminari sulla lettera di Tsipras questo pomeriggio alla riunione dell'Eurogruppo - ha detto il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovkis al briefing dell'esecutivo Ue con i giornalisti. "Spetta agli Stati dire in quale direzione si vuole procedere". C'è di mezzo il referendum di domenica indetto da Tsipras. "Riflette uno stato del negoziato che non c'è più - dice Dombrovkis -, la questione è altamente problematica e non attuale, ora il problema è quale segnale politico è stato inviato".

Da parte dell'Eurogruppo, comunque, ha detto Dombrovkis, "c'è apertura a discutere sulla ristrutturazione del debito" e questo "è riflesso" in quanto indicato nel novembre 2012. Allora i ministri si dichiararono a favore di una discussione sulla sostenibilità del debito greco se necessario.
L'Eurogruppo finora è sempre stato contrario a una ristrutturazione intesa come 'haircut' (taglio del valore nominale del debito detenuto da creditori pubblici). L'apertura riguarda la possibilità di allungare ulteriormente le scadenze e ridurre gli oneri.

13:00 - La Grecia andrà avanti con il referendum come programmato e proseguirà le trattative con i creditori la prossima settimana, dopo il voto. Lo sottolineano fonti governative di Atene, che aggiungono poi che nel tardo pomeriggio verrà pubblicato un comunicato del primo ministro Alexis Tsipras sulla situazione.

12:20 - Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble boccia le nuove proposte inviate dal premier greco Alexis Tsipras nella sua lettera ai creditori.
"Non forniscono nessuna ulteriore chiarezza" dice Schaeuble, aggiungendo che al momento "non ci sono le basi" per un serio negoziato con Atene.
"In primo luogo - aggiunge Schaeuble in una conferenza per la presentazione del nuovo bilancio - la Grecia deve chiarire cosa vuole". 

Ore 11:00 - Alexis Tsipras, sarebbe disponibile a cedere su tutte le condizioni chieste dai creditori internazionali in cambio di concessioni per il sostegno alla Grecia.
Lo sostiene il Financial Times online, riferendosi a una lettera di Tsipras giunta a Bruxelles questa notte (qui il testo completo), nella quale il premier ellenico accetta il piano dello scorso fine settimana con una serie di correzioni minori.
"La Repubblica ellenica è pronta ad accettare questo accordo tecnico con i seguenti emendamenti, addizioni e chiarimenti, nell'ambito di un'estensione del programma Efsf e del nuovo prestito Esm per il quale è stata avanzata richiesta oggi, 30 giugno", si legge nella missiva di Tsipras di due pagine. 
In essa sono contenuti ulteriori dettagli sulla richiesta greca di un nuovo salvataggio, tramite il fondo europeo Esm, da 29,1 miliardi di euro.
Atene - secondo la lettera - accetta l'intero impianto di riforma dell'Iva fatto salvo uno sconto del 30% per le isole greche.
Il premier si dice pronto anche alla riforma delle pensioni come chiesta dai creditori, salvo far slittare a ottobre, anziché subito, la data di partenza dell'innalzamento progressivo dell'età pensionabile (prevista a 67 anni entro il 2022).
I ministri delle Finanze nel discuteranno alle 17,30 all'Eurogruppo di Bruxelles.

IL PUNTO - La Commissione Europea ha fatto ieri un tentativo in extremis per riportare al tavolo delle trattative il primo ministro greco, Alexis Tsipras, il quale ha rilanciato con una controproposta: un programma di aiuti biennali dell'Esm (il meccanismo permanente europeo salvastati) e una ristrutturazione del debito.

Non viene citato il Fondo monetario internazionale al quale la Grecia avrebbe dovuto versare la rata da 1,6 miliardi di dollari entro la mezzanotte di ieri, 30 giugno 2015.
Il Fmi ha confermato di non aver ricevuto il pagamento da parte della Grecia, che così diventa il primo Paese avanzato a fare default nei confronti del Fondo Monetario Internazionale. 
Un prestito dell'Esm comporterebbe comunque la richiesta di riforme analoghe a quelle proposte in questi mesi dai creditori di Atene.

Angela Merkel ha però gelato subito le speranze di una soluzione vicina, dicendo che la Germania non intende discutere di un nuovo piano di aiuti alla Grecia prima del referendum di domenica prossima.

L'Eurogruppo si riunisce in seduta straordinaria oggi, 1 luglio, per discutere della nuova iniziativa di Atene.

Intanto ad Atene ieri sera si è svolta una manifestazione di sostenitori del "sì" al referendum di domenica: cittadini greci che vogliono, in sostanza, che il governo di Tsipras accetti le condizioni degli aiuti chieste dalle istituzioni creditizie.

(il live blogging continua sotto il tweet)

30 giugno

Stamane, da Bruxelles era arrivato un 'assist' per il governo greco: la Ue aveva chiesto ad Atene una campagna per il 'sì al referendum e, in cambio, avrebbe accettato di discutere il tema di una riduzione del debito, riproponendo lo schema di accordo proposto sabato scorso dalle istituzioni.

Il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, aveva detto a Tsipras di essere disposto a convocare un Eurogruppo di emergenza oggi che stanzi immediatamente nuovi aiuti se il premier ellenico avesse inviato un'accettazione scritta dei termini proposti dai creditori per il varo di un nuovo programma.

Juncker avrebbe inoltre promesso uno riscadenzamento del debito di Atene se al referendum dovessero vincere i sì.

Tsipras ha valutato la proposta e ne ha presentato poi un'altra, dopo averne parlato a telefono con Juncker e Draghi.

Proseguono i contatti delle autorità greche sia con Bruxelles che con la Bce.

16:35 - Il governo greco "resta al tavolo del negoziato" e "ha proposto oggi" un accordo con l'European Stability Mechanism "per la copertura completa delle necessità finanziarie e della parallela ristrutturazione del debito". Lo dice in un comunicato l'ufficio del primo ministro Tsipras. La Grecia, viene indicato nel comunicato, cerca "una soluzione gestibile per restare nell'euro". 

15:00 - Domani alcune banche greche saranno aperte per facilitare i pagamenti ai pensionati. Il ministero greco delle Finanze ha pubblicato sul suo sito la lista delle filiali di cinque istituti di credito. Le altre banche resteranno chiuse. I pensionati hanno la possibilità di ritirare fino a 120 euro a settimana. 

14:40 - Il Governo greco sta preparando una nuova proposta globale di accordo che sottoporrà alla Ue in modo da convocare un Eurogruppo oggi.
Lo riferisce la tv Mega Channel. Il punto di partenza della proposta di Atene sarebbe l'offerta presentata ieri sera dal presidente della Commissione, Jean Claude Juncker, che avrebbe riaperto i canali di comunicazione tra Atene e Bruxelles.

Il numero due del Governo, Yannis Drakasakis, che sta agendo da 'ponte' tra le istituzioni europee e Atene, sta premendo perché torni al tavolo del negoziato al più presto e il segretario generale del Governo Spyros Sagias sarebbe pronto a dare le dimissioni se Tsipras non riprenderà la trattativa.

13:20 - Il primo ministro greco Alexis Tsipras ha parlato al telefono con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e con il direttore della Banca centrale europea Mario Draghi. Lo ha reso noto una fonte all'interno del governo greco.

13:15 - Il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, ha confermato che oggi Atene non rimborserà la rata da 1,6 miliardi di dollari dovuta oggi al Fondo Monetario Internazionale. "Spero in un accordo con i creditori", ha aggiunto Varoufakis.

12:15 - Dialogo per accordo last-minute: una proposta di Junker ad Atene
Sarebbero in corso in queste ore "iniziative" di dialogo nell'ambito dei nogoziati tra creditori internazionali e Grecia per un accordo last-minute. Lo ha detto una fonte del governo greco a Reuters.

Il quotidiano greco Kathimerini ha scritto poco fa che il premier greco, Alexis Tsipras, e il governo ellenico stanno valutando se accettare l'ultima proposta inviata dal presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, che in un primo momento sembrava essere stata rispedita al mittente. L'ultima offerta dei creditori includerebbe un accordo sul debito in ottobre.

Ieri Tsipras ha chiamato Juncker e questi gli ha illustrato "un tentativo dell'ultimo minuto che potrebbe essere fatto ed approvato all'Eurogruppo": lo ha detto il portavoce di Juncker spiegando che "sta ai greci accettarlo".
I parametri dell'accordo "last minute" si basano sulla proposta delle istituzioni di venerdì scorso, a cui si aggiunge una disponibilita' a trattare il tema del debito in cambio di un impegno del governo Tsipras a sostenere il "sì" al referendum di domenica prossima.

29 giugno - Il punto - La Grecia oggi non pagherà il debito da 1,6 miliardi nei confronti del Fondo monetario internazionale. Lo ha dichiarato ieri il premier Tsipras che ha chiesto ancora una volta un'estensione degli aiuti, nel giorno in cui da tutti i membri dell'Eurogruppo sono arrivati segnali di apertura a voler proseguire le trattative e a escludere categoricamente un'uscita della Grecia dall'euro.

Anche il presidente Usa Barack Obama in due colloqui (con il cancelliere tedesco Merkel e con il Presidente francese Hollande) ha chiesto l'unità in Europa e il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker in un accorato discorso ha chiesto ai greci di votare "sì" al referendum del 5 luglio, dando un segnale di responsabilità per l'Europa a differenza, ha aggiunto, di quanto fatto dal governo greco.

Intanto, la Bce ha dichiarato di non essere disposta a dare altra liquidità alle banche greche oltre agli 83 miliardi già in essere. Per Tsipras, invece, mentre il popolo è sceso in piazza contro l'austerity, è arrivata una nuova grana: in dubbio la legittimità del referendum. Forse mancava il voto legale per la sua approvazione. Nel frattempo le banche restano chiuse, i greci possono prelevare massimo 60 euro al gorno e i mercati di tutta Europa sono crollati. A Milano bruciati 36 miliardi.

20:00-  L'approvazione data dal Parlamento greco all'indizione da parte del premier Alexis Tsipras di un referendum popolare sulle proposte di riforma avanzate dai creditori della Grecia in cambio di ulteriori finanziamenti per il salvataggio del Paese, sarebbe incostituzionale per l'insufficiente numero di "si'" ottenuti, ovvero meno del quorum necessario, che deve essere dei tre quinti (180 deputati) e non della maggioranza assoluta (151). Lo sostiene Evangelos Venizelos, ex leader del partito socialista Pasok ed ex vice premier nel precedente governo Samaras, nonché noto costituzionalista.
La convocazione del referendum ha ricevuto solo 178 "si'" e 120 "no" mentre due deputati erano assenti. 

19:30 - Diverse migliaia di persone si sono radunate questa sera nella centrale piazza Syntagma di Atene per sostenere il 'no' al referendum di domenica prossima convocato dal governo di Alexis Tsipras. Una grande folla pacifica, composta da cittadini comuni, si aggira per la piazza sventolando bandiere greche e innalzando cartelli contro l'austerità, i creditori internazionali di Atene e gli accordi che il referendum dovrebbe accettare o respingere.

19:00 - La Grecia non pagherà alla scadenza di domani (ore 24, Bruxelles) gli 1,6 miliardi di euro dovuti al Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Lo ha detto un alto funzionario del Governo greco.
Il Fmi ha affermato che la Grecia diventerà morosa se non riuscirà a rimborsare il pagamento.

- Il premier greco Alexis Tsipras ha chiesto al presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker un'estensione del bailout affinché i greci possano esprimersi sulle condizioni poste dai creditori. Lo riferisce un funzionario del governo greco. Tsipras avrebbe chiesto a Juncker "un'estensione del programma di pochi giorni e di aiutarlo a ristabilire la liquidità del sistema bancario ellenico".

17:15 - Le porte del negoziato rimangono aperte per la Grecia. Lo afferma il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, interpellato sullo stato delle trattative con Atene

20:00 - Se l'Eurogruppo ha respinto la richiesta greca di prolungare il programma di aiuti attuali fino all'attuazione del referendum annunciato ieri dal premier Tsipras è perchè "non si puo' estendere un programma quando il Paese dice che non lo vuole e indice un referendum sul programma stesso: è una contraddizione di cui tutti ci siamo resi conto" ha detto il ministro francese Michel Sapin, sottolineando che "la Francia è favorevole alla ripresa del negoziato, resta disponibile oggi, domani, dopodomani, come lo è sempre stata, per fare da trait d'union in un dialogo fra la Grecia e le istituzioni per cercare una soluzione solida e serena".

18:42 -"Il popolo greco sopravviverà". È quanto avrebbe dichiarato il primo ministro ellenico, Alexis Tsipras, durante una conversazione telefonica con il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e il presidente francese, Francois Hollande, secondo quanto riferiscono alla Reuters fonti del governo di Atene. "Il valore sommo è la democrazia", avrebbe aggiunto Tsipras. "La democrazia è un valore supremo in Grecia e il referendum si terrà qualunque cosa l'Eurogruppo decida".

18:34 -  I 18 ministri "reduci", assieme al presidente della Bce Mario Draghi e al capo del Fondo monetario Christine Lagarde, stanno ora discutendo di come gestire il prossimo fallimento ("default") di Atene, inevitabie quando martedì non potrà pagare 1,6 miliardi dovuti al Fmi, possibilmente in modo "ordinato", e di come "garantire la stabilità finanziaria dell'Eurozona" facendo "qualunque cosa sia necessario", secondo quanto dichiarato dal presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem.

17:52 - La decisione dell'Eurogruppo di non accettare la richiesta di Atene di estendere il programma di aiuti per alcune settimane, in modo da consentire alla Grecia di tenere il referendum sulle proposte dei creditori, "danneggia la credibilità dell'Eurogruppo e il danno potrebbe essere permanente". Lo ha dichiarato in conferenza stampa il ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis, al termine dell'Eurogruppo, che ha appena ripreso i lavori senza di lui. "Ho spiegato ai colleghi dell'Eurozona perchè non potevamo accettare le proposte", ha aggiunto il ministro, "i termini dell'accordo erano recessivi, i numeri dei finanziamenti non tornavano e non c'erano elementi che suggerissero che il piano avrebbe posto fine alla crisi".

17:32 -Il programma di aiuti internazionali alla Grecia finirà martedì sera. Lo ha detto il presidente dell'Eurogruppo constatando "con grande dispiacere" che i negoziati sono falliti.

14:15 - La decisione del Governo greco di indire un referendum sul futuro del piano di salvataggio rappresenta una chiusura unilaterale a ulteriori colloqui intesi a raggiungere un accordo con i creditori. Il giudizio è stato espresso dal ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, arrivando all'Eurogruppo. "Il Governo greco, se ho ben capito", ha detto Schaeuble, "ha messo unilateralmente fine ai negoziati"

7:30 - Alexis Tsipras ha annunciato che i greci saranno chiamati domenica 5 luglio a votare il referendum sulla proposta dei creditori. Il premier ellenico ha dichiarato di essere stato costretto a indire il referendum perchè i partner dell'Eurogruppo hanno presentato un ultimatum alla Grecia che è contro i valori europei per cui "siamo obbligati a rispondere sentendo la volontà del popolo sovrano". Ci hanno chiesto di accettare pesi insopportabili che avrebbero aggravato la situazione del mercato del lavoro e aumentato le tasse. Per Tsipras l'obiettivo di alcuni dei partner eruopei e l'umiliazione dell'intero popolo greco.

Tsipras ha aggiunto che chiederà un'estensione di pochi giorni del programma di salvataggio della troika (Bce-Ue-Fmi), che scade il 30 giugno, per poter arrivare senza problemi a tenere il referendum del 5 luglio.

Nella notte Tsipras ha anche parlato con il presidente della Bce Mario Draghi che, sostiene il capo negoziatore greco Euclides Tsakalotos, avrebbe dimostrato comprensione per la scelta del referendum. Nessuna dichiorazione, finora, da Francoforte.

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26 giugno

18:40 - La proroga del programma di salvataggio di cinque mesi proposta dai creditori internazionali alla Grecia è un'offerta "inadeguata" perché renderebbe più profonda la recessione. Lo ha detto un funzionario del governo greco, sottolineando che la proposta delle istituzioni è di varare ancora "misure profondamente recessive come condizione per un finanziamento di cinque mesi", condizione "che si ritiene inadeguata".

Il funzionario ha sottolineato che il governo greco "non ha il mandato popolare, né il diritto morale di firmare per un nuovo piano di salvataggio". La fonte ha inoltre affermato che il passaggio del debito greco ai fondi europei di salvataggio, proposto da Atene, è stato bocciato dalle istituzioni.

16:50 - Il prolungarsi delle trattative tra Grecia e creditori internazionali è testimonianza della volontà politica di trovare un accordo, ma i termini spesso conflittuali delle discussioni vanno ad aumentare i rischi sul profilo di credito del debito sovrano greco e delle sue banche. E' quanto affermato oggi in una nota da Fitch Rating che conferma come la possibilità di default sia concreta. "Un accordo potrebbe alleviare il rischio a breve termine di un default incontrollato e una possibile uscita dalla zona euro - prosegue Fitch - ma arriverebbe solo pochi giorni prima della scadenza del programma esistente che è fissata per il 30 giugno".

L'agenzia di rating sottolinea inoltre come la traduzione di un'intesa in extremis in accordo formale richiederà poi l'approvazione del parlamento greco e alcuni altri parlamenti della zona euro (in particolare il Bundestag tedesco), così come la rapida legislazione delle riforme da parte del governo greco con alcuni esponenti di Syriza hanno espresso la loro opposizione a parti delle proposte di questa settimana, come quelle in materia di pensioni, i cambiamenti di IVA e dei salari del settore pubblico. "Una divisione nel governo greco, il rischio di un referendum su ogni proposta di accordo o elezioni anticipate potrebbero ritardare ulteriormente la formalizzazione dell'accordo e quindi il rilascio di nuove risorse",

16:00 - "Obiettivamente della pressione c'è. Ma è il tempo a creare la pressione, non i leader. Tutti si concentrano sul modo di aiutare la Grecia, ma abbiamo solo tre giorni di tempo. Non è un ricatto politico ripetere giorno dopo giorno che siamo vicini al momento in cui la partita sarà finita. Non è una dichiarazione poltica, è un fatto". Lo ha detto il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, rispondendo alle parole del premier greco Alexis Tsipras, che ha parlato di "ricatto" da parte delle istituzioni creditrici. "Visto che abbiamo solo tre giorni di tempo - ha aggiunto Tusk - penso che oggi sia molto imoportante avere rispetto gli uni per gli altri"

15:00 - Rifiuto di "ultimatum e ricatti". E' stato questo il messaggio di Alexis Tsipras al termine del vertice europeo. Poco prima la cancelliera Merkel lo aveva invitato ad accettare l'ultima proposta dei creditori aggiungendo che l'incontro di domani dell'Eurogruppo viene giudicato dai governi Eurozona un appuntamento "definitivo".

14:30 - Atene deve accettare la proposta di accordo "generosa" dei creditori internazionali. Lo ha detto il portavoce del ministero delle Finanze tedesco, Martin Jaeger, ricordando che "il tempo stringe". Secondo Jaeger la riunione dell'Eurogruppo di domani è "critica" e il governo greco "deve fare questo ultimo passo". La Germania, ha detto ancora il portavoce, andrà all'eurogruppo "come sempre, con aspettative realistiche".

12:20
- Il ministro greco delle Finanze Yanis Varoufakis ha ribadito oggi, parlando a Dublino, che non firmerà un accordo "non praticabile" con i creditori. "La Grecia - ha detto - è stata costretta ad adattarsi ad alcune richieste piuttosto strane delle istituzioni. Ora sta a loro fare un passo avanti". "Se mi domandassero di firmare un accordo non praticabile, non lo farei proprio", ha avvertito Varoufakis, aggiungendo che "le istituzioni hanno messo il governo greco e me in una posizione impossibile". Infine, ha assicurato che "l'impegno della Grecia a restare nella Zona Euro è assoluto".

12:10 - Fonti francesi rivelano che Merkel e Hollande hanno discusso con Tsipras la possibilità di estendere il programma di assistenza e di finanziamento della Grecia. Mentre, secondo fonti greche Tsipras avrebbe confidato a Merkel e Hollande di non comprendere l'insistenza dei creditori nel richiedere dure misure ad Atene. 

11:25 - Il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, ha escluso l'ipotesi "Grexit", cioè di una eventuale uscita della Grecia dall'euro, affermando che "non c'è altra soluzione se non un accordo con i creditori che preservi gli interessi della Grecia e al tempo stesso protegga l'Europa".

11:15 - La Grecia non accetterà nessuna soluzione che reputi non fattibile. Lo ha detto il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis.

10:59 - Il premier greco Alexis Tsipras avrà oggi colloqui con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande. Lo riferisce un funzionario del governo di Atene. I tre si trovano a Bruxelles per il Consiglio europeo, che si riunisce oggi per il secondo giorno.

10:24 - Nel caso in cui la Grecia non pagherà al Fondo monetario internazionale gli 1,6 miliardi di euro la cui restituzione è prevista il 30 giugno, Atene sarà "in situazione di obbligazioni scadute" e questo "non equivale a un fallimento". Lo ha detto il ministro greco del Lavoro, Panos Skurletis alla tv privata greca Mega.

8:10 - Per la crisi greca "penso che il giorno decisivo sarà sabato (data del prossimo Eurogruppo, ndr) e sono fiducioso che possiamo raggiungere un accordo". Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, parlando nella notte a Bruxelles al termine della prima giornata di lavori del Vertice Ue. "Penso - ha spiegato - che l'approccio al problema greco sia in questo momento molto difficoltoso per varie ragioni. Noi supportiamo gli sforzi del Governo greco di trovare un accordo con le istituzioni europee e allo stesso tempo conosciamo l'importanza per ognuno di mantenere la Grecia nell'Eurozona".

7:56 - L'uscita della Grecia dall'area euro sarà inevitabile se non si troverà una soluzione entro cinque giorni. Lo ha detto il commissario europeo Guenther Oettinger

7:00 - Il cancelliere tedesco Angela Merkel ritiene decisiva la riunione di sabato dell'Eurogruppo per trovare una soluzione per la Grecia aggiungendo che al momento non sarà possibile trovare altri fondi oltre quelli rimasti in questa fase nel programma di salvataggio (7,2 miliardi di euro)

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25 giugno

16:20 La riunione dell'Eurogruppo sulla Grecia è stata sospesa momentanemante in attesa che il governo greco presenti proposte migliori. Lo scrive Kathimerini. Dopo due ore di Eurogruppo non ci sarebbe stato alcun avvicinamento tra le posizioni di Atene e delle istituzioni.
"La Grecia ha fatto passi indietro su temi specifici". Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel arrivando al Consiglio Ue che si tiene oggi a Bruxelles. Ha però aggiunto che spetta ai ministri delle Finanze dell'eurozona, riuniti nell'Eurogruppo, trovare una soluzione alla crisi greca.

La scadenza del 30 giugno, entro cui la Grecia dovrà rimborsare il prestito al Fondo monetario internazionale, andrà rispettata. Se non succederà "a quel punto Atene sarebbe immediatamente considerata in arretrato", ha detto Gerry Rice, responsabile della comunicazione del Fmi durante la consueta conferenza stampa bisettimanale. 

- LEGGI ANCHE: Crisi Grecia: l'ultima proposta (e battaglia) di Tsipras

12:30 - Neanche i negoziati di questa mattina sono bastati a trovare un accordo fra le istituzioni (Ue, Bce, Fmi e Esm) e la Grecia per l'esborso dell'ultima tranche da 7,2 miliardi di aiuti. 
I punti aperti sono sempre gli stessi: pensioni, equilibrio tra interventi di taglio delle spese e aumenti delle imposte, la direzione di marcia per rendere sostenibile il debito (quasi al 180% del pil).
Sia il Fondo monetario che alcuni governi, Germania in primo luogo, insistono sulla necessità che il Parlamento greco prenda delle decisioni legislative subito, prima del 30 giugno.
All'Eurogruppo di oggi pomeriggio si arriva dunque con due documenti separati: uno dei creditori e uno del ministro delle finanze elleniche Varoufakis.
Intanto, su tutto, grava il timore di una corsa al ritiro del denaro nelle banche greche.

11:00 - Unione europea, Fmi e Bce hanno dato tempo ad Atene fino alle ore 11 per presentare nuove proposte. Lo rendono noto fonti ufficiali di Bruxelles, secondo le quali "se per all'ora non ci sarà accordo i creditori invieranno all'Eurogruppo le loro proposte". Il vertice dei ministri delle Finanze dell'Eurozona è previsto per le ore 13.00.

Ore 8:00 Dalle prime ore della mattina Tsipras è di nuovo riunito con Juncker, Draghi e Lagarde per sbloccare la situazione.

Ore 7:00 - Non sono buone le ultime notizie notturne sulla trattativa fra la Grecia e le istituzioni coinvolte nel piano di aiuti. Dopo la sospensione di ieri sera della riunione dell'Eurogruppo, a Bruxelles si è tenuto un vertice notturno fra la Commissione europea, la Banca centrale europea, il Fondo monetario internazionale, e il governo greco, per avvicinare un accordo da esaminare oggi (alle 13 è prevista una nuova riunione straordinaria dell'Eurogruppo) e da portare sul tavolo dei capi di stato e di governo per la decisione finale.

"Il governo greco resta fermo sulle sue posizioni" avrebbe dichiarato uno degli esponenti greci dopo il vertice di stanotte.
"Il governo greco ha fatto sforzi enormi e dolorosi per arrivare ad un accordo fattibile, ora la palla è nel campo delle istituzioni", ha aggiunto.

Alla riunione hanno partecipato anche il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, il presidente del Fondo salva stati Klaus Regling, il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, il commissario europeo per gli affari economici Pierre Moscovici e il ministro greco delle Finanze Yanis Varufakis. Nessuno ha rilasciato dichiarazioni al termine. I negoziati riprenderanno alle 6 a livello tecnico, per poi proseguire alle 8 al massimo livello.

Nonostante le difficoltà e i rinvii, l'obiettivo resta quello di portare un accordo sull'ultima tranche da 7,2 miliardi del secondo programma di aiuti sul tavolo dei capi di Stato e di governo che si riuniscono domani pomeriggio per il Consiglio europeo.

Questa mattina, intanto, Nikos Filis, portavoce di Syriza, ha definito un "ricatto" le ultime proposte dei creditori di Atene. "I creditori - dice il portavoce alla tv Mega - chiedono di riportare al tavolo misure annichilenti e questo mostra che il clima ricattatorio contro la Grecia ha raggiunto il culmine".

Già ieri era apparso chiaro che le trattative fossero nuovamente in una fase di grande difficoltà. Il primo ministro greco Alexis Tsipras aveva sottolineato ai suoi colleghi di governo che fosse evidente che i "creditori non accettano alcune proposte greche". Questo soprattutto in merito al congelamento del debito per evitare il default. Tsipras si sarebbe in particolare riferito alla rigidità della posizione del Fmi di Christine Lagarde.

Pare che comunque ieri il governo greco avesse fatto una marcia indietro su concessioni che si era detto disposto a fare in materia pensionistica. E ha presentato una proposta per il raggiungimento degli stessi obiettivi di bilancio attraverso l'imposizione di nuove tasse. I creditori invece avrebbero insistito sui tagli alla spesa e una riforma completa della previdenza.

IL PUNTO - L'Eurogruppo unito ha deciso di attendere il risultato del referendum greco di domenica prima di riprendere qualsiasi trattativa.

- Ieri, in un discorso televisivoTsipras ha difeso l'operato del suo governo e ha rinnovato l'appello a votare "no" al referendum, scelta che, ha aggiunto, "non è contro l'Europa" ma a favore di un'Europa di valori. Il ministro delle finanze Yanis Varoufakis sul suo blog ha sintetizzato i motivi per cui i greci dovrebbero votare "no".

- Le critiche più dure a Tsipras arrivano ancora dalla Germania dove sia Angela Merkel che il ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble hanno oggi chiuso le porte a ogni nuova negoziazione degli aiuti prima dell'esito del referendum.

- Questa mattina il Financial Times e poi lo stesso governo greco hanno pubblicato la lettera inviata questa notte da Tsipras alle istituzioni europee con la proposta del terzo piano di aiuti alla Grecia, che non si discosta molto da quella in discussione venerdì scorso quando il premier greco decise di abbandonare le trattative e indire il referendum del 5 luglio.

- LEGGI ANCHE: La Stanza del Direttore - Tsipras, il pagliaccio che voleva essere tiranno 
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-TUTTI I VIDEO SULLA CRISI GRECA



Christopher Furlong/Getty Images
Campagna per il Sì ad Atene, 30 luglio 2015

16:16 - La Banca centrale europea ha respinto la richiesta della Banca di Grecia di alzare il limite alla liquidità di emergenza per gli istituti ellenici di ulteriori 6 miliardi di euro. Lo riferiscono fonti a Reuters, precisando tuttavia che il consiglio direttivo della Bce prevede che manterrà l'attuale linea di prestiti di emergenza, pari a 89 miliardi di euro, utilizzata dalle banche greche aperte fino al 5 luglio, quando si terrà il referendum sulle proposte dei creditori. "Dopo la richiesta di un referendum e la rottura delle trattative, non si poteva fare nulla di diverso da ciò è stato fatto", ha detto ancora la fonte. Il prossimo consiglio dei governatori della Bce è previsto per mercoledì quando la BCE è pronta a rivedere l'Ela.

13:50 - Le mosse della Banca Centrale Europea nei prossimi giorni saranno fondamentali per mantenere la stabilità dei mercati finanziari davanti alla crisi della Grecia. 

Lo affermano diversi analisti, interpellati da Bloomberg, secondo cui Francoforte dovrebbe aumentare il ritmo degli acquisti di titoli di Stato attraverso il Qe e attivare contemporaneamente anche l'Omt, il cosiddetto piano anti-spread messo a punto dal presidente Mario Draghi a settembre 2012 per salvare l'euro ma mai lanciato.

Angela Merkel, questa mattina: "Se l'euro fallisce, l'Europa fallisce". "Se perdiamo la capacità di trovare dei compromessi - ha aggiunto - allora l'Europa si perde". Ieri alla Merkel ha telefonato Obama, a proposito della crisi greca, sottolineando così il ruolo decisivo della cancelliera tedesca. 

13:30 - Sì è appena conclusa la conferenza stampa del presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker sulla crisi greca a Bruxelles. Tra le dichiarazioni principali: "Il governo greco deve dire la verità" perché gli elettori greci "devono poter vedere chiaramente qual è la posta in gioco... Ancora venerdì dopo mesi e mesi di discussioni e di dibattiti eravamo determinati e pazienti nel lavorare al miglior accordo possibile", ma "è arrivata la rottura al tavolo" da parte del governo greco con "l'annuncio del referendum... Chiederò al popolo greco di votare sì al referendum.

12:00 - "Le decisione di un referendum è una decisione che spetta solo a un governo, e noi ovviamente ne rispetteremo l'esito".  Lo ha detto il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert, a Berlino in conferenza stampa. "Di base il governo tedesco resta disponibile a colloqui con il governo greco", ha aggiunto Seibert.

11:00 - Segno rosso per tutti i mercati, con Milano che riduce il calo a -3,7% ma la situazione resta pesante.

10:55 - Il premier greco, Alexis Tsipras, ha chiesto nuovamente ai suoi partner europei una proroga delle scadenze del secondo programma di salvataggio, che finisce ufficialmente domani. Tsipras ha chiesto una proroga in una lettera inviata questa mattina al presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, come rappresentante dei capi di Stato e di governo dell'eurozona.

10:40  - Hollande: La Francia "vuole che la Grecia resti nell'euro" e che Atene "ritorni al tavolo dei negoziati" dopo che venerdì notte, al momento dell'annuncio del referendum popolare e della rottura dei negoziati, si era arrivati "a un passo da un accordo". 

Il presidente francese ha aggiunto che "oggi esiste ancora la possibilità di un accordo". Hollande si è detto "dispiaciuto" della decisione del Governo Tsipras di interrompere i negoziati e ha definito il referendum popolare convocato in Grecia domenica prossima come "una scelta sovrana dei greci" che vengono chiamati a esprimersi "sulla permanenza nell'euro o su una probabile uscita". La Francia resta "disponibile, sempre" al dialogo.

A che punto siamo

- Il governo greco ha confermato questa notte che le banche resteranno chiuse fino a lunedì 6 luglio (il giorno dopo il referendum sulla proposta dei creditori) mentre i bancomat riapriranno domani pomeriggio con un limite di ritiro massimo 60 euro. Nel week end si sono moltiplicati i prelievi ai Bancomat.

- I limiti non riguardano gli stranieri o chi è in possesso di carte di credito emesse da istituti non ellenici. Dal limite di 60 euro per i greci sarà escluso il ritiro delle pensioni.

- La Bce comunque ha deciso di lasciare invariato il sostegno alla Banca centrale greca e si sia detta disponibile a seguire la questione da vicino.

- Il Parlamento intanto ha approvato la proposta del governo di indire il referendum sul piano di salvataggio proposto dai creditori del paese, con 179 sì e 120 no. Il sondaggio Kappa Research indica i sì al 47,2%, i no al 33% e gli indecisi al 18,4%.

Il punto
La Grecia si prepara dunque al fallimento. Sabato 27 è entrato in grande crisi il tavolo della negoziazione con l'Eurogruppo dopo che il Governo greco lo ha lasciato a trattative ancora aperte e il Premier Alexis Tsipras ha indetto per il 5 luglio un referendum per lasciare al popolo greco la facoltà ultima di dire sì o no al piano dei creditori. Il fallimento non comporta un'automatica uscita dall'Euro.

Atene ha anche chiesto una proporoga (fino a esito del referendum) per la restituzione del prestito da 1,6 miliardi di euro al Fmi in scadenza il 30 giugno: il mancato pagamento è il fatto che dovrebbe determinare il fallimento, "default". Solo dopo questo pagamento, e ad accordo concluso, i creditori avrebbero sbloccato la tranche finale da 7,2 miliardi di euro di aiuti per il salvataggio del paese.

L'Eurogruppo ha detto no alla proroga, si è riunito senza la Grecia (accusata di aver lasciato per prima il tavolo) decidendo di lasciare ancora aperta la porta alle trattative fino a martedì. Ma non un giorno di più.

In Grecia nel week-end si sono moltiplicati i prelievi ai bancomat (800 mila euro in due giorni) e il Governo greco ha deciso di chiudere Borsa e banche lunedì 29 nonostante la Bce (in una riunione di emergenza) abbia deciso di lasciare invariato il sostegno alla Banca centrale greca e si sia detta disponibile a seguire la questione da vicino.

- Il nodo fondamentale è che la Grecia propone un piano fatto di nuove tasse, mentre i creditori pretendono che metta mano alle pensioni e al mercato del lavoro

28 giugno

20:00 - Il Governo greco, su indicazione della Banca centrale greca ha deciso che borse e banche domani resteranno chiuse e ha garantito comunque il pagamento di stipendi e pensioni.

19:58 - La Banca centrale europea ha deciso di mantenere il livello attuale di liquidità di emergenza (Ela) per le banche greche nonostante l'interruzione dei negoziati fra Atene e i creditori e la decisione del governo greco di indire un referendum per votare sull'ipotesi di accordo. La Bce aggiunge che osserva da vicino la situazione greca. "Continueremo a lavorare da vicino con la Banca di Grecia e sosteniamo con fermezza l'impegno degli Stati membri di promettere di agire per affrontare le fragilità delle economie della zona euro". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi.

19:30 - "I tentativi di cancellare il processo democratico sono un insulto e una vergogna per le tradizione democratiche in Europa". L'accusa è del premier greco, Alexis Tsipras, che ha invitato la popolazione alla calma sottolineando che "i depositi dei greci sono al sicuro". La banca centrale ellenica, riferisce ancora Tsipras, ha suggerito di chiudere Banche e Borsa nella giornata di domani. E Tsipras accusa di questo la Bce. Ma nè l'Eurotower nè altri, aggiunge, "fermeranno il processo del referendum". Se i partner dell'Eurozona vogliono, afferma ancora, "possono dare alla Bce la libertà di ripristinare la liquidità delle banche anche stanotte stessa". La decisione di respingere la richiesta greca "per una breve estensione del programma", rileva, "è un atto senza precedenti per gli standard europei e mette in questione il diritto di un popolo sovrano di decidere".

17:00 - "Per trasparenza e informazione del popolo greco", la Commissione europea ha deciso di pubblicare le ultime proposte accordate con Bce e Fmi, che "prendono in considerazione le proposte delle autorità greche dell'8, 14, 22 e 25 giugno 2014, così come i colloqui a livello tecnico e politico della settimana". Lo scrive in una nota la stessa Commissione europea. "Le discussioni su questi testi - si legge - erano in corso con le autorità greche nella notte di venerdì in vista dell'Eurogruppo del 27 giugno 2015. L'intesa tra tutte le parti coinvolte era che questo Eurogruppo avrebbe dovuto raggiungere un accordo globale per la Grecia, che non solo avrebbe incluso le misure da concordare in modo congiunto, ma si sarebbe anche rivolto alle necessità finanziarie e alla sostenibilità del debito greco". Tra le proposte, spiega la Commissione, anche un pacchetto per rilanciare il lavoro e la crescita, stimolare la ripresa e gli investimenti, discusso e appoggiato dal Collegio dei commissari mercoledì 24 giugno. Ma, sottolinea la nota, nessuna di queste proposte è stata formalmente approvata dall'Eurogruppo "vista la decisione unilaterale delle autorità greche di abbandonare" i colloqui "la sera del 26 giugno".

7:00 - A 48 ore dall'ormai probabile fallimento della Grecia, il Parlamento ellenico ha approvato la richiesta del premier Alexis Tsipras di effettuare un referendum domenica prossima 5 luglio per ottenere l'avallo popolare a respingere l'ultima offerta avanzata dai creditori, Ue-Bce-Fmi e Esm. Con i deputati della sinistra radicale di Syriza hanno votato a favore del referendum quelli di estrema destra della formazione filo-nazista Alba Dorata. Contro la consultazione i filo-europei di centro-destra di Nea Dimokratia, i socialisti del Pasok, i centristi di To Potami e i comunisti del KKE.

il premier Alexis Tsipras ha chiuso il dibattito in Parlamento, chiamato a votare sull'indizione della consultazione popolare, chiedendo ai suoi connazionali di votare "no" al referendum del prossimo 5 luglio per respingere "l'insulto" ricevuto dai creditori. "Il momento della verità per loro è venuto, il momento di quando vedranno che la Grecia non si arrenderà, che la Grecia non è un gioco cui si puo' mettere fine. Sono certo che il popolo greco sarà all'altezza delle storiche circostanze ed emettera un forte no all'ultimatim".

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27 giugno

20:52 - "Non è l'Europa che sta facendo fallire la Grecia, ma caso mai sono le scelte del governo greco che non sono a mio avviso adeguate alle necessità della Grecia". Lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan al termine della prima riunione dell'Eurogruppo senza la Grecia. "L'Europa al contrario sta dimostrando una grande coesione e sta facendo di tutto non solo per mantenere l'integrità della zona euro, ma per rafforzarla".

Padoan ha poi aggiunto che l'uscita della Grecia dall'Eurozona "non è affatto inevitabile. In questo momento c'è una situazione di crisi" con "scadenze di pagamento imminenti che vedremo se si potranno rispettare o meno" ma durante la riunione "si è preso atto della situazione, si sono brevemente discusse le implicazioni e si è affermato il fatto, peraltro gia' noto e che io personalmente ripeto da tempo, che la zona euro è molto forte, che le istituzioni e gli strumenti disponibili per affrontare eventuali instabilità o possibili ma non probabili effetti di contagio ci sono tutti".

20:58 - È "probabile" che la Grecia "nei prossimi giorni finirà in una situazione difficile" ma Atene "resta parte dell'Eurozona e dell'Europa". Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, al termine della riunione dell'Eurogruppo senza la Grecia. "Faremo tutto il possibile per aiutare la Grecia in una situazione difficile", ha assicurato Schaeuble, che ha criticato la decisione del premier ellenico, Alexis Tsipras, di convocare un referendum sulle proposte dei creditori: "il rifiuto della Grecia di continuare i negoziati è stato una sorpresa per tutti, il referendum annunciato a cosi' breve scadenza non risolverà i problemi".

20:03 - A seguito dell'incontro avvenuto a Bruxelles con il presidente della Bce, Mario Draghi, il vicepremier ellenico, Yanis Dragasakis, e il portavoce del governo di Atene per gli affari economici, Euclid Tsakalatos, "continueranno a lavorare a stretto contatto con la Bce e la Banca di Grecia per la stabilità del sistema bancario del Paese". È quanto scrive Dragasakis su Twitter.

Le proteste anti-austerity dei greci

(Credits: LOUISA GOULIAMAKI/AFP/Getty Images)
Una donna tiene un cartello con scritto: "Si all'Europa, no all'austerity, no alla dracma" durante una manifestazione a favore dell'Unione Europea davanti al parlamento di Atene - 22 giugno 2015

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Redazione Economia