I film più belli del 2017
Ecco quali sono i film più belli, secondo noi, tra quelli usciti al cinema in Italia nel 2017. Al primo posto un film piccolo dal grande cuore, il premio Oscar Moonlight. Al secondo il film di guerra e sopravvivenza Dunkirk, spettacolo di emozioni e visivo. Chiude il podio una sorpresa: La vendetta di un uomo tranquillo, debutto alla regia dell'attore spagnolo Raúl Arévalo.
Nella lista si trovano soprattutto film poco commerciali, ma non per snobismo. Le scelte possono essere discutibili e sicuramente personali, ma fatte con convinzione. Il cinema d'autore ha spesso la meglio. Come pure quello europeo, percorso da un'essenzialità sincera. Ben vengano però anche i blockbuster, se di qualità.
Qui di seguito la classifica dei film più belli del 2017:
22) Vi presento Toni Erdmann di Maren Ade
Commedia tedesca insolita, un po' triste, un po' irritante, sicuramente originale. Un padre eccentrico che gioca coi mascheramenti fa di tutto per fare tornare il senso dell'umorismo a sua figlia in tailleur nero e cinismo. Esilarante la scena dell'improvvisato party nudista.
21) Amori che non sanno stare al mondo di Francesca Comencini
Quante risate! Commedia molto femminile, scruta le insicurezze, le paranoie e le nevrosi di una quarantenne, a cui Lucia Mascino dà tutti i suoi nervi e le sue manie più recondite.
20) L'altro voltodella speranza di Aki Kaurismäki
Per le strade di Helsinki si scontrano e si incontrano un profugo siriano e un commesso viaggiatore che apre un ristorante. Ironia sussurrata, surrealismo in punta di piede, umanità periferiche che si ritrovano in una quotidianità stralunata.
19) La tartaruga rossa di Michael Dudok De Wit
Film d'animazione silenzioso (solo urla o mugugni, nessun dialogo), ha nella sua essenzialità il pregio maggiore. I disegni, realistici e accattivanti grazie alla loro semplicità sincera, ricostruiscono le varie fasi della vita attraverso la storia di un naufrago su un'isola deserta. L'irrompere dell'elemento magico disorienta.
18) The Big Sick - Il matrimonio si può evitare, l'amore no di Michael Showalter
Storia d'amore (vera) tra un pakistano aspirante comico (Kumail Nanjiani, che racconta la sua vita) e una statunitense, ha la cronologia classica di una commedia romantica. Ma riesce a essere originale e gradevole. C'è anche una protagonista d'eccezione: la stand-up comedy.
17) Guardiani della Galassia Vol. 2 di James Gunn
Tanta azione e, soprattutto, una sceneggiatura super spassosa, in un susseguirsi di amabili stupidaggini tutte da ridere. Dietro alla ventata di leggerezza, con Baby Groot che straripa di dolcezza, temi più profondi come la famiglia, quella di sangue e quella di puro affetto.
16) L'insulto di Ziad Doueiri
Il regista libanese sembra aspirare alle tensioni pirandelliane - dove la verità non sa dove trovare posto - di Una separazione di Farhadi, ma non ne ha la stessa sottigliezza. Il film ha il grande merito di farci conoscere la realtà poco nota dei profughi palestinesi, emarginati dagli stessi arabi. Coppa Volpi a Kamel El Basha a Venezia.
15) La La Land di Damien Chazelle
Una lettera d'amore alla magia della vecchia Hollywood, raccontata con freschezza, colori vivacissimi, romanticismo percorso da un senso di malinconia. Un musical che è una giostra di virtuosismi tecnici tra coreografie esaltanti, piani sequenza magistrali, performance energiche. Meno esaltante la trama, piuttosto esile.
14) Libere disobbedienti innamorate di Maysaloun Hamoud
Opera prima della regista palestinese. L'emancipazione femminile a Tel Aviv attraverso tre ragazze arabe in bilico tra tradizioni - a volte radicali e violente - e aspirazioni personali, in fondo così semplici. Un'energiadolce e calda che lentamente travolge. Un viaggio nella terra di mezzo (non a caso il sottotitolo recita In Between).
13) Glory - Non c'è tempo per gli onesti di Kristina Grozeva e Petar Valchanov
Con sguardo distaccato e oggettivo che dà realismo e intensità, i due registi bulgari disegnano la parabola di un uomo semplice (Stefan Denolyubov) che fa un gesto di estrema onestà. Sarà schiacciato e strumentalizzato da prepotenti. Una critica tagliente a istituzioni e poteri forti.
12) Life, Animated di Roger Ross Williams
Documentario statunitense commovente e illuminante, che parla di autismo, di affetti famigliari e del potere sorprendente del cinema. L'emozionante storia di Owen Suskind e il suo viaggio interiore alla ricerca di un modo di comunicare con il mondo circostante. Era nella cinquina dei doc candidati all'Oscar.
11) L'inganno di Sofia Coppola
Remake del film La notte brava del soldato Jonathan, avvince e intriga. Si snoda tra sospiri e malizia, con Colin Farrell oggetto dei desideri di collegiali annoiate e maestrine represse, nella Virginia della Guerra civile. Fino a un'inattesa svolta nera da thriller. Cinismo, ironia e sensualità in equilibrio elegante, che fanno il pari con l'eleganza visiva.
10) Detroit di Kathryn Bigelow
Le rivolte dei neri e le violenze della polizia, avvenute a Detroit in cinque giorni senza fine, dal 23 al 27 luglio 1967, diventano il cinema che Bigelow sa fare: di realismo crudo e potente, che non strizza mai l'occhio e non concede rappacificazione o consolazione.
9) Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli
Gli utimi due anni di vita di Christa Päffgen, in arte Nico, l'ex cantante dei Velvet Underground. Un affresco sincero, dolente, affettuoso. Senza sconti. Tossicomane, scontrosa, difficilmente gestibile, è interpretata dalla meravigliosa Trine Dyrholm. Film vincitore di Orizzonti alla Mostra del cinema di Venezia.
8) Loveless di Andrey Zvyagintsev
Tanto troppo poco amore. L'ego divora, con fauci spietate che non conoscono tenerezza. Forse una stilla di compassione affiora, quando è tardi. Il regista russo è implacabile. Un dramma famigliare feroce, durissimo. Negli occhi e nel cuore la scena atroce del bambino (Matvey Novirok) che urla e piange, senza voce, in bagno.
7) Le Ardenne - Oltre i confini dell'amore di Robin Pront
Due fratelli, una donna (la magnetica Veerle Baetens di Alabama Monroe), una rapina andata male, un triangolo amoroso che fa levare la tensione, fino al finale inaspettato e tremendo. Paralizzante. Nella fangosa e fosca realtà belga, tra l'algida Anversa e i misteriosi boschi delle Ardenne, un noir crudissimo. Che mescola le carte del bene e del male.
6) Lady Macbeth di William Oldroyd
Vibrante esordio cinematografico del regista teatrale britannico. Un film in costume diversissimo dai soliti film in costume. Austero ma sensuale. Con una protagonista ingenua e languida, Florence Pugh, eroina ottocentesca dal carisma pericoloso. L'aspirazione alla libertà, contro le rigide regole ottocentesche, sfocia in violenza cupa, senza pentimento.
5) Elle di Paul Verhoeven
Dal regista olandese di Basic Instinct una storia conturbante, amorale, spietata e anche divertente. Isabelle Huppert, protagonista assoluta, è pienamente a suo agio in un personaggio estremo, attratto dalla perversione. Golden Globe come miglior film straniero e migliore attrice.
4) Il cliente di Asghar Farhadi
Una coppia è messa alla prova da un atto violento che mina la sua solidità. In un parallelo tra quotidianità e lavoro teatrale (i due sono attori alle prese con Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller), va in scena un dramma dalle sfumature hitchcockiane, che riflette un Iran in trasformazione. Oscar come miglior film straniero.
3) La vendetta di un uomo tranquillo di Raúl Arévalo
Un thriller senza artefici, crudo e asciutto, vincitore di 4 premi Goya (gli Oscar spagnoli). Dal realismo artigianale e viscerale. Nasce come un crime movie, evolve come storia d'amore - che quasi ti fa dimenticare la verità già scritta nel titolo -, esplode in tutta la violenza finale (titolo originale: Tarde para la ira). Arévalo è l'attore di La isla mínima: un regista all'esordio da tenere d'occhio.
2) Dunkirk di Christopher Nolan
Migliaia di giovani soldati su una spiaggia, lì, ad aspettare. La morte. O un disperato salvataggio. Il "miracolo" di Dunkerque. In uno spettacolo visivo ed emotivo che corteggia, divide e ricompone il tempo, tra terra, cielo e mare, un film di guerra corale diverso da qualsiasi altro film di guerra. Con qualche concessione alla retorica ma di grande forza drammatica.
1) Moonlight di Barry Jenkins
Piccolo film dal cuore grande, a sorpresa ha vinto l'Oscar 2017 (con tanto di colpo di scena sul palco dell'Academy). Dopo un inizio un po' ostico, pian piano entra dentro, senza irruenza, con ritmo pensoso, come un fiume carsico che scava. E commuove. È la storia dolente e luminosa di un ragazzino nero (gay), che sbatte contro pregiudizi e pugni. E diventa uomo. Bravissimo Mahershala Ali.
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