Christopher Furlong/Getty Images Namie, Fukushima, Giappone, 26 febbraio 2016. Una casa abbandonata all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Okuma, Fukushima, Giappone, 26 febbraio 2016. Un orologio fermo, ricoperto di polvere, all'interno di una casa distrutta dallo tsunami, all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Minamisoma, Fukushima, Giappone, 26 febbraio 2016. Oggetti personali abbandonati in un'abitazione all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Namie, Fukushima, Giappone, 26 febbraio 2016. Un albero solitario in un paesaggio devastato dallo tsunami, all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Tomioka, Fukushima, Giappone, 26 febbraio 2016. Automobilii abbandonate "inghiottite" dalla natura all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Namie, Fukushima, Giappone, 22 febbraio 2016. Il corridoio di una scuola abbandonata all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Tomioka, Fukushima, Giappone, 26 febbraio 2016. Il giardino di una casa abbandonata all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Okuma, Fukushima, Giappone, 26 febbraio 2016. Edifici abbandonati in un paesaggio devastato dallo tsunami, all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Namie, Fukushima, Giappone, 26 febbraio 2016. Un cimitero all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Minamisoma, Fukushima, Giappone, 26 febbraio 2016. Oggetti personali abbandonati in un'abitazione all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Okuma, Fukushima, Giappone, 26 febbraio 2016. Un edificio abbandonato all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Namie, Fukushima, Giappone, 26 febbraio 2016. Una casa abbandonata in un paesaggio devastato dallo tsunami, all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Minamisoma, Fukushima, Giappone, 26 febbraio 2016. Oggetti personali abbandonati in un'abitazione all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Tomioka, Fukushima, Giappone, 26 febbraio 2016. Un'automobile abbandonata "inghiottita" dalla natura all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Namie, Fukushima, Giappone, 26 febbraio 2016. Un albero solitario in un paesaggio devastato dallo tsunami, all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Namie, Fukushima, Giappone, 26 febbraio 2016. Edifici abbandonati in un paesaggio devastato dallo tsunami, all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Tomioka, Fukushima, Giappone, 26 febbraio 2016. Automobilii abbandonate "inghiottite" dalla natura all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Namie, Fukushima, Giappone, 26 febbraio 2016. Una casa abbandonata in un paesaggio devastato dallo tsunami, all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Namie, Fukushima, Giappone, 26 febbraio 2016. Il paesaggio devastato dallo tsunami, all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Namie, Fukushima, Giappone, 22 febbraio 2016. Automobilii abbandonate "inghiottite" dalla natura all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Namie, Fukushima, Giappone, 26 febbraio 2016. Un albero solitario in un paesaggio devastato dallo tsunami, all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Minamisoma, Fukushima, Giappone, 26 febbraio 2016. Un gruppo di lavoratori alla ricerca di macerie contaminate dalla radiazioni in un campo all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Okuma, Fukushima, Giappone, 24 febbraio 2016. Macerie radioattive in attesa di essere distrutte nel nuovo inceneritore, all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Okuma, Fukushima, Giappone, 24 febbraio 2016. Migliaia di sacchi contenenti terreno e macerie radioattivi in attesa di essere processati e decontaminati all'interno della zona di alienazione, nei pressi della centrale nucleare Fukushima-1. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Okuma, Fukushima, Giappone, 25 febbraio 2016. Le cisterne di acqua contaminata e i reattori danneggiati dallo tsunami della centrale nucleare Fukushima Dai-ichi. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Okuma, Fukushima, Giappone, 24 febbraio 2016. Lavoratori della Tokyo Electric Power Co. (TEPCO) accanto a dei serbatoi di acqua contaminata presso la centrale elettronucleare Fukushima Dai-ichi. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Okuma, Fukushima, Giappone, 25 febbraio 2016. Lavoratori della Tokyo Electric Power Co. (TEPCO) mostrano ai giornalisti il processo di decontaminazione e smantellamento presso la centrale elettronucleare Fukushima Dai-ichi. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Okuma, Fukushima, Giappone, 25 febbraio 2016. Lavoratori della TEPCO impegnati nel processo di decontaminazione e ricostruzione presso la centrale elettronucleare Fukushima Dai-ichi. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Okuma, Fukushima, Giappone, 24 febbraio 2016. Lavoratori della TEPCO dipingono dei nuovi serbatoi di stoccaggio di acqua radioattiva presso la centrale nucleare Fukushima Dai-ichi. ▲ Sono trascorsi cinque anni dal disastro nucleare di Fukushima , seguito al terremoto e al conseguente tsunami che l'11 marzo 2011 hanno gravemente colpito il nord del Giappone, con 15.894 morti accertati, 2.562 dispersi e 6.152 feriti. Immediatamente dopo i quattro distinti incidenti occorsi presso la centrale elettronucleare Fukushima Dai-ichi della Tokyo Electric Power Co. (TEPCO), oltre 150.000 persone furono costrette a abbandonare la propria abitazione. Di loro ancora oggi 99.750 non vi hanno fatto ritorno, perché la casa è nella zona contaminata dalle radiazioni, da allora rimasta disabitata.
Vedi anche Fukushima: abbandono e rivincita della natura In questa "zona di alienazione" (Exclusion Zone), che si estende per un raggio di 20 chilometri intorno ai reattori di Fukushima-I, il fotografo Christopher Furlong per Getty Images ha immortalato nelle scorse settimane gli interni e le facciate degli edifici abbandonati, le automobili ormai "inghiottite" dalla vegetazione e la stessa centrale nucleare, dove sono in corso lavori di risanamento e ristrutturazione. Le sue immagini ci portano a Okuma, Namie, Minamisoma, Tomioka, dove il livello di radiazioni è ben al di sopra del limiti consentiti, anche nelle zone limitrofe, e il pericolo di esposizione alle radiazioni è ancora molto alto, secondo gli esperti dell'ONG ambientalista Green Cross . Le attuali direttive del governo giapponese prevedono indennizzi solo per chi sia stato oggetto di evacuazione. Nessun rimborso invece per chi vive nelle zone limitrofe, seppure altamente inquinate. Per il prossimo anno è in programma la revoca del provvedimento di sgombero persino dalle aree contaminate: una decisione che nel 2018 bloccherà i risarcimenti dovuti dalla TEPCO ai 50.000 evacuati, e potrebbe avere l'effetto di far tornare i cittadini in zone con livelli di radiazioni altissimi.