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May 04 2017
Il ddl sulla Legittima difesa, licenziato dalla Camera, passa al Senato ma le posizioni dei partiti restano sempre più distanti e nette. Sullo sfondo la campagna elettorale, in primo piano alcuni punti chiave della legge:
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Il Pd di Renzi
Il 3 maggio il relatore Pd David Erminiha spiegato in Aula la sua proposta che prevede l’esclusione della colpa per la persona aggredita in casa, qualora usi un’arma detenuta legalmente contro l’aggressore, se sussistono due condizioni: se agisce sulla base di un grave turbamento psichico e, se tale turbamento, è causato dalla persona contro cui è diretta la reazione. La valutazione di tale "turbamento" secondo il deputato Ermini dovrebbe essere affidata al giudice. Una proposta di modifica all'art.59 contestata da Forza Italia ad Ad, e Lega (ma anche all'interno dello stesso Pd) perché fonderebbe il personale convincimento del giudice, sull’esclusione o meno dell’eccesso di legittima difesa, in base a criteri prevalentemente soggettivi. Ora la proposta passa al Senato, ma si sa già che una volta giunta a Palazzo Madama non eviterà la marea di modifiche.
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Alternativa Popolare e Idv
Gli alfaniani chiedono una norma più radicale rispetto alla proposta della sinistra, ovvero una presunzione di non colpevolezza sempre garantita se, chi spara agisce a un'aggressione esterna che mette in pericolo se stesso, la famiglia e i beni. Una linea condivisa, anzi pensata, da Idv di Ignazio Messina che riguardo all'argomento ha raccolto due milioni di firme. A questo proposito l'Idv sostiene: "L'approvazione della legittima difesa alla Camera è un primo passo avanti ma per noi dell'Idv non è sufficiente. Difendersi in casa propria o nel proprio negozio deve essere sempre legittima difesa, sia di notte che di giorno. Aspettiamo la legge al Senato e ci batteremo fino in fondo per modificarla. Sotto processo devono andare i ladri e non i cittadini aggrediti".
Forza Italia
Salta invece l'intesa tra Forza Italia e la maggioranza, Silvio Berlusconi annuncia il no dei suoi deputati al testo che, giudica "non adeguato al bisogno di sicurezza degli italiani e a ciò che tutti gli italiani si attendono: una legge in grado di tutelare le persone per bene, quando sono aggredite". Insieme ad Ap è stato pensato un allargamento del concetto di legittima difesa anche alla "reazione ad un'aggressione commessa in tempo di notte ovvero la reazione a seguito dell'introduzione nei luoghi con violenza alle persone o alle cose ovvero con minaccia o con inganno". Un modo articolato per consentire di difendersi durante le rapine notturne, come consente l'ordinamento penale francese. Viene poi precisata l'esclusione della colpa di chi reagisce "in situazioni comportanti un pericolo attuale per la vita, per l'integrità fisica, per la libertà personale o sessuale".
Lega
La Lega condivide solo in parte le posizioni di Ap e Fi e punta a una presunzione assoluta di non colpevolezza e assicurando in ogni caso la non punibilità per chi, rapinato in casa propria o vittima di un crimine violento, reagisce nei confronti dell'aggressore causandone la morte. Provoca Salvini dai microfoni di Radio Padania: "Questi non sono normali, sono tutti scemi". Un commento a caldo sull'accordo raggiunto riguardo al provvedimento all'esame della Camera sull'estensione della legittima difesa. "C'è il grave turbamento psichico, che è assolutamente discrezionale per il giudice". "Per fortuna esiste la Lega, li terremo chiusi tutta notte in Parlamento".
Movimento 5 Stelle
E i grillini come la pensano? "Il dibattito sulla legittima difesa è stato puramente basato sulla propaganda elettorale dimenticando la realtà, per questo motivo abbiamo votato contro. La sicurezza e la giustizia devono essere in primis assicurati dallo Stato. Ma diventa difficile se i governi precedenti e attuali non investono risorse sulle forze dell'ordine o su piani di prevenzione. Questo il punto cruciale sul perché i cittadini si sentono insicuri. Abbiamo fatto una proposta concreta in merito all'indennizzo dovuto alle vittime di reati violenti, perché ad oggi è un fondo assolutamente inutile per i tanti troppi paletti messi per impedire che tutti i cittadini possano accedervi. Questa nostra proposta concreta è stata bocciata, così chi subisce un reato violento non ha assolutamente nessun sostegno da parte dello Stato, ed è una vergogna". Lo affermano in una nota i componenti M5s della commissione giustizia.
"Le norme - prosegue il comunicato - che sono stata avanzate dai partiti sulla legittima difesa sono norme scritte con i piedi, ad oggi il cittadino ha il diritto e deve difendersi se la sua incolumità o quella della sua famiglia è in pericolo, restano delle zone d'ombra e di incertezza che il M5S voleva chiarire con la sua proposta, che non è altro quella del famoso professore di diritto penale Tullio Padovani, venuto in Commissione Giustizia dicendo che non doveva essere toccato l'articolo 52 c.p. ma gli articoli 55 e 59 che creano maggiore incertezza ai cittadini e giudici, e così abbiamo fatto. Il Partito Democratico ha dimostrato ancora una volta, come i compromessi con Alfano creano pasticci normativi, pressato per motivi elettorali, ha partorito nella miglior ipotesi il nulla e nella peggiore l'incertezza, e i giornali ci sono cascati prendendolo come un passo avanti. Non possiamo che osservare come ancora una volta un'intera classe politica si sia agitata nei palazzi vanamente, dimenticando la realtà dei fatti".