ANSA/ MASSIMO PERCOSSI
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Roma, la mafia degli affari sporchi

Si chiama "Mondo di mezzo" l'inchiesta della Procura di Roma contro un'"associazione di stampo mafioso" con 37 arresti, di cui 8 ai domiciliari, e beni sequestrati per 200 milioni.
L'operazione ha colpito un'organizzazione tra politica, mafia ed ex pezzi dell'eversione di destra e della criminalità che costituiva una holding di affari sporchi nella capitale.

L'indagine è coordinata dal procuratore capo Giuseppe Pignatone, dall'aggiunto Michele Prestipino e dai sostituto Paolo Ielo e Giuseppe Cascini e Luca Tescaroli.

Ex terrorista dei Nar
La Procura contesta i reati di associazione di stampo mafioso, estorsione, usura, corruzione, turbativa d'asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e altri reati. Al centro dell'indagine del Ros, un sodalizio da anni radicato nella Capitale facente capo a Massimo Carminati - ex terrorista dei Nar ed ex banda della Magliana, il Nero di Romanzo Criminale - con infiltrazioni "diffuse" nel tessuto imprenditoriale politico e istituzionale. Tra gli arrestati anche l'ex ad dell'Ente Eur, Riccardo Mancini.

Gli altri arrestati sono: l'ex vicecapo di gabinetto del Campidoglio Luca Odevaine, l'ex ad dell'Ama Franco Panzironi, l'ex dirigente del servizio giardini del Comune di Roma Claudio Turella e il dirigente dell'Ama Giovanni Fiscon. E ancora in carcere Riccardo Brugia, Roberto Lacopo, Matteo Calvio, Fabio Gaudenzi, Raffaele Bracci, Cristiano Guarnera, Giuseppe Ietto, Agostino Gaglianone, Salvatore Buzzi, Fabrizio Franco Testa, Carlo Pucci, Sandro Coltellacci, Nadia Cerrito, Claudio Caldarelli, Carlo Maria Guarany, Emanuela Bugitti, Alessandra Garrone, Paolo Di Ninno, Pierina Chiaravalle, Giuseppe Mogliani, Giovanni Lacopo, Claudio Turella, Emilio Gammuto, Giovanni De Carlo. Ai domiciliari sono finiti invece: Patrizia Caracuzzi, Emanuela Salvatori, Sergio Menichelli, Franco Cancelli Marco Placidi, Raniero Lucci, Rossana Calistri, Mario Schina.

Alemanno tra gli indagati
Tra gli indagati anche l'ex sindaco della Capitale, Gianni Alemanno. Anche all'ex primo cittadino il gip contesta il reato associazione a delinquere di stampo mafioso. Gli inquirenti hanno proceduto alla perquisizione dell'abitazione.

"Uscirò a testa alta"
In un comunicato Alemanno dichiara: "Chi mi conosce sa bene che organizzazioni mafiose e criminali di ogni genere io le ho sempre combattute a viso aperto e senza indulgenza. Dimostrerò la mia totale estraneità a ogni addebito e da questa incredibile vicenda ne uscirò a testa alta".
"Sono sicuro che il lavoro della Magistratura, dopo queste fasi iniziali, si concluderà con un pieno proscioglimento nei miei confronti", conclude nel comunicato Alemanno.

Indagati anche consiglieri regionali e comunali dell'attuale amministrazione e di quella presieduta dall'allora sindaco Alemanno. Tra loro Luca Gramazio, consigliere Fi-Pdl in Regione Lazio, Eugenio Patanè, consigliere regionale Pd e Mirko Coratti, presidente dell'assemblea capitolina. Tra i soggetti raggiunti da provvedimenti di custodia cautelare anche dirigenti delle società municipalizzate.

(Ansa)

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