Partite Iva: i nuovi indici di affidabilità

L’emendamento alla manovra bis che introduce i cosiddetti indici di affidabilità fiscale decreta in maniera definitiva l’addio agli studi di settore che tante polemiche hanno creato in questi anni. Per circa 3,5 milioni di partite Iva si può dire che inizi una nuova era nel rapporto con il fisco. A contare ora saranno i comportamenti che si terranno e l’affidabilità che si sarà in grado di dimostrare in qualità di contribuenti. In questo modo si guadagnerà punteggio e anche benefici nel rapporto con l’amministrazione erariale. Ma vediamo nel dettaglio come funzionerà il nuovo sistema.

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Un punteggio che va da 1 a 10
D’ora in poi per ogni partita Iva verrà redatta una sorta di pagella di comportamento che prevede l’attribuzione di un punteggio che andrà da un minimo di 1 a un massimo di 10. A seconda dei voti che si otterranno si potranno ottenere dei benefici nel rapporto con il fisco, oppure si finirà sotto osservazione, con il rischio di ricavarne soltanto maggiori controlli. Insomma una sorta di accorato invito ad essere diligenti nel pagamento delle imposte, con la speranza di poter ottenere dei benefici da questo tipo di atteggiamento.

I vantaggi per chi avrà voti alti
La fedeltà al fisco verrà premiata attraverso 5 diversi tipi di premi che si potranno ottenere grazie ad un indice di affidabilità più alto: si tratta dell’abolizione del visto di conformità Iva per la compensazione dei crediti fino a 50mila euro annui; dell’esonero del visto di conformità, o della garanzia, per i rimborsi Iva fino a 50mila euro; dell’esclusione degli accertamenti basati sulla presunzione semplice; dell’anticipazione dei termini di decadenza per l'attività di accertamento ed esclusione della determinazione sintetica del reddito complessivo, cioè del cosiddetto redditometro.

Altri elementi da considerare
Nella valutazione dell’affidabilità del contribuente verranno presi in considerazione anche altri parametri che serviranno a delineare il profilo fiscale di ogni singola partita Iva. Tra questi merita certamente di essere citata la correttezza e la regolarità dei versamenti contributivi. Quindi saranno incrociati non solo i dati dell’anagrafe fiscale, ma anche quelli dell’Inps e degli altri enti previdenziali utilizzati dalle diverse categorie professionali

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