PAOLO CERRONI / Imagoeconomica
News

Renzi e il suo Pd: i tre obiettivi

Matteo Renzi apre la campagna
 acquisti, aprendo le porte del Pd tanto ai transfughi di Sel
 quanto ai malpancisti di Sc alla ricerca di una nuova via. Altro 
che alleanze, il leader dem punta a realizzare la vocazione
 maggioritaria di veltroniana memoria. O, in modo meno aulico, il
 partito piglia-tutto. Un partito nel quale la minoranza, pur a 
disagio, ha deciso per ora di rimanere. Ma di non raccogliere
 l'invito, arrivato oggi di persona dal premier, di partecipare
 alla Leopolda, la kermesse renziana alla quale la sinistra
 guarda con diffidenza, il "partito parallelo" del premier,
 accusa Gianni Cuperlo, che, attacca, porterà il Pd alla deriva.

Il Pd di Renzi: le 5 sfide aperte


Apertura ai dissidenti

Finisce con uno zero a zero il primo tempo, in direzione, del
 dibattito sulla forma partito. Il premier chiarisce da subito
 che se ne continuerà a parlare fino all'assemblea di fine anno.
 E d'altra parte Renzi, con la legge di stabilità e il jobs act 
in discussione in Parlamento, non ha intenzione di aprire un
 nuovo fronte dentro il partito. E tende la mano anche ai
 dissidenti: "Non espelleremo mai chi fa battaglie serie sulle 
riforme, lasceremo libertà di coscienza", assicura pur chiarendo 
che, invece, sui voti di fiducia per il futuro bisognerà darsi 
regole interne.

Liquidando come "fuori luogo" la polemica sul calo degli 
iscritti, il leader Pd ammette però che serve una riflessione.


C'era una volta la sinistra degli iscritti



No al partito liquido

Ed è lontano dalle sue intenzioni un partito liquido. Ma per il
 segretario dem, in primo luogo il Pd deve essere "un partito di
 sinistra" che vince, dove per sinistra per lui vuol dire in
 primo luogo "creare opportunità" per tutti. Francesco Boccia 
obietta che la parola opportunità è tanto cara alla destra 
mentre la sinistra dovrebbe privilegiare la centralità delle
 persone o, come dice Gianni Cuperlo, la "tensione morale" verso 
i valori. Altrimenti, incalza l'ex sfidante alle primarie, "ho 
la sensazione che in troppe realtà siamo soprattutto una
 macchina elettorale".

Trasversalità

Renzi non fa mistero di guardare alla sostanza, immaginando
 un partito della nazione, che sia trasversale a età e classi 
sociali. "Non esiste più il tempo indeterminato del voto,
 l'art.18, gli elettori fanno zapping", scherza. E in una logica
 di apertura, vuole un Pd che al suo interno dia "cittadinanza
 piena ma non esclusiva" anche a personalità come l'ex Sel
 Gennaro Migliore o il centrista Andrea Romano. Non è altro che
 un incontro tra cittadini e politica per il premier la sua 
Leopolda, che il prossimo fine settimana si riunirà a Firenze
 per il quinto anno consecutivo.

Un'iniziativa che però la minoranza vede solo come la 
dimostrazione dello scarso legame del premier al Pd. "Se tu
 costruisci e rafforzi un partito parallelo - punta l'indice
 Cuperlo - scegli un particolare modello di partito che si 
porterà appresso gli altri vagoni e noi non andremo verso un
 partito-comunità ma verso una confederazione".

Attacchi che irritano i renziani sia perchè nel Pd le
correnti hanno sempre goduto di ottima salute. Sia perchè il
 prossimo week end, molti esponenti della sinistra, invece di
 andare a Firenze, scenderanno in piazza con la Cgil. Ma Renzi esprime 
rispetto "per la prova di piazza della Cgil" e garantisce a chi
 del Pd parteciperà che "nessuno vi accuserà di lesa maestà". E
 assicura che la sua casa è il Pd, nessuna tentazione di partiti
 paralleli o personali. "Anni di contro-programmazione vi hanno 
fatto perdere di vista il significato della Leopolda", maligna 
il leader Pd che ricorda di "essere da sempre contrario alla 
corrente dei renziani". Ammettendo di aver vinto non quando si è schierato contro il partito ma "quando un pezzo importante del
 gruppo dirigente ha scommesso su di me". Anche il rottamatore
 cambia pelle.

(ANSA).  

YOU MAY ALSO LIKE