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February 22 2016
Con le unioni civili al centro del dibattito politico, si moltiplicano le iniziative per sollecitare il Parlamento ad approvare la legge che riconosca diritti alle coppie omosessuali.
Il sostegno alla legge Cirinnà lo hanno chiesto ieri a Milano migliaia di persone, che hanno partecipato all'iniziativa "#Tempo scaduto", un flash mob organizzato dai Sentinelli in collaborazione con Radiopopolare in piazza Duomo. Al suono di una sirena, i manifestanti si sono tutti sdraiati per terra stanchi "di attendere una legge che riconosca i nostri diritti e di essere considerati cittadini di serie B" in un flash mob "dedicato a Robi" e cioé a Roberto Formigoni, ex presidente della Regione Lombardia e attuale senatore di Ncd, tra i maggiori avversari della legge Cirinnà.
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Ad aprire gli interventi dal palco Luca Palladini, portavoce dei Sentinelli, seguito dai rappresentanti di varie associazioni milanesi e da genitori di famiglie arcobaleno e tradizionali, e la manifestazione si è chiusa ricordando l'appuntamento del 5 marzo, quando a Roma si terrà un'altra manifestazione a sostegno delle unioni civili.
E un'altra iniziativa continua a raccogliere consensi: quella della scrittore Sebastiano Mauri, che ha lanciato sulla piattaforma Change.org la raccolta firme per una petizione al Parlamento in difesa del ddl Cirinnà. "È insufficiente non essere razzisti, omofobi o sessisti" si legge sull'appello di Mauri "è necessario essere operosi nella lotta contro il razzismo, l’omofobia o il sessismo, combatterli ovunque si celino, soprattutto attraverso gli strumenti legislativi in mano al Parlamento. Un Paese dove tutti i cittadini, di là dal genere, razza, o orientamento sessuale, godono di pari opportunità, è un Paese più ricco, produttivo e felice. Il prezzo dell’esclusione lo paga la società intera. Abbiamo oggi l’occasione di fare la Storia, chiediamo pertanto la celere approvazione della legge Cirinnà nella sua completezza, permettendo all’Italia di unirsi al resto d’Europa e di sempre più Paesi del mondo nel riconoscimento di diritti fondamentali a tutti i suoi cittadini".
Mauri ha lanciato un appello al mondo dello spettacolo e della cultura perché aderisse alla sua raccolta di firme, e in pochissimo tempo la sua petizione la superato le 20mila adesioni. Molta gene comune ma anche personaggi come Jovanotti, Andrea Camilleri, Daria Bignardi, Paolo Virzì, Eros Ramazzotti, Roberto Bolle, Tiziano Ferro, Laura Pausini, Nicola Lagioia.