Ape social e lavori usuranti: chi può andare in pensione
Ritirarsi dal lavoro prima del previsto senza tagli all'assegno. Ecco chi può farlo, dalle maestre d’asilo ai facchini ai camionisti
Si chiama Ape Social ed è un'altra novità in materia di pensioni in arrivo dal 1° maggio 2017. Consentirà ad alcune categorie di lavoratori e a chi è rimasto disoccupato in tarda età di andare in pensione a 63 anni senza penalizzazioni, anziché a 66 anni e 7 mesi come prevede invece la legge Fornero.
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Ecco, di seguito, chi ha diritto a beneficiare all'Ape Social (CLICCA SU AVANTI O SWIPE SUL TELEFONINO).
I requisiti di base
Il primo requisito da rispettare per l'accesso all'Ape social è aver compiuto 63 anni di età e aver alle spalle almeno 30 anni di contributi. L'importo della pensione maturata, che verrà corrisposto in 12 mensilità, non può superare i 1.500 euro (CLICCA SU AVANTI O SWIPE SUL TELEFoNINO).
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Disoccupati
La prima categoria che ha diritto alla pensione a 63 anni senza tagli è rappresentata dai disoccupati che hanno smesso di percepire il sussidio destinato ai senza lavoro da almeno tre mesi. Lo stato di disoccupazione deve essere dovuto a licenziamento o dimissioni per giusta causa. Può accedere all'Ape social anche chi ha abbandonato il lavoro dopo aver raggiunto un accordo con l'azienda nella procedura di conciliazione obbligatoria prevista dalla legge in caso di licenziamento (CLICCA SU AVANTI O SWIPE SUL TELEFONINO).
Con familiari a carico
Possono andare in pensione a 63 anni anche i lavoratori che da almeno sei mesi assistono il coniuge o un parente di primo grado convivente (genitore o figlio) con handicap grave (CLICCA SU AVANTI O SWIPE SUL TELEFONINO).
Invalidi civili
Possono andare in pensione prima del previsto, senza penalizzazioni, anche i lavoratori che risultano invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74% (CLICCA SU AVANTI O SWIPE SUL TELEFONINO).
Lavori usuranti
Sono inclusi nei benefici dell'Ape social (purché abbiano almeno 36 anni di contributi e non 30 anni come per i disoccupati e gli invalidi) anche i lavoratori dipendenti che svolgono da almeno sei anni in via continuativa un lavoro particolarmente difficoltoso o rischioso all’interno delle seguenti professioni: 1) operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici; 2) conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni, 3) conciatori di pelli e di pellicce; 4) conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante; 5) conduttori di mezzi pesanti e camion; 6) personale delle professioni sanitarie, infermieristiche e ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni; 7) addetti all'assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza; 8) insegnanti della scuola dell'infanzia e educatori degli asili nido; 9) facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati; 10) personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia; 11) operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti (CLICCA SU AVANTI O SWIPE SUL TELEFONINO).