Il programma economico di Macron
Tagli alla spesa pubblica, investimenti e maggiore flessibilità del lavoro. Ecco le misure proposte dal nuovo inquilino dell'Eliseo
Tagli alla spesa, riduzione delle tasse, maggiore flessibilità negli orari di lavoro e investimenti in istruzione e nel digitale. Sono i quattro pilastri su cui poggia il programma economico di Emmanuel Macron, nuovo presidente della Repubblica francese.
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Ma ecco, più nel dettaglio, le ricette di Macron per far ripartire l'economia francese che lo scorso anno è cresciuta di poco più dell'1%, al di sotto della media europea.
Tagli alla spesa
Considerato un mix di liberismo e socialdemocrazia, il programma di Macron punta su un taglio alla spesa pubblica corrente abbastanza massiccio, dal 57% al 52% del pil nell'arco dei prossimi 5 anni. Tra le misure proposte dal candidato favorito all'Eliseo c'è una consistente riduzione del numero degli impegati pubblici, eliminando 120mila posti di lavoro attraverso il blocco del turnover. Per le pensioni è previsto invece il mantenimento a 62 anni dell'età di ritiro dal lavoro, accompagnato però dall'unificazione di tutti i regimi previdenziali speciali e dall'abolizione di alcuni trattamenti di favore per certe categorie professionali.
Meno tasse
Anche sul fronte fiscale il programma di Macron è all'insegna dei tagli. Il candidato all'Eliseo vuol far scendere la pressione fiscale sulle imprese dal 33,3% attuale a circa il 25% e trasformare il credito di imposta Cice (che vale 20 miliardi di euro) in esonero sui contributi da pagare sugli stipendi più bassi. Anche per i proprietari di case il leader del movimento En Marche propone una riduzione delle tasse per 10 miliardi di euro circa, mentre sui redditi di capitale vuole introdurre un prelievo unico del 30%.
Lavoro flessibile
Sul fronte del lavoro, Macron promuove i pilastri dell'ultima riforma voluta dal governo di Manuel Valls (il cosiddetto Jobs Act francese). Il favorito per la corsa all'Eliseo vuole però potenziare anche il ruolo della contrattazione aziendale negli orari di lavoro, a scapito di quella collettiva nazionale, pur rimanendo dentro la cornice della legge sulle 35 ore settimanali.
Per quel che riguarda i sussidi alla disoccupazione, invece, Macron vuole renderli più efficienti, revocando l'indennità a chi rifiuta più di due proposte di impiego. Sul fronte occupazionale, l'obiettivo del candidato alla presidenza è portare il tasso dei senza lavoro al 7% nell'arco di un quinquennio (dal 10% del 2016), creando 1,3 milioni di nuovi posti (550mila grazie alla crescita economica e 750mila con riforme strutturali).
Scuola e digitale
Il nocciolo duro della proposta di Macron per rilanciare l'economia è un ambizioso programma di investimenti pubblici da 50 miliardi di euro in 5 anni, concentrati soprattutto nell'istruzione, nella formazione professionale e nella digitalizzazione dell'economia.
Per aumentare la competitività e l'efficienza del sistema-paese il leader di En Marche vuole anche l'apertura degli uffici pubblici la sera e il sabato e vuol mettere in cantiere, a livello comunitario, un Buy European Act, cioè una direttiva che imponga di dare le commesse pubbliche soltanto alle imprese che hanno in Europa almeno la metà della loro business.
(questo articolo è stato pubblicato la prima volta il 24 aprile; è stato editato e ripubblicato il 7 maggio 2017)