Pir, come funziona la tassazione
I nuovi piani individuali di risparmio sono esenti da imposte, ma solo se vengono tenuti per più di 5 anni
Investire, guadagnare e non pagare le tasse. Non si tratta di una pratica illegale se si è scelto di sottoscrivere un pir (piano individuale di risparmio), un nuovo strmento finanziario introdotto in Italia all’inizio del 2017.
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I piani individuali di risparmio istituiti con l’ultima Legge di Stabilità hanno infatti una particolarità non da poco: sono completamente esenti dalle imposte sui capital gain, cioè sui guadagni realizzati. Dunque, mentre gli interessi dei titoli di stato sono tassati al 12,5%, quelli dei conti correnti e delle obbligazioni al 26% così come le plusvalenze delle azioni e i rendimenti dei normali fondi comuni d’investimento, con i guadagni dei pir non bisogna versare neppure un centesimo al fisco. Non c’è neppure la tassa di successione in caso di morte del titolare, purché vengano rispettate alcune condizioni.
I vincoli temporali
Per avere l'esenzione fiscale, chi mette i propri soldi in un pir deve tenerli fermi per almeno 5 anni. Chi vuole riscattare le somme investite prima della scadenza del quinquennio può comunque farlo, ma deve versare tutte le normali imposte sui guadagni ottenuti, compresi gli interessi sul debito fiscale maturati negli anni precedenti.
I vincoli di portafoglio
Ci sono anche altri vincoli da rispettare per ottenere l’esenzione dalle tasse. Almeno il 70% del portafoglio di un pir deve essere destinato a strumenti finanziari (azioni e obbligazioni) emesse da imprese italiane oppure da aziende europee, purché abbiano una stabile organizzazione in Italia. Il restante 30% può essere destinato invece a qualsiasi altro strumento finanziario (compresi i conti correnti e i depositi bancari). E' infine previsto che almeno il 21% del portafoglio (cioè il 30% di quel 70% destinato alle aziende nazionali) sia investito da strumenti finanziari emessi da imprese diverse rispetto a quelle incluse nell'indice di borsa Ftse Mib. Possono dunque entrare in un pir le aziende quotate sui listini come lo Star e l’Aim, dedicati alle piccole e medie imprese.