Il diritto all'imperfezione di Kim Kardashian
La socialitè è stata paparazzata in Messico con un corpo non all'altezza di quello tanto famoso in Rete
Di chi è la colpa? Di Kim Kardashian che ha costruito reputazione e personaggio sul suo corpo tanto perfetto quanto sinuoso o del sistema dello showbiz che pretende che la socialité americana sia sempre all'altezza di quel ruolo pena l'immediata cancellazione dall'Olimpo di quelli che contano?
Il personaggio Kardashian
La fame di approvazione dei Che bella! Che brava! Che sexy! ha trasformato Kim in un essere bulimico di consensi e cieco di fronte all'evidenza di un corpo che, a 36 anni e dopo 2 figli, non è più quello di un tempo.
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Ma chi se ne importa finchè esistono i filtri e i correttori fotografici! Con qualche clic i chili di troppo e la cellulite lasciano spazio alle giunoniche rotondità che la Rete si beve come fossero frutto del lavoro di scalpello di madre natura.
Le foto della verità
Poi, però, succede che durante una vacanza in Messico con la famiglia, qualcuno pizzichi la vera Kim Kardashian in bikini e abbia la brillante idea di condividere la spietatezza del tempo che passa sui fianchi più famosi del mondo su Instagram. Apriti cielo.
Scoprire che Kim non è Kim è come rendersi conto che sotto l'albero di Natale i regali li mettono mamma e papà e non un tizio con la barba bianca.
La Retre s'indigna, scuote la testa, grida alla frode e al tradimento.
Si tratta solo di cellulite, quella stessa cellulite che troneggia sui fianchi della stragrande maggioranza delle donne del mondo, ma quando l'incanto si spezza per un personaggio pubblico - tanto più se su quel lato B ha costruito una fortuna - è molto peggio.
Un dibattito mondiale
All'indomani della pubblicazione delle foto scandalo di Kim Kardashian (altro che film porno, la pornografia della cellulite è molto più imbarazzante) periodici del calibro di Vogue Spain, Elle America e tanti altri spendono fiumi d'inchiostro sul diritto all'imperfezione di Kim, sul dovere delle donne nei confronti di se stesse di essere naturali e accettare che il proprio corpo cambi e invecchi.
Si parla del "Day after" al disastro Kardashian, di coraggio nel rimettersi in piedi come se l'umiliazione di un sedere grosso su Instagram sia il peggiore dei mali possibili e si sottolinea che non bisogna "vergognarsi".
Dov'è la verità?
Finchè, però, ai chili di troppo si assoceranno le parole "Vergogna", "Distrastro", "Truffa" e "Scandalo" la strada sarà tutta in salita tanto più se si considera che la titolare del deriérre contestato evita di prendere posizione e prosegue la sua opera minuziosa di fotoritocco scatto dopo scatto per dimostrare che Kim Kardashian così come tutti la desiderano esiste... Anche se con un po' di fantasia.