Indivisibili, Castel Volturno, la religione: intervista a Edoardo De Angelis - Video
Il regista ci racconta l'ambiente che fa da sfondo al suo film, per un solo voto non candidato all'Oscar
Indivisibili ha "rischiato" di essere il candidato italiano all'Oscar al miglior film in lingua non inglese. Ieri ha perso per quattro voti contro i cinque di Fuocoammare. Secondo Paolo Sorrentino, però, tra i componenti della commissione giudicante, doveva essere il piccolo grande film di Edoardo De Angelis il nostro alfiere (con Fuocoammare di Gianfranco Rosi proposto tra i documentari).
Affascinante, luminosa e struggente storia di separazione ambientata in una Castel Volturno piena di contrasti, Indivisibili mescola forti sentimenti di amore e ribellione, accattivante melò napoletano, fanatismo religioso, bisogno popolano di trovare una speranza nei miracoli. Questa speranza è rappresentata da Viola e Dasy (interpretate dalle bravissime Marianna e Angela Fontana), due belle e volitive gemelle siamesi che mantengono tutta la famiglia cantando a matrimoni, prime comunioni ed eventi locali. Trattate come fenomeni da baraccone e un po' come sante, sfruttate dai genitori per la loro deformità e per il loro canto, una volta diciottenni capiscono però che possono aspirare a una vita ben diversa.
Presentato alle Giornate degli Autori della Mostra del cinema di Venezia, dove ha vinto il Premio FEDIC, il Lina Mangiacapre, Francesco Pasinetti per il miglior film e il Premio Gianni Astrei, Indivisibili è stato proiettato anche al Festival di Toronto e Londra. Il 29 settembre arriva in sala in 150 copie con Medusa.
Trentottenne napoletano, già autore di Mozzarella Stories (2011) e Perez. (2014), De Angelis in questo video in esclusiva - in mezzo a estratti del film - ci racconta le cicatrici di Castel Volturno, lo scenario del suo film, le evoluzioni poco narrate di certi ambienti religiosi nel Sud Italia: