Actionbike Gold Cup International 2016 - Brno, Ep. 2: di nuovo a premi
Nel secondo round sul circuito ceco, tanta adrenalina e performance in pista a livelli altissimi
A Brno, si sono svolti a sette giorni di distanza e in un contesto meteorologico agli antipodi, il fine settimana della MotoGP e quello della Gold Cup International dell'organizzatore tedesco Actionbike: pioggia e temperature autunnali nel primo caso, sole e caldo dall'altro.
Ma le grandi differenze tra i due eventi, hanno riguardano soltanto il meteo e i tempi in pista... Tutto il resto, dalla straordinaria produzione di adrenalina pura in giù, è stato del tutto paragonabile.
Parola dei 250 iscritti che, per 72 ore, dall'alba al tramonto, hanno vissuto come i piloti veri.
Sì, perché chi corre in quello che può essere considerato uno dei trofei amatoriali più importanti d'Europa, può contare su una struttura del tutto simile a quella delle gare dei campionati "veri", pardon ufficiali, fatta di prove libere, turni di qualifica e gare con partenza in griglia, laddove le federazioni nazionali lo consentono.
DAY 1
Archiviate prove e qualifiche del mattino e del primo pomeriggio, la fase motociclisticamente più "calda" della prima giornata arriva con l'Actionbike Cup SSP.
La gara, però, dura lo spazio di pochi secondi, poiché alla curva 4 il contatto tra due piloti provoca un rocambolesco (ma fortunamente senza gravi conseguenze) incidente e viene esposta la bandiera rossa. Si ritorna ai box e la direzione gara non prevede una nuova partenza.
Con un certo rammarico per chi scrive: in sella alla nostra Triumph Street Triple RX, sui 53 piloti in griglia partivamo dalla 30esima casella e, complice un'ottima partenza, alla prima curva avevamo sopravanzato oltre 10 piloti.
Si passa, quindi, direttamente all'Actionbike Cup SBK 2, vinta da Pier Andreoli davanti a Francesco Sartori e a Chiel Vergauw.
TUTTI I RISULTATI DELLA ACTIONBIKE CUP SBK2
A seguire, l'ultima competizione della giornata, quella della classe regina, la Actionbike Cup Superbike 1.
Qui, sul gradino più alto del podio, con un eccellente 2.03 alto, sale il pilota dell'Idm, la Superbike tedesca, Marc Neumann, davanti a Michi Motosport e a Jean Mack.
Primo degli italiani Luca Turano, al termine di un duello all'ultima staccata con Gerard Kitzbichler, Gianluigi Ceroni e Andrea Francescotti.
TUTTI I RISULTATI DELLA ACTIONBIKE CUP SBK1
DAY 2
Dopo il primo turno della giornata, che riguarda tutti e 4 i gruppi in cui gli oltre 250 piloti in pista sono suddivisi, arriva il momento dei PowerPace, ovvero turni di qualifica da 10 minuti durante i quali, i migliori delle varie suddivisioni hanno l'opportunità di misurarsi in pista con un numero ridotto di altri piloti così da avere più chance di "stampare" il proprio best lap.
Il pomeriggio è invece nuovamente consacrato alle gare, e a scendere in pista per prime tocca all'altra metà del cielo a due ruote, cioè alle ragazze della Lady's Cup assieme ai piloti della New Generation Cup, cioè coloro che non si sono qualificati nelle gare SBK ed SSP.
A oltrepassare per prima la bandiera a scacchi delle pilotesse è Elena Lamperti, che va subito in fuga e distacca di oltre 20'' la seconda arrivata Angelika Stölzle. Terza Sabine Lischo.
TUTTI I RISULTATI DELLA LADY'S CUP
Primo della New Generation Cup è invece Tobias Fischer, seguito da Thomas Obermair e Claus Brunholm. Il migliore degli italiani è Marco Gasparini.
TUTTI I RISULTATI DELLA NEW GENERATION CUP
Arriva poi il nostro turno, assieme ai piloti della competizione che riunisce i possessori di moto italiane e quelli della Goldcup International Battle of Twins (BOT), che oltre alle 1.000 bicilindriche comprende anche le 750 a quattro cilindri e le 675 tricilindriche.
Nella classifica avulsa di quest'ultima, portiamo a casa una gran bella coppa grazie al sesto posto finale, mentre la vittoria va a Gerhard Fellner, che riesce ad avere la meglio su Nicola Baroni ed Heiko Scherber.
TUTTI I RISULTATI DELLA GOLDCUP INTERNATIONAL BOT
Nella gara successiva, la Goldcup International ItaloClass, riservata alle moto di produzione italiana, invece, a imporsi è Andrea Francescotti, con Sören Hofmann al secondo posto e Rene Prang terzo.
TUTTI I RISULTATI DELLA GOLDCUP INTERNATIONAL ITALOCLASS
Ma non è ancora finita. Anzi, il bello deve ancora venire, perché a breve prenderà il via una delle gare più attese dell'intero fine settimana, la Actionbike Endurance.
Anche in questa circostanza, i team iscritti sono molto numerosi (59 per l'esattezza) con un coinvolgimento complessivo di oltre 180 piloti.
Ci siamo anche noi del Team Panorama che, oltre al sottoscritto, annovera nelle sue file anche Elena Lamperti e suo marito Marco Meroni oltre alla new entry del Twiter Racing TeamMatteo Salviato.
Grazie all'ottimo tempo di qualifica stampato da Meroni partiamo nella prima metà dello schieramento (27esimi) con il primo frazionista Salviato che si va valere nei primi 15' di gara per poi ritrovarsi costretto a uscire prima del tempo per un problema tecnico alla sua Honda.
Sfortunamente, un disguido ai box porta a un ritardo nel passaggio del "testimone" e, inesorabilmente, il Team scivola in basso nella classifica generale.
Tuttavia, inanellando un giro buono dopo l'altro, i due "coniugi volanti" riescono a risollevare le sorti della squadra che, alla bandiera a scacchi con il sottoscritto modesto ultimo frazionista, chiude in 44esima posizione.
Alla bandiera a scacchi, in cima alla classifica c'è il solito Michi Motosport Team, che riesce a distaccare di circa 2'' il Neumann Racing 1 e di quasi un minuto il Team All Balls.
TUTTI I RISULTATI DELLA ACTIONBIKE ENDURANCE
DAY 3
Nel terzo e ultimo giorno, le gare sono concentrate al mattino, con l'antipasto della Goldcup International SBK 2, con la prima portata Goldcup International SSP e, infine, con il piatto forte della Goldcup International SBK 1.
Nell'ordine, ecco la conformazione dei rispettivi podii: Francesco Sartori, che si prende la rivincita della gara gemella del venerdì e, dal nuovo testa a testa con Pier Andreoli esce vittorioso. La terza piazza va a Wolfgang Achaatz.
TUTTI I RISULTATI DELLA GOLDCUP INTERNATIONAL SBK2
Il velocissimo pilota danese Michael Barth sale invece sul gradino più alto della gara delle "piccole", con Federico Ravera - una vecchia conoscenza dei trofei amatoriali - secondo, e Daniel Bartke terzo.
Io mi accontento del 23esimo posto sui 33 partiti dalla griglia.
TUTTI I RISULTATI DELLA GOLDCUP INTERNATIONAL SSP
Infine, Jean Mack, Gianluigi Ceroni e Patrick Hobelsberger sono, nell'ordine, i primi tre classificati della gara che raccoglie i più veloci in assoluto.
Terminate le premiazioni, il pomeriggio è a disposizione per chi ancora non ne ha avuto abbastanza di far girare la manetta.
Per tutti gli altri, è il momento di riporre mezzi e arnesi e preparare il ritorno a casa.
Il circuito e le gomme
Dei 5.403 metri di curve (14) e rettilinei del tracciato di Masaryk, sulle colline alla periferia di Brno, abbiamo parlato già diffusamente nel reportage realizzato nel weekend di gare dei fine luglio, mentre vale la pena spendere qualche parola sul riscontro che ci hanno dato gli pneumatici, che - come di consueto - erano Michelin Power Cup Evo con anteriore da 120/70 e posteriore da 180/55.
Su questo tracciato, le gomme sono ben sollecitate, per via dell'abrasività medio-alta dell'asfalto che per i numerosi cambiamenti di altitudine e per le buche e gli avvallamenti che si trovano in ingresso e in uscita di curva.
Le parti critiche, sottolinea Roberto Venesia, Responsabile Competizioni Moto di Michelin, "sono quelle che riguardano l'ingresso e la percorrenza di curva 1, di curva 4, 8 e della Schwantz, dove le imperfezioni dell'asfalto in traiettoria possono mettere un po' in crisi l'anteriore in inserimento, così come curva 12 che è caratterizzata da un andamento parabolico".
Per tutto il fine settimana ceco, abbiamo usato le coperture francesi alla pressione di 2,3 atm all'anteriore e di 1,7 al posteriore nei primi turni del mattino.
Mano a mano che la temperatura dell'asfalto si alzava, abbiamo modificato i valori portandoli fino a 1,5 atm. Sempre, ovviamente, dopo 40 minuti di termocoperta e dopo aver controllato la pressione dopo 4-5 giri.
La dotazione tecnica della moto
Come avevamo anticipato nell'ultimo servizio realizzato su questo stesso circuito poco più di un mese fa, il fatto di ritrovarsi con il terminale di scarico che strisciava sull'asfalto nella stragrande maggioranza delle curve destrorse, ci aveva convinti a dare più luce a terra e - contestualmente - anche un po' più di sfogo alla cavalleria della nostra piccola naked.
Dopo una lunga analisi del mercato alla ricerca del miglior componente after market disponibile per il mezzo in questione, la nostra scelta è ricaduta sul prodotto di SC-Project, azienda lombarda che negli ultimi anni ha scalato i vertici del settore, arrivando a diventarne uno dei leader indiscussi, con una presenza di primo piano nel Motomondiale (tra le altre cose è stata Campione del Mondo in Moto2 con Johann Zarco), in Superbike e in diverse categorie dei campionati nazionali.
La nostra idea iniziale era quella di limitarci alla sostituzione del finale, ma poi la faccenda ci è sfuggita di mano e ci siamo ritrovati sotto il motore l'esemplare unico e non ancora in commercio di uno spettacolare scarico completo in titanio realizzato appositamente per noi.
L'insieme è caratterizzato dai collettori fatti con il nobile materiale (che sta assumendo una colorazione violacea esteticamente davvero suggestiva) - e dal silenziatore della linea CR-T dotato di due db killer intercambiabili di due differenti misure.
Nel "pacchetto", SC-Project ha aggiunto anche un secondo terminale, un S1 con fondello in carbonio e griglia frangifiamme.
Il primo effetto di questa importante modifica lo abbiamo avuto sulla guida fin dai giri iniziali: le dimensioni più compatte e la maggiore distanza dal suolo hanno eliminato ogni rischio di strisciata sull'asfalto anche nelle pieghe più accentuate, e il minor peso complessivo ha generato una minore inerzia complessiva della moto, soprattutto nei cambi di direzione.
Il verdetto della bilancia non lo abbiamo, ma considerato che con la sola sostituzione del terminale, guadagnammo circa 2 kg, e che la maggiore leggerezza del titanio rispetto all'acciaio, unitamente all'eliminazione del catalizzatore, ce ne avrà fatti guadagnare almeno altri 4, possiamo affermare senza dubbi di smentita che di aver ridotto il peso complessivo del mezzo di almeno il 3-4%. Mica male no?
In generale, poi, la moto ci è sembrata più pronta a prendere giri, più piena ai bassi regimi e con una spinta in alto più corposa. Con qualche scoppiettìo di troppo in rilascio, come del resto era prevedibile.
La situazione è andata migliorando turno dopo turno, via via che la sonda lambda registrava i nuovi dati del flusso aria-benzina e che la centralina si adoperava per riadattare la carburazione alla nuova configurazione.
Difficile stabilire l'entità del guadagno di cavalleria, che sarà dell'ordine di una manciata di cv.
Ne sapremo di più a breve, quando associeremo all'impianto l'ultima emanazione della centralina RapidBike Racing e ottimizzeremo il tutto sul banco del produttore di Serralunga di Crea. Stay tuned...
La dotazione tecnica del pilota
A sovrintendere alla nostra sicurezza in sella c'è sempre l'abbinata Dainese-Agv. La prima si occupa del corpo, e si manifesta nella forma della nuova D-Air Misano estiva, che è andata a rimpiazzare la prima versione della tuta con airbag integrato che abbiamo usato nelle ultime cinque stagioni.
Il quadro si completa, poi, con i guanti Druid D1 Long, gli stivali Torque D1 Out, il paratorace Chest L2, il paraschiena Wave e la nuova versione del sottotuta Grinner.
In testa, il casco Agv Pista GP in carbonio abbinato alla visiera Lcd AdVisor che con un clic passa da trasparente a scura.
Prossima tappa: Misano World Circuit.