Fabrizio Corona: la Cassazione conferma il carcere
La Suprema Corte ha negato la scarcerazione all'ex re dei paparazzi
"Sono fiducioso" aveva dichiarato Fabrizio Corona, alla sua prima uscita dal carcere dopo 4 mesi dalla prima udienza del nuovo processo che lo vede coinvolto.
Corona sperava che l'istanza di scarcerazione presentata dalla difesa venisse accolta in Cassazione, ma così non è stato. La Suprema Corte, infatti, ha negato il ricorso definendolo "inammissibile" e, pertanto, dovrà rimanere all'interno del carcere di San Vittore dove è chiamato a rispondere d'intestazione fittizia di beni, frode fiscale e violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione.
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L'ex agente dei fotografi era tornato in cella lo scorso ottobre, dopo il ritrovamento di 1 milione e settecentomila euro in un controsoffitto di una casa, intestata a Francesca Persi, titolare dell'agenzia di eventi Atena, presunta prestanome di Corona e a suavolta in carcere, col sospetto di aver portato un altro milione di euro in Austria.
Subito dopo il nuovo arresto, Corona era stato descritto dal suo legale come molto depresso: "Soffre molto dal punto di vista psicologico" aveva riferito l'avvocato Ivano Chiesa, spiegando che l'ex re dei paparazzi non dormiva e mangiava molto poco, ma riusciva a reggere la situazione solo perché è un "uomo grande e grosso come me e ha una forte personalità come me".
Corona era già stato in carcere nel 2013, restandovi per due anni, prima di essere affidato lo scorso giugno ai servizi sociali presso la comunità Exodus di Don Mazzi.
Vicino a Corona è sempre stata la fidanzata, Silvia Provvedi che ha ottenuto il diritto di visita more uxorio.